“Voi siete la luce del mondo” (Matteo 5:14)

di Marco Soranno

Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli (Matteo 5:14-16).

Ho dunque considerato le parole di Gesù nella prospettiva di essere un Cristiano impegnato e membro della S.A.V., riconoscendoci espressione legittima della luce del mondo. Ovviamente, non riteniamo d’essere i soli a farlo, ma il nostro essere Cristiani Evangelici (Valdesi e non) desidera conformarsi sempre e comunque alle parole del Maestro.

Sin dalla nostra pubblica presa di posizione al Sinodo 2010, vogliamo illuminare il mondo ricordando che la Chiesa viene giudicata dalla Parola, da essa modellata per testimoniare alle genti la Signoria di Cristo, che venne come Colui che serve (Luca 22:27). Il servizio reso in Cristo comporta chiarezza senza compromesso, in quanto ci è a cuore il fine ultimo della fede, ovvero la salvezza delle anime (1Pietro 1:9).

§ Questa è la seconda metafora che Gesù usa per indicare ai Suoi la posizione che occupano nel mondo. Passare dalla metafora del sale a quella della luce è immediato. La salinità e la luminosità indicano quello che noi siamo nel Signore (Il sale agisce internamente, ma la luce esternamente).

La luce (insieme al sale) è la condizione di salvezza e richiesta d’azione; Esprime l’idea di chiarezza spirituale e d’ordine morale, risultando sinonimo di vita e felicità (essendo uno dei principali elementi creati da Dio) ma non è una forza divina.

Chiarire quest’aspetto è tutt’altro che marginale, poiché quasi tutti i libri del N.T. riportano il termine luce (lo fa particolarmente l’Apostolo Giovanni nei suoi scritti) non indicando l’opposizione di forze cosmiche ma l’apparizione del Verbo fattosi carne nel mondo storico degli uomini ottenebrati dal peccato.

Ma non è la luce che rivela Cristo, bensì il contrario: Io sono la luce del mondo (Giovanni 9:5); difatti, Gesù è la luce che porta giudizio sulle situazioni umane, e il Suo giudizio è motivato dall’amore. Quindi la vera luce che illumina ogni uomo (Giovanni 1:9) è il Cristo negli Evangeli non quello della religione che appesantisce le anime, poiché quando visse sulla terra, il nostro caro Salvatore provvedette luce spirituale circa i propositi e la volontà di Dio.

La luce non definisce solo Dio Padre e il Signore Gesù Cristo, ma tutti i credenti, i quali sono chiamati figli della luce (Giovanni 12:36; 1Tessalonicesi 5:5) e luce del Signore (Efesini 5:8) quindi ricevono l’ordine di camminare nella luce (Giovanni 3:21; Efesini 5:8; 1Giovanni 1:7) compiendo opere di verità e amando i fratelli (la Luce è un titolo distintivo di Gesù Cristo -Giovanni Battista non volle attribuirsela- e i discepoli uniti al Maestro risplendono della Sua luce).

Il verbo ἐστε è al tempo presente (indicativo e attivo) pertanto non Gesù non dice voi dovete essere oppure voi sarete. Il Cristiano non deve sforzarsi di raggiungere una simile condizione, poiché gli è propria dal momento in cui sperimenta la conversione e riceve lo Spirito Santo; Né l’ascesi né la mistica potranno renderci più luminosi se non v’è aderenza al Vangelo nel nostro stile di vita. La luce è Cristo in noi, non ciò che pensiamo di fare per Cristo, tenendo conto che lo faremo sempre imperfettamente (ma non per questo dobbiamo desistere dal farlo!).

(prima parte – continua)

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