Abbiamo ricevuto via Internet questo messaggio con richiesta di anonimato ma da un indirizzo di posta elettronico individuabile. La forma anonima ovviamente non garantisce la sua autenticità. Ma su questo stesso sito mesi fa abbiamo pubblicato lo scritto di uno studente in teologia che a suo tempo diede il suo nome ma in seguito ha chiesto di restare anonimo, il quale riferiva di aver dovuto affrontare in Facoltà accuse e discussioni solo perché aveva deciso di non votare alle elezioni politiche e che un professore aveva tenuto una cerimonia di lutto per il risultato del voto. Nessuna smentita ci è giunta, né qualcuno ha appalesato sconcerto. Un fatto del genere è già di per sé “intollerante e aggressivo”, perché emargina e mortifica chi pensa che una facoltà di teologia dovrebbe occuparsi d’altro o farlo in altro modo. Il messaggio giunto oggi, perciò, non risulta inverosimile. Ecco il testo:
“Purtroppo essendo uno studente della facoltà Valdese devo al momento rimanere anonimo per paura di venire penalizzato nei miei prossimi esami che intendo portare al termine in tempi brevi.
Desidero poi uscire definitivamente e al più presto da una realtà che oltre a saper tradire sempre di più il messaggio evangelico è, dalla mia esperienza sempre più intollerante e in alcuni modi aggressiva nei confronti di chi non la condivide.
Tenete duro. Siete nelle mie preghiere.”
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