C’è chi è abituato ad andare in autostrada, in treno, in aereo o in crociera (con tutti i rischi che ciò comporta), ma il piacere di percorrere un sentiero con le proprie gambe (vecchio o nuovo che sia) ha il suo fascino e la sua importanza. Il sentiero è un po’ come una strada stretta, dove non passa tante gente. In questo c’è una selezione naturale dovuta a diversi motivi.
Un sentiero è la conseguenza di una scelta; è un percorso meditato e voluto; ha le sue incertezze e pericoli. A volte è un’avventura. Per non andare allo sbaraglio o imprudentemente, c’è chi sceglie una guida oppure si documenta prima di partire. In questo caso c’è un obiettivo o una meta.
Nella vita, e in quella di fede, è lo stesso. La si può percorrere a caso, e continuare così, oppure se si vuol essere sicuri, accettare l’accompagnamento o le istruzioni, non solo quelle fornite da occasionali passanti, ma soprattutto quelle che Dio offre indistintamente a tutti quanti attraverso la persona mediatrice di Gesù Cristo. Chi l’ha fatto, con tutti i suoi limiti ed errori, non se ne è pentito.
Ecco, il sentiero antico è quel percorso in cui non si arriva immediatamente alla fine, senza aver scoperto tutti i dettagli belli ed importanti (per le esperienze fatte con Dio da chi ci ha preceduto) del vecchio tracciato. Gli errori, le incertezze di quelli là sono segnali importanti per non ripetere gli stessi errori ed avere gli stessi dubbi. Tirare dritto e né cadere, né deviare, né perdere l’orientamento. Percorrere i sentieri antichi significa ritornare alle stesse motivazioni che spinsero i “padri della chiesa” ad attenersi alla Parola che Dio aveva loro data come guida, come pali indicatori, segnali inequivocabili del tracciato prestabilito dall’ideatore del viaggio: Dio Padre.
Percorrere i sentieri antichi, non vuol dire “tornare indietro”; se mai rivedere il percorso (succede) per capire dove c’è stato un bivio che ci ha fatto smarrire la strada giusta e riprenderla con quella serenità necessaria per giungere alla méta. Nel sentiero antico non si è soli, s’incontrano molti viandanti accomunati da uno stesso sentimento: quello di sentirsi amati, di amare in modo vero e giusto (senza equivoci e ambiguità) perché Dio è la realtà invisibilmente presente.
Perché percorrere sentieri antichi? O meglio percorrere “quel” sentiero antico? “Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; 7 radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento (Colossesi 2:6-7). Chi non vuol farlo esamini se stesso e si chieda se “ha ricevuto Cristo Gesù”!
Sergio Rastello
Grazie fratello Sergio!