PAOLO RICCA RISPONDE A SAMUELE SIEVE su Riforma – “Il Sinodo avrebbe dovuto spiegare e ripondere”

“Nel nostro Ordinamento, l’Appello al Sinodo di uno o più membri di Chiesa, indipendentemente dai suoi contenuti specifici, è una cosa molto seria, alla quale il Sinodo non può non rispondere, o direttamente o attraverso il Seggio. Non rispondere (come fa spesso il Vaticano) vuol dire negare la domanda, far finta che non ci sia. Ma la domanda c’era e c’è.”

Ringraziamo Paolo Ricca. E ricordiamo che invece il Presidente del Sinodo 2010, il magistrato Marco Bouchard, addirittura ingiunse al pastore, nonché ex moderatore, Gianni Genre, di non menzionare il nostro Appello.

“Il Sinodo ha preso una decisione di un certo peso, che virtualmente introduce una novità assoluta nella vita liturgica (e non solo) delle nostre chiese, senza sentire il dovere di spiegare bene – come Sinodo – le ragioni della decisione, a cominciare da quelle bibliche.”

Per il professor Ricca, il Sinodo ha fatto bene, ma doveva spiegare meglio. Noi sospettiamo che non avesse spiegazioni adeguate, tant’è vero che non le ha date. Lui dice che “la Bibbia non sapeva quello che noi oggi (da un secolo appena, o poco più) sappiamo, e cioè che l’omosessualità non è una scelta, ma è una condizione, che per l’omosessuale è altrettanto normale quanto lo è l’eterosessualità per un eterosessuale”. In realtà, la scienza non è così dogmatica. Ha sì accertato che in alcuni individui la sessualità non è del tutto definita e vi sono dei maschi con aspetti femminili, oggettivamente riscontrabili. Mentre non ha mai preteso di spiegare oggettivamente l’insieme delle scelte o condizioni omosessuali. Una cosa certa è che la cultura ha un forte impatto sui comportamenti sessuali. Sappiamo, ad esempio, che presso i civilissimi greci antichi e, per loro influenza, nella cultura ellenistica, peraltro dominante all’epoca di Gesù e di Paolo, l’omosessualità maschile – almeno presso le classi sociali culturalmente più elevate, era praticata, lodata e incoraggiata, di solito in parallelo a matrimoni dai quali ci si aspettava la continuazione della famiglia. Vuol dire che a quell’epoca tutti “nascevano gay”? Guarda caso, gli Ebrei la pensavano diversamente e, guarda caso, il messia Gesù è nato fra gli Ebrei, annunciato per secoli dai loro profeti. Tutto un caso? Allora anche la Bibbia è frutto del caso? Nel film Guerre Stellari, episodio IV, Obi Wan Kenobi, dice: “Nella mia esperienza, la fortuna non esiste”. A volte c’è più saggezza in un film del tutto profano, in questo caso anche privo di pretese intellettualistiche, che fra i teologi.

 

Ancora Paolo Ricca: “La benedizione non sarebbe altro che una forma di preghiera? A me pare che sia qualcos’altro e di più, ma anche questo è un punto decisivo da chiarire, e il Sinodo aveva il dovere di farlo. Questo dovere, ovviamente, ce l’ha ancora…Infine il Sinodo avrebbe dovuto  chiarire che differenza c’è – se c’è (credo che ci sia, ma appunto, anche qui, sono cose da chiarire) – tra la benedizione di una coppia omosessuale e quella di una coppia eterosessuale.”

Leggi per intero le lettere di Samuele Sieve e Paolo Ricca.

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