Un libro intitolato Dio odia le donne scritto da un’atea riceve una recensione di più di mezza pagina sul “settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi”. Potrebbe anche andare bene: per dire che non è vero, per dire che la donna nella Bibbia ha una dignità altissima, nulla di meno dell’uomo, per dire che Gesù risorto si è mostrato prima a delle donne, per dire che le mogli dei patriarchi dell’antico testamento sono personalità forti e i mariti le onorano grandemente, per dire che non c’è un solo esempio nella Scrittura di sopruso o coercizione su una donna che non sia palesemente esecrato.
Vediamo allora il contenuto dell’articolo pubblicato nel numero dell’8 luglio (e anche nel sito internet), intitolato “Donne: la religione c’entra”, scritto da Claudio Geymonat, il quale sintetizza così la fatica di Giuliana Sgrena: “un libro che è un’analisi di come le tre principali religioni monoteiste, ebraismo, islam e cristianesimo (con un focus netto sul cattolicesimo, senza però rinunciare a uno sguardo verso la realtà del pastorato valdese) siano improntate e costruite al fine di escludere le donne dalla società, se fosse possibile dal mondo, relegandole a un ruolo di comprimarie, concubine, ombre”. A proposito di “ombre”, non c’è ombra di dissociazione da parte del Geymonat rispetto a questa visione, che è totalmente contraria alla realtà storica e biblica.
Equiparare Bibbia e Corano è una vera ignominia sul settimanale di chiese che si dicono evangeliche. Già basterebbe questo a chiedersi che senso abbia ormai la chiesa valdese istituzionale se rinnega radicalmente tutta la sua storia e le sue dottrine. E anche la cultura, di cui taluni ancora si vantano, accusando “gli altri” – di preferenza i cattolici – di essere ignoranti: e questa grossolana equivalenza Bibba-Corano che cos’è? A confronto i litigi calcistici del bar dello sport sono raffinatezze intellettuali. Eppure l’autore non è privo di cultura, scrive molto spesso su Riforma di vari argomenti, dimostrando una buona conoscenza delle cose. Come può accadere a una persona così di scrivere spropositi del genere? La spiegazione è probabilmente un ambiente, per l’appunto culturale, dove il disprezzo per la Bibbia è ormai talmente radicato che chi lo manifesta lo fa con la stessa naturalezza con la quale nella sede degli ultrà del Torino calcio si parla male della Juventus e viceversa.
Eppure in questa frase c’è ancora di peggio: si dice che il cristianesimo (poco importa che sia associato ad altre religioni) “è costruito al fine di escludere le donne dalla società, se fosse possibile dal mondo”. Dunque il cristianesimo non solo non è veritiero, ma è un vero imbroglio, una mistificazione pianificata a tavolino al fine di eliminare le donne dalla società e dal mondo. Siamo davvero al punto di certa mostruosa propaganda antigiudaica, che attribuiva – e attribuisce – agli Ebrei le più efferate macchinazioni ai danni degli “ariani”. Siamo ormai al limite dell’istigazione all’odio per motivi religiosi.
E, tocca ripeterlo, non è, o non è solo il pensiero dell’autrice del libro, ma dell’autore dell’articolo, uno dei principali redattori di Riforma.
Sembra sempre di aver toccato il fondo e invece c’è sempre chi va oltre.
(prima parte – continua, purtroppo!)
Scusate, ma mi permetto di dissentire riguardo alla vostra considerazione circa una presunta buona preparazione della redazione di riforma. Mi sembra, invece, che eccezion fatta per articoli a firma di Tourn, Ricca e pochi altri, tale pubblicazione risenta di una pochezza culturale non indifferente.