Quindicesima Domenica dopo Pentecoste
Letture bibliche: Salmo 114; Esodo 14:19-31; Romani 14:1-12; Matteo 18:21-35
“Dio perdona …io no” è il titolo di un vecchio film western che mette in evidenza persone che “si fanno giustizia da sole” e si vendicano di torti subiti. Ci sono cristiani che seppure non si vendicano per veri o presunti torti subiti, reagiscono in modi difficilmente compatibili con l’insegnamento biblico. Oggi esaminiamo la parabola evangelica del creditore spietato in Matteo 18.
Sono ancora oggi disponibili, soprattutto sul web, vecchi film western prodotti in Italia, i cosiddetti “spaghetti western”, che sono diventati ormai dei “classici” nel loro genere. Storie spesso violente (la violenza nei film, come il sesso, diverte e intrattiene l’umanità decaduta…), rappresentavano criminali, difensori della giustizia ed eroi che bene illustravano i contrastanti sentimenti umani di cui spesso erano parabole. Mi ricordo film come: “Sartana non perdona” (1968), oppure quello precedente che aveva per protagonisti gli italianissimi Bud Spencer e Terence Hill, con “Dio perdona …io no” (1967), e di cui avevano fatto la parodia Franco Franchi e Ciccio ingrassia con “Ciccio perdona, io no!” (1968).
In effetti ci sono tanti anche in mezzo a noi che operano sul principio di “Dio perdona …io no” e che non temono di giustificarlo quand’anche si dichiarassero cristiani. Il perdono, però, anche e soprattutto immeritato, sta alla base dell’Evangelo stesso. Infatti Dio, in Cristo, opera per la redenzione, il ricupero dei peccatori, non la loro condanna, che rimane sicuramente solo come “ultima ratio”, espressione questa che deriva dall’espressione latina “ultima ratio regum”. Tradotta letteralmente, significa l’ultima ragione dei re, ovvero in senso metaforico indica come la forza militare sia la risorsa finale a sostegno della autorità di un sovrano.
Del principio evangelico del perdono erano ben coscienti i discepoli di Gesù. Nel vangelo secondo Matteo, al capitolo 18, troviamo questo dialogo fra Pietro e Gesù: “Allora Pietro si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte?» E Gesù a lui: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette” (Matteo 18:21-22).
Al tempo di Gesù, gli esperti nella legge di Dio insegnavano che quattro volte fosse il limite in cui si potesse perdonare una persona che avesse sbagliato. Pietro eccede nella sua stima…
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