Ebbene: come risponde il pastore Fiume alla domanda: “Perché partendo dagli stessi testi arrivate a conclusioni così diverse” (dai cattolici)? Noi valdesi sappiamo bene che quando ci fanno una domanda sulle nostre differenze rispetto ai cattolici la risposta quasi sempre è: “Perché noi seguiamo la Bibbia, i cattolici invece anche ‘la tradizione’ in nome della quale hanno introdotto cose estranee o addirittura contrarie alla Scrittura “. La risposta un tempo era questa, ora non più. Ed ecco cosa è costretto a mettere insieme il pastore:
«Perché la chiesa cattolica fa un discorso teologico legato a un’interpretazione naturale dell’essere umano, mentre l’impostazione protestante, alla luce della rivelazione divina, identifica l’essere umano come peccatore, assolutamente bisognoso di una sentenza di grazia da parte di Dio. Questo fa sì che non ci sia una differenza fondamentale dal punto di vista dell’inclinazione sessuale. Se dovessimo scorrere i dati della cronaca giudiziaria del nostro Paese vedremmo quanti efferati delitti avvengono nell’ambito della cosiddetta famiglia tradizionale, senza che per questo qualcuno voglia abolirla».
Ecco! I “valdesi” di oggi sono costretti a far finta che la Bibbia non esista e che tutto sia questione di filosofie mondane, etichettate come “teologie”. Ma dove sta il “teo”, il Dio, in questa teologia’? Non si sa. Alla modesta intelligenza di chi scrive queste righe sfugge cosa sia il “discorso teologico legato a un’interpretazione naturale dell’essere umano”, che lui attribuisce ai cattolici. (Tra l’altro: è assai comodo parlare solo di contrasto con i cattolici e non con altri valdesi come noi, o degli altri evangelici che in schiacciante maggioranza sono anche contrari a cose come benedizioni alle coppie omosessuali). In realtà sono gli omosessualisti, anche valdesi, – di solito – ad accampare il fatto “naturale” affermando che l’omosessualità è innata, come il colore della pelle. Ora invece sarebbero i cattolici’ Vuol forse dire che l’omosessualità è contro-natura? Cosa che ci trova d’accordo, ma è bestemmia nella religione del “politicamente corretto”.
Ebbene: posto che i cattolici pensino all’uomo naturale, cosa vedono “i protestanti”, secondo il pastore Fiume? Dice: visto che l’uomo è peccatore (e qui ci siamo), ha bisogno della grazia di Dio (e anche qui siamo d’accordo). Il sobbalzo viene dopo: per noi protestanti non ci sarebbe “una differenza fondamentale dal punto di vista dell’inclinazione sessuale”. Non si vede perché un simile concetto non dovrebbe applicarsi a tutti i peccati e i comportamenti: visto che siamo tutti peccatori, non dovrebbe esserci “una differenza fondamentale ” tra chi adora gli idoli e chi no, tra chi uccide e chi no, tra chi onora il padre e la madre e chi no, tra chi dice falsa testimonianza e chi no? Una logica davvero folle, seguita dall’annotazione del tutto ininfluente sul fatto che molti reati avvengono all’interno della famiglia. Se è per questo molti delitti sono commessi da persone almeno nominalmente cristiane: dunque la religione è indifferente? Oppure: molti, che magari rispettano certi comandamenti, ne violano altri. Questo vorrebbe dire che dunque tutti i comandamenti sono indifferenti?
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