Per la videoconferenza del 12 Novembre 2012
In anteprima (il video non è ancora pronto), ecco l’ottava puntata dello studio biblico.
Ricordiamo che chi desidera partecipare è pregato di scriverci (paolocastellina@gmail.com oppure lettere@valdesi.eu) indicando il proprio indirizzo e-mail e nome utente di Skype.
Il giusto ubbidisce (Giacomo 2:21-26)
L’ubbidienza non è più oggi un valore generalmente riconosciuto, forse perché c’è una generalizzata crisi di fiducia nelle autorità alle quali dovremmo debitamente sottometterci. Siamo stati, infatti, troppo spesso delusi dai politici che, invece di essere al nostro servizio, come dovrebbero, spesso servono soprattutto i loro interessi privati e ci sfruttano illudendoci con false promesse. Come si fa, infatti, dicono giustamente molti, ad avere fiducia ed ubbidire loro? Se vi ubbidiamo, allora, è così di malavoglia, temendo solo le conseguenze caso mai non lo facessimo. Che dire, poi, della fiducia nei medici, negli ospedali oppure dei ministri di culto e delle organizzazioni ecclesiastiche? Quanto spesso questa fiducia è tradita!
Gli abusi, però, non dovrebbero impedirci di riconoscere come l’ubbidienza alle autorità legittime che ci sono preposte è di per sé stesso un valore, sancito nella Parola di Dio. L’ubbidienza, infatti, in questa prospettiva, caratterizza la persona giusta, vale a dire la persona “in regola” verso la società di cui siamo parte e verso Dio. Essa ci dice, ad esempio: “Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto” (Efesini 6:1); “Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore” (Filippesi 3:22); “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità” (Ebrei 13:17).
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