Avete avuto l’esperienza di essere “bocciati” a scuola? Oppure di non essere riusciti a “passare le qualificazioni” in una gara sportiva? Come vi sentivate? Credevate di farcela, di “poter passare”, magari grazie alla “misericordia” dell’insegnante o ad una raccomandazione, ma non siete riusciti ad arrivare all’agognata “sufficienza”. Davanti ai “criteri di qualificazione” morali per essere “a posto” davanti a Dio nessuno di noi “arriva alla sufficienza” ed è in grado essere “promosso” (alla gloria del cielo). Lo afferma la Parola di Dio. Potremmo anche confrontarci con altri e considerarci relativamente “a posto”. Potremmo pensare di avvalerci di raccomandazioni di varia natura, o confidare nella “clemenza della corte”, ma a confronto con i criteri morali e spirituali stabiliti per noi da Dio, nessuno verrà promosso. Nessuna illusione. Eppure c’è sempre chi si illude sulla propria bontà… Le cose stanno diversamente. Meglio accettare la diagnosi che fa la Parola di Dio sulla nostra vera condizione. Possiamo uscirne? Certo, ma non come ci immaginiamo di solito… Vediamo che afferma l’Aposto
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