Il seguente testo è tratto da una circolare della Testimonianza Evangelica Valdese del 1983.
“Considerando le tante battaglie, di cui mi sento partecipe, sostenute dalla T.E.V. in questi ultimi sette anni, mi accorgo dell’intensità della lotta che dobbiamo condurre per rimanere saldi nella fede e fedeli alla Parola del Signore. Stanno iniziando dei tempi peggiori di qualunque persecuzione violenta del passato. Il pericolo più grave vien dal di dentro anziché dal di fuori. Gli eletti non hanno più soltanto da vegliare per non soccombere alle tentazioni del mondo, ma da affrontare l’apostasia crescente della chiesa-istituzione, qualunque sia la sua denominazione, governata dagli uomini e sorda allo Spirito del Signore: ‘Ecco io sto alla porta e busso, se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me’ (Apocalisse 3:20). La chiesa che si conforma al secolo in cui vive corre il rischio di diventare la tomba di Cristo. Tutto è permesso e si fanno cose che non si trovano neppure fra i pagani, non c’è più alcun discernimento ‘Guai a quelli che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!’ (Isaia 5:20). Sarà dunque difficile. Ma non dobbiamo arrenderci, il giorno del Signore viene ed Egli conosce quelli che sono veramente suoi. Anzi lottiamo, forti della sua grazia e del suo amore per salvare noi stessi e tutti quelli che ascoltano la Sua voce. Questa è la missione dei testimoni prima che arrivi la fine” [Michel Trouvot, Cap d’Ail, Francia (Circolare TEV n. 163, 1 agosto 1983)].
Dopo quarant’anni da questa profezia, quello che rimane è illustrato da questa immagine: albero che sembra scheletro, ma ben vivente; albero solitario avvolto nel freddo della nebbia, voci solitarie che si incontrano da lontano con la promessa della vita presente e di quella futura nella nuova primavera eterna, in quella comunione, in quella cena perenne con il Signore.
Daniela Michelin Salomon
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