Su questioni di etica non ci si divide?

Spesso certi pastori, nel nostro caso appartenenti alla chiesa valdese, contestano le prese di posizione del movimento Sentieri Antichi Valdesi come “gravemente scismatiche” ed auspicano la necessità di rimanere insieme agli altri per “dialogare”, sostenendo che “non ci si divide sull’etica”. L’idea è che, anche se non ne siamo d’accordo, sarebbe necessario accettare, in particolare, chi ha posizioni favorevoli alla normalizzazione dell’omosessualità ed ai matrimoni fra persone dello stesso sesso e dialogare con loro senza creare opposti schieramenti “o peggio” dividere la chiesa. Ecco, per esempio, quanto recentemente scrive il past. Emanuele Fiume nel forum “Riforma protestante” di Facebook:

“Personalmente penso che l’unità della sposa di Cristo fondata nella parola e nei sacramenti non debba essere scalfita da qualsiasi posizione etica. Chi rompe la comunione (e così esorta a fare) su questi temi, si assume una responsabilità gravissima. Alla fine, citando Vittorio Subilia: “Io non mi occupo di etica perchè… non sono cattolico”. Torniamo a discutere ANCHE di predestinazione, di teologia dei sacramenti, di autorità della Scrittura, di canto e preghiera… staremmo tutti meglio” (E. Fiume).

Da dove esce la balzana idea che non ci si possa dividere su questioni etiche? L’ortoprassi è sempre radicata nell’ortodossia! La storia del Cristianesimo rende ampia testimonianza del fatto che i disaccordi in campo etico possono essere così seri da causare legittime e persino necessarie divisioni. Le aspirazioni ed argomentazioni del liberalismo in campo etico e morale certamente non possono essere definite “secondarie”. Il non rispetto e la non conformità alla legge rivelata di Dio, quella che da sempre è stata considerata tale, è altrettanto grave che il pregiudizio arrecato alla non condivisione, ad esempio, della dottrina della Scrittura come Parola di Dio o della soteriologia biblica. L’etica biblica, infatti, non è una “questione di opinioni” o di “semplici interpretazioni diverse”. La morale (il nostro comportamento) è altrettanto rivelata e specificata da Dio nelle Scritture quanto i principi teologici di base della fede cristiana. L’etica biblica non è riducibille ad un non meglio precisato e soggettivo concetto di “amore” (e il resto sarebbe “discutibile”) ma è definita dalla rivelazione della legge di Dio fin dalla creazione dell’essere umano, impressa nella coscienza delle creature umane e riassunta nel Decalogo.

L’etica, inoltre, è radicata nella dottrina e nella prassi dei sacramenti. Unità nella vita sacramentale implica unità nella vita morale (tant’é vero che l’applicazione della disciplina ecclesiastica verso chi infrange le regole della decenza morale che devono caratterizzare il cristiano, implica biblicamente la sospensione o l’esclusione dalla partecipazione alla Cena del Signore). Le istruzioni e le esortazioni di carattere etIco sono intrinseche all’iniziazione cristiana del Battesimo. La transizione significata dal Battesimo è descritta come rinascita e nuova creazione, indicando con esso uno stile di vita trasformato. La rappresentazione della morte e della risurrezione di Cristo nel Battesimo pone a morte il vecchio uomo e ne fa rinascere il nuovo. La prima lettera di Pietro, considerata talvolta un sermone battesimale, descrive la nuova vita etica che accompagna una nuova condizione di vita: “Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza; ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo». (…) Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore, perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio (…) Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, del’ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza…” (1 Pietro 1:14-16,22-23;2:1).

(prima parte – continua)

Paolo Castellina

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