Altra perla del Sinodo Valdese. Nel culto inaugurale del Sinodo Valdese 2017 ci sono stati parecchi momenti imbarazzanti. Di diversi abbiamo già parlato.
Uno dei più bizzarri è stato l’annuncio del perdono da parte della candidata al
ministero pastorale Noemi Falla, introdotto impeccabilmente con la lettura di versetti da Isaia 54: “Cari fratelli e care sorelle, sul fondamento di questa parola, a quanti affidano la propria vita al Dio che si è rivelato in Gesù di Nazareth la Chiesa annuncia che la vita intera è perdonata, nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”
Da quando si perdona la vita, la vita intera? Che significa? Naturalmente anche questa stramberia, totalmente ingiustificabile sul piano biblico, apertamente contraria a quanto scrive la vera confessione di fede, non è mai stata discussa da nessun sinodo, né è stata spiegata.
In mancanza di una spiegazione da parte chi se l’è inventata, proviamo a darne una noi. Se il perdono non è rivolto ai peccati ma alla vita intera, c’è l’azzeramento del significato di peccato: il peccato lo compiamo noi, mentre la vita ci è data da Dio. Dunque non c’è peccato. E ciò è coerente con l’azzeramento sostanziale del messaggio biblico: poiché il peccato è trasgredire la volontà di Dio, se – come scrive il pastore Esposito – non esiste un testo che sia “espressione diretta ed inequivocabile della volontà divina”, nessuno può sapere in cosa consista trasgredirla. Dunque, dire che “la vita intera è perdonata” è come dire: “Questa storia del peccato e del perdono è una stupidaggine alla quale voi gonzi che vi fidate della Bibbia avete creduto ma è ora di svegliarvi!” Questa spiegazione va anche perfettamente d’accordo con la “(s)confessione di fede” solennemente letta dal Sinodo, dove si dice che Cristo non è “morto per i nostri peccati”, come dice l’articolo 14 della confessione di fede, e – fra i tanti – anche Romani 8:3 e 1Giovanni 4:10, bensì “per aver annunciato il Regno di Dio”, che in quel contesto è un messaggio più che altro politico.
Insomma, a forza vedere cosa dicono e fanno, comprendiamo il loro modo di pensare. Che è semplicemente l’opposto di ciò che è sempre stato il modo di pensare valdese.
Se qualcuno ha un’altra spiegazione, saremo ben felici di pubblicarla. A differenza degli organi di informazione della chiesa ufficiale che sempre professa apertura e pratica la censura , noi pubblicheremo volentieri anche opinioni opposte alle nostre
Lascia un commento