Ultimi Tempi – La deriva morale della chiesa

Leggendo la storia del Popolo Ebraico, così com’è narrata nella Bibbia (Antico Testamento), non si può non rimanere sorpresi dalla facilità con cui gli antichi Israeliti voltavano le spalle al loro Dio Creatore per rincorrere le false divinità dei popoli vicini. Ci potremmo anche chiedere come sia stata possibile questa serie di “cadute” che si susseguono nel racconto. Perché la punizione inflitta loro da Dio per la caduta precedente era così presto dimenticata? A questa domanda esiste una risposta abbastanza semplice, ovvero, i fatti narrati di seguito nella Scrittura si sono in verità svolti nell’arco di molte decine/centinaia di anni e le nuove generazioni, non più memori delle trasgressioni dei loro padri e delle susseguenti condanne divine, hanno finito per commettere di nuovo gli stessi misfatti (Giudici 2:10-13).

I cambiamenti sociali, infatti, avvengono lentamente, un pezzo alla volta, così come il peccato non si manifesta pienamente come trasgressione totale del volere di Dio, ma come progressivo allontanamento dal suo volere.

Tutti conoscono la storia della rana che, se immersa in una pentola d’acqua bollente salterà subito fuori per sottrarsi a morte sicura, ma che, viceversa, se immersa in un pentolone d’acqua fredda sotto il quale è acceso un fuoco che la riscalda progressivamente, la rana finirà bollita, perché non si accorgerà del continuo innalzamento della temperatura dell’acqua, ma anzi, godrà del temporaneo benessere donatagli dall’acqua tiepida, fino a quando il calore la stordirà e gli toglierà tutte le forze per reagire e quindi morirà bollita!

Non c’è dubbio che se noi “fotografassimo” la situazione attuale delle nostre Chiese (Valdese in testa) che ora ammettono comportamenti come (solo a titolo di esempio), la benedizione delle coppie omosessuali, e presto anche il matrimonio gay/lesbo (di cui il sito Valdesi.eu da un lato, e Riforma dall’altro, chiaramente con posizioni opposte, hanno dato molto rilievo ultimamente), e ritornando indietro nel tempo, potessimo mostrare questa foto ad un vecchio evangelico dell’inizio del secolo scorso, questo fratello rimarrebbe così scandalizzato da questa “deriva morale” della Chiesa, che come la rana immersa nell’acqua bollente, farebbe un salto fuori all’istante, gridando senza mezzi termini che ormai la Chiesa è caduta in preda dell’anticristo (come profetizzato dall’Apostolo Paolo in 2 Timoteo 3:1-8).

Un evangelico di un secolo fa non avrebbe nessuna remora ad “abbandonare” una chiesa che ammette ed insegna queste cose, con dei Pastori che nella sostanza dubitano dell’esistenza di Dio e dichiarano la Bibbia essere un libro che non è stato ispirato, ma che è una pura invenzione umana, e così di seguito!

Purtroppo, così come gli antichi israeliti ritornavano a commettere i peccati per cui la generazione precedente era stata duramente punita da Dio (vedasi Giudici; 2:1-5; 6:1; 10:6-7;) perché col trascorrere del tempo il peccato finiva per corrompere i loro cuori un poco alla volta, così come la rana immersa nell’acqua fredda trova piacere nel progressivo intiepidirsi dell’acqua e non esce da quello che è una trappola mortale, allo stesso modo le nostre Chiese, i nostri Pastori e Teologi riformati, si lasciano andare al peccato, un poco alla volta, seguendo le mode del nostro tempo, ammettendo e insegnando ciò che la Bibbia (ossia Dio) ha in abominio.

Gli antichi Israeliti alla fine sono pesantemente puniti da Dio per il loro tradimento, la rana finisce bollita, ma cosa accadrà alle Chiese, ai Pastori/Teologi e ai credenti che seguono queste deviazioni dalla Parola di Dio?

Né la “ragione” del Pastore Esposito, né la “teologia liberal” del nostro Moderatore (per non fare che due esempi) sembrano preoccuparsene molto, sicuri della loro ragione e della correttezza della loro teologia e perciò decisi ad andare avanti sulla loro strada, senza segno alcuno di pentimento.

Anche loro scambiano il consenso del mondo alle loro posizioni, come un segno di approvazione del loro operato da parte di Dio, come se Dio oggi (come ieri) esprimesse il suo volere non per mezzo della sua Parola, così come riportata nella Bibbia, bensì dal temporaneo e illusorio successo che viene attribuito dal mondo a coloro che seguono le nuove mode e tendenze che stanno emergendo.

Per coloro che invece sono attenti alla Parola vivificata dallo Spirito di Dio, che ancora alberga nei cuori dei veri credenti, così come insegnato dai Padri della Riforma, non c’è bisogno di spiegare che tutto ciò che va contro la Parola stessa, cioè alla volontà di Dio, non viene da Dio ma viene dal maligno, lo stesso di cui Paolo ci mette in guardia in 2 Timoteo.

I “veri credenti” si stanno progressivamente allontanando dalle “false Chiese” (che si svuotano!) con la stessa velocità con cui quest’ultime si allontanano dalla Parola di Dio per insegnare dottrine d’apostasia. Ogni anno la nostra Chiesa Valdese subisce un pesante calo di vocazioni (così come molte altre chiese evangeliche storiche europee, che hanno intrapreso la stessa strada). È un segno molto chiaro di come la grazia di Dio si stia ritirando da queste Chiese, che insegnano dottrine contrarie alla Bibbia, ma questo ovviamente non scoraggia i falsi pastori, “i mercenari”, che guidano ora queste chiese (compresa quella Valdese) che anzi sono ormai succubi del loro vero signore e sono perciò decisi e determinati a proseguire sul loro cammino di perdizione.

Cosa possiamo fare noi? Sicuramente continuare a denunciare queste derive secolari e testimoniare la verità, che è soltanto quella Biblica, così com’è stata trasmessa dai testimoni fedeli del tempo, senza arrenderci, senza scoraggiarci e senza cedere alle effimere lusinghe di questo mondo, perché l’ultima parola, come sempre, spetterà al nostro Signore che al tempo stabilito ristabilirà la sua Chiesa, così come in passato ha ristabilito Israele dopo averlo purificato dal suo peccato.

Nikodemos

Ricordiamo che lo pseudonimo Nikodemos contraddistingue un nostro fratello valdese imegnato nella chiesa di cui già abbiamo pubblicato altri intensi articoli

1 commento

  1. Certamente la Finestra di Overton, codificazione sociologica della metafora della rana bollita, è ormai spalancata nella chiesa valdee, tuttavia se è vero che oggi l’acqua sta bollendo, non è un gran guadagno ritornare a una temperatura più accettabile ma non per questo meno pericolosa.
    Se ora Nikodemos parla dei valdesi di cento anni fa, in questo post di qualche mese fa, egli ripone speranza in quei credenti “che sentono l’amore per Dio come l’unica forza che possa guidare un credente” lamentando però il fatto che questi facciano parte di quella generazione che sta scomparendo, e che si è formata alla luce della “teologia Barthiana”.
    Ecco, auspicare di prendere la Delorean e dal 2016(2015) fare un viaggio teologico indietro nel tempo di 60 anni(al 1955) significa solo abbassare la temperatura dell’acqua della pentola di altrettanti gradi, da 100 a 40. A 40 gradi l’acqua è poco più che tiepida, e la rana non dà segni di disagio, tuttavia essa è ancora nella pentola e il suo destino sarà ancora quello di finire bollita.

    Karl Barth è parte del problema e non la soluzione, e se il residuo fedele della chiesa valdese non se ne avvede e ripudia completamente la teologia di questo lupo belante allora davvero non avrà più alcun futuro.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*