PAPISTI VALDESI (2)

Sul settimanale Riforma del 17 ottobre un articolo di Mario Affuso dice che “lo Spirito santo, con l’elezione di Bergoglio, ha fatto un dono alla Chiesa cattolico-romana”. Poche righe dopo, visto che a qualche valdese non è piaciuto leggere uno scritto di Papa Francesco, quando era “solo” arcivescovo, dove diceva cose terribili su Giovanni Calvino per aver abolito la messa, il culto di Maria e dei santi, c’è una forte presa di distanza dal riformatore di Ginevra: “apprezzabilissimo… il Calvino biblista e teologo, difficilmente deglutibile il Calvino della vita civile di Ginevra”.

Una settimana dopo, in prima pagina, un articolo di Luigi Sandri fa il punto sull’assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi sulle “sfide pastorali sulla famiglia”. Significativa la conclusione: “Nulla è certo, se non la scelta del vescovo di Roma che continua a spronare i vescovi, e i fedeli cattolici, ad aprirsi alle <<sorprese di Dio>>”. Viene il sospetto che queste “sorprese di Dio” siano un po’ come le “interpretazioni della Scrittura” di certi teologi: idee proprie, magari concepite per aumentare a buon mercato la popolarità, attribuite a Dio o alla Scrittura.

Altri sette giorni e il 27 ottobre arrivano ancora lodi per il discorso papale sulle questioni di giustizia – pena di morte, ergastolo, carcerazione preventiva – con il titolo “Forte e chiaro”.

In precedenza, il 22 agosto, Paolo Naso aveva sottolineato “il cambiamento di passo nel cammino ecumenico del papa argentino”, citando le innovazioni, anche lessicali, come quella di definirsi “pastore dei Cattolici”. Anche questa non una grande novità, in quanto definire papi, cardinali e vescovio come “pastori” è cosa assai antica.

Ma il più straordinario atto di “papismo” è stata la copertura della clamorosa gaffe di Papa Francesco, trapelata grazie a un tweet (ma diffusa solo grazie a noi di valdesi.eu il 24 agosto), con due articoli che, nel messaggio al Sinodo Valdese dello scorso agosto, ha invocato l’intercessione di Maria Vergine sui suoi lavori. Riforma è arrivata a pubblicare un articolo di difesa del papa così di parte da causare forti perplessità.

Insomma, il sospetto è legittimo che questo inedito entusiasmo papalino abbia poco a che fare con una rinnovata fratellanza spirituale e molto con convergenze di carattere ideologico.

Leonista

1 commento

  1. Ha a che fare proprio con la copertura cercata delle proprie deviazioni teologiche. Di ecumenico, ovvero di cammino verso la casa comune, non c’è proprio nulla. A meno che camminare nel falso e contro la Scrittura non sia diventato per certi supposti “teologi” la norma spirituale… Metto tra virgolette “teologi” perchè chi parla del Signore contro od oltre la Scrittura discute di altri dei in verità….

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