Come i nostri lettori sanno, alcuni giorni fa abbiamo inviato una lettera a tutti i pastori chiedendo di dirci, nel caso avessero votato l’ordine del giorno che ci condanna, che cosa ci rimproverassero e perché non ci avessero mai inviato una rettifica o una smentita. Ringraziamo molto i fratelli Antonio Adamo, pastore della Chiesa di Roma, piazza Cavour e Donato Mazzarella, pastore delle Chiese di Sanremo e Bordighera – innanzitutto per avere avuto la cortesia di risponderci, e ancor più per non aver votato contro di noi e per le loro parole fraterne.
Ho votato contro odg, desidero la riconciliazione
Care sorelle e cari fratelli,
ho sempre avuto la convinzione che il dissenso sia nella Chiesa sia fuori debba essere affrontato nel rispetto delle persone. Sono convinto che la nostra missione sia l’annuncio gioioso della salvezza per Grazia Dio mediante l’opera del Signore Gesù Cristo. Ogni nostro intervento deve essere il risultato di una approfondita riflessione, sempre alla luce dell’Agape di Dio.
Non ho alcuna difficoltà a dichiarare che non ho votato l’ordine del giorno cui fate riferimento. Personalmente, ho sempre agito secondo coscienza; desidero che la via della riconciliazione sia, almeno nella Chiesa, la via maestra che l’Evangelo ci addita. L’ordine del giorno in merito, non mi ha convinto e quindi ho votato “No”.
Fraterni saluti,
pastore Antonio Adamo
Grazie! Anche se è difficile, anche noi dobbiamo sempre ricordare che la riconciliazione è la via preferibile. Preghiamo il Signore Gesù Cristo, “l’unico capo del suo corpo che è la Chiesa” (articolo 12 della Confessione di Fede), perché sia anche una via percorribile.
Avrei votato contro odg, non e’ giusto sopprimere dissenso. Nostalgia per la fede dei padri
Cari fratelli,
vi comunico che io non ero tra i 109 che hanno votato l’ordine del giorno in oggetto: ero uscito un momento fuori dell’aula sinodale e quindi non ho partecipato alla votazione né conosco nello specifico il testo dell’odg. Ci tengo però a dirvi che, se fossi stato presente, avrei votato contro perché ritengo che non sia giusto sopprimere una voce dissidente come la vostra. Si può essere o meno d’accordo su quello che dite, ma ritengo che, nella nostra Chiesa, tutti (e quindi anche voi) debbano avere la possibilità df esprimere la propria opinione. Gli attacchi non servono a nessuno, mentre il dialogo è sempre una cosa buona. In quanto all’argomento della benedizione delle coppie omosessuali, il mio pensiero l’ho espresso in una brevissima lettera pubblicata sull’ultimo numero di Riforma, e sostanzialmente corrisponde in toto col pensiero del past. Paolo Ricca.
Non vi nascondo che anch’io spesso sento una certa nostalgia per la fede e l’impegno dei nostri padri che hanno speso la vita per la causa dell’evangelo. Il Signore ci benedica tutti e tenga la sua mano sulla nostra Chiesa, poichè senza di Lui non possiamo fare nulla.
Fraternamente,
pastore Donato Mazzarella
Grazie! Anche perché, non avendo votato, non glielo faceva fare nessuno di dirci come si sarebbe comportato se non fosse stato momentaneamente assente (questo ci dice anche qualcosa sul modo in cui il Sinodo ha affrontato la votazione: in molti – ben 53 membri con diritto di voto – erano usciti un momento perché ormai si era alla fase ringraziamenti e si stava per affrontare la maratone delle elezioni). Apprendiamo che anche il pastore Mazzarella condivide la posizione del teologo Paolo Ricca sulle benedizioni alle coppie gay (“una decisione sbagliata”, ha scritto Ricca su Riforma). Chi afferma che il dissenso è “solo fra i pentecostali” riceve un’ulteriore smentita. Sulla frase finale, una sola parola: Amen!
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