Ventunesima domenica dopo Pentecoste
Una delle contestazioni che spesso vengono fatte alle organizzazioni religiose di qualunque tipo è quella di essere “sempre a caccia dei nostri soldi” e di volersi arricchire alle nostre spalle. Sfruttare la pietà religiosa come mezzo di guadagno, indubbiamente è stata e rimane, in tanti casi, un’odiosa pratica diffusa fin dall’antichità e che la Bibbia stessa condanna nei termini più forti. Come per tante altre cose in questo mondo si tratta, però, di un abuso che non può essere addotto per negare che chi si occupa di provvederci onestamente beni spirituali sia “degno del suo salario”. Il principio è evidenziato nel testo che esaminiamo quest’oggi di Galati 6:6. Non è l’unico che ne parla, ma merita, come sempre, di essere considerato a fondo.
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