Le istanze di coloro che si opponevano – a cominciare dal pastore della Comunità di Lingua Francese di Roma, i cui membri sono in gran parte immigrati recenti – sono state dileggiate con affermazioni teologiche di straordinaria leggerezza. Una delle più assurde? Quella secondo cui l’apostolo Paolo avrebbe condannato la pratica omosessuale “a causa dell’influenza della mentalità della sua epoca”. Ma anche i ragazzini sanno che all’epoca l’omosessualità godeva di un’approvazione sociale anche superiore a quella di oggi!
Insomma, un rozzo colpo di mano imposto ai membri del Sinodo con fretta irragionevole, senza risolvere le pesantissime contraddizioni tra ciò che si è approvato e ciò che è ancora vigente, e senza perciò porre alcun confine all’apertura. Non si vede infatti su quale base si potrebbe ora rifiutare la benedizione della Chiesa a unioni poligamiche, incestuose o adulterine. Non verrà fatto perché non è trendy come l’omosessualità e nessuno lo richiederà, ma non vedo strumenti logici in base ai quali ci si potrebbe rifiutare. Queste benedizioni non si capisce perciò cosa saranno, se non una trovata nel tentativo di aumentare il bottino dell’8 per mille.
Quando un organismo mantiene tranquillamente vigenti norme in frontale contraddizione, non è più un organismo, ma è al totale marasma. Non è perciò strano che ci siano molte più presenze settimanali sul nostro sito dissidente che a tutti i culti valdesi in Europa messi insieme.
La crisi sta in ciò che è stato sostenuto da una pastora, ricevendo purtroppo vasta approvazione: “La Bibbia non è la Parola di Dio, nella Bibbia si trova la Parola di Dio. Il nostro compito è “scavare” per liberarla dalla stratificazione della cultura”. Il che, oltre ad essere violentemente contrario alla vigente confessione di fede, significa due cose gravissime: che la Bibbia è un libro come un altro – poiché tutti sanno che la saggezza di Dio si può trovare dappertutto – e che conoscere la Parola di Dio è roba da “chierici” – cioè degli specialisti che, secondo la pastora, debbono liberarla dalla stratificazione della cultura.
Un giorno triste e grottesco, in una valle che vide per molti secoli i valdesi andare incontro a qualunque pericolo pur di restare fedeli alla Bibbia, che per loro era tutta quanta (e il bello che in teoria lo è ancora oggi) <<Sacra Scrittura, pienamente contenuta nei libri dell’Antico e Nuovo Testamento>>.
Ringrazio i coraggiosi dei 9 voti contrari e i 29 astenuti. Non resta che pregare: avremmo dovuto farlo di più e prima”.
Lucio Malan
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