I vocabolari della lingua italiana così definiscono il termine “sofisma”: “ragionamento cavilloso, fondamentalmente errato ma presentato in modo da apparire giusto” (Olivetti); “argomentazione fallace e capziosa che presenta apparenza di verosimiglianza e validità, in realtà fondata su un procedimento logico di errori formali o ambiguità linguistiche … qualunque ragionamento cavilloso che ha apparenza di coerenza e logicità” (De Mauro); “nell’uso corrente, ragionamento capzioso, che ha lo scopo di ingannare, raggirare” (Garzanti).
Un tempo si usava criticare in particolare i gesuiti per la loro abilità nel ragionare per sofismi. Questa caratteristica, però, non riguarda solo i gesuiti, ma spesso molti laureati di facoltà di filosofia, teologia e giurisprudenza, divenuti leader di chiese, in particolare delle “chiese storiche”. Sono soprattutto quelli che, educati alla critica biblica moderna e nel ragionamento filosofico, sono in grado di “girare le cose” in modo tale da giustificare “il tutto e il contrario di tutto” e con abili “acrobazie ermeneutiche” giustificare il distanziamento dalle dottrine teologiche ed etiche tradizionali insegnate dalla Bibbia. Lo giustificano così come se fosse “progresso” e “evoluzione” e che loro intendono sempre come qualcosa di “migliore” di che cosa c’era prima. Veramente?
Queste loro tecniche, di cui sono esperti molti pastori di chiesa e insegnanti alle facoltà teologiche,. rammentano la condanna che la Bibbia stessa fa di coloro che si vantano dicendo: “Con le nostre lingue prevarremo; le nostre labbra sono per noi; chi sarà signore su di noi?” (Salmi 12:4). Sono coloro che, in un’altra versione di questo salmo vengono indicati come mentitori e dal cuore doppio, gente dalle “labbra lusinghiere” e dalla “lingua che parla con arroganza” perché si vantano che nessuno sappia resistere alla loro abilità dialettica. La prima epistola ai Corinzi pure ne parla come ” i sapienti, gli studiosi, gli esperti in dibattiti culturali” (1 Corinzi 1:20 TILC), i “sottili ragionatori di questo mondo” (CEI), “i contestatori di questo secolo” (NR), i “disputatori di quest’età” (ND).
Ne conosciamo molti, anche personalmente. Ci lasceremo affascinare e sedurre dalla loro loquela oppure notorietà?
Una chiesa può perdere un’eredità antica continuando ad indossare i suoi abiti, ingannando in questo modo coloro che guardano solo all’apparenza.
Una chiesa può essere vomitata dalla bocca del Signore proprio nel momento in cui crede di essersi arricchita, di essere ben vestita, e di vederci chiaro.