EVANGELICALISMO, LIBERALISMO E CATTOLICESIMO in gran parte sembrano ironicamente incontrarsi in un acceso individualismo: ognuno è regola a sé nel suo rapporto personale con Dio, e la fede viene definita più dall’appartenenza a una sub-cultura cristiana e da slogan solo apparentemente biblici che dalla Verità rivelata nelle Scritture.
L’antintelluettualismo viene alimentato da troppi pulpiti e la diffidenza verso lo studio sistematico della Bibbia, l’avversione alla storia, alla precisione dottrinale e la dispersione delle chiese ne sono naturali conseguenze.
La vera fede riformata, non quella deformata dalle correnti evangelicali, liberali (o cattoliche), ma quella autentica, è ancora vitale in molti contesti; sintetizzata nelle confessioni e nei catechismi, costituisce l’antidoto più efficace all’attuale condizione della Chiesa.
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