Ma la Chiesa valdese fa le veglie contro la “omofobia”
La Chiesa Valdese è impegnatissima contro la “omofobia”. Nel 2007, il Sinodo votò un ordine del giorno in cui, tra l’altro, si invitavano le chiese locali a partecipare alle veglie contro l’omofobia. Invito ampiamente accolto negli anni seguenti. Nella giornata inaugurale del Sinodo 2010, gran parte dei membri del Sinodo indossava un triangolo rosa “contro l’omofobia”. Nel mese di maggio di quest’anno, molte chiese hanno organizzato per la “giornata mondiale contro l’omofobia” convegni, veglie, preghiere eccetera.
Che cos’è l’omofobia? La parola, etimologicamente, indicherebbe “paura degli omo[sessuali]” (ci sono molti altri omo: omogenei, omozigoti, omoteleuti… ma ormai il prefisso “omo-” è stato monopolizzato). Nella pratica è usata, con un significato fortemente negativo, come “razzista” rispetto all’orientamento sessuale. Dunque i giornali parlano di “episodi di omofobia” quando degli individui picchiano qualcuno perché è gay, danneggiano i locali frequentati dai gay e cose del genere. Chiaramente, si tratta di comportamenti esecrabili e anche imbecilli. E così molti chiedono delle leggi apposite. In realtà, la legge punisce qualsiasi aggressione o atto distruttivo indipendentemente dall’obiettivo. Ma questo, dicono, non basta: bisogna punire chi “incita all’odio contro gli omosessuali”, e questo può essere ragionevole, ma diventa complicato, perché “incitare all’odio” è un concetto vago. Chi dice “Andiamo ad aggredire dei gay perché se lo meritano” è già punito dalla legge perché incitare a commettere un reato, qualsiasi reato, è di per sé un reato. Ora chiedono di estendere il concetto.
Il 23 marzo in Inghilterra e Galles è stata approvata una legge che, a pochi giorni dalla sua entrata in vigore, ha avuto un effetto sconcertante. Il 1° Luglio, a Wimbledon, l’americano Tony Miano predicava per strada con un piccolo amplificatore, su I Tessalonicesi 4, 1-5: “Per il resto dunque, fratelli, vi preghiamo ed esortiamo nel Signore Gesù che, come avete ricevuto da noi in quale modo vi conviene camminare per piacere a Dio, abbondiate molto più in questo. Voi conoscete infatti quali comandamenti vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. Poiché questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione; che vi asteniate dalla fornicazione; che ciascuno di voi sappia possedere il suo vaso in santità ed onore, non con passioni disordinate, come i gentili che non conoscono Dio”. Miano diceva più volte che sia l’adulterio sia l’omosessualità sono peccati agli occhi di Dio ed esortava ad astenersene, senza mai pronunciare parole di odio o disprezzo verso chi le pratica. Su segnalazione di una donna, la polizia interveniva e faceva una serie di domande al predicatore sulle sue motivazioni. Miano chiariva di non nutrire né diffondere odio verso gli omosessuali. Anzi, diceva: “Io amo gli omosessuali, per questo voglio far loro conoscere la parola di Dio”. Aggiungeva: “Se incontrassi un omosessuale che soffre la fame lo porterei a mangiare insieme a me”. Nonostante questo, dopo una serie domande, veniva tratto in arresto da due poliziotti e portato nella locale stazione di polizia, dove veniva trattenuto per sei ore, e costretto a lasciare le impronte digitali e fare il test del Dna. Il tutto può essere osservato in un lungo filmato, pubblicato su Huffington Post UK. E’ anche possibile trovare un resoconto del fatto in italiano. Sia Miano sia i poliziotti tengono un comportamento pacato e tranquillo, nessuno di loro appare fanatico. Ma la legge è la legge e la Bibbia è la Bibbia. Né l’una né l’altra possono essere “interpretate” al di là di certi limiti. E se la Bibbia dice una cosa vietata dalla legge, la legge la punisce! Infatti, quello di Miano non è un caso isolato.
Alla Camera dei Deputati di Roma, la commissione Giustizia ha messo a punto un testo-base sulla “omofobia” dove, oltre a introdurre un aggravante per i delitti commessi per odio verso persone con un determinato orientamento sessuale, si punisce “con la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa chi propaganda idee fondate sulla superiorità [di un certo orientamento sessuale o di una certa identità di genere] ovvero sull’odio [verso un certo orientamento sessuale o una certa identità di genere] ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. La legge, inoltre vieta “ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi di orientamento sessuale o di identità di genere. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni”.
Insomma, si va ben al di là di punire gli atti di teppismo o di bullismo.
Ora, dire che un cristiano dovrebbe sposarsi con una persona di sesso opposto e che chi lo fa con una dello stesso sesso compie un peccato sembra proprio indicare “la superiorità di un certo orientamento sessuale”: per dire questo, se passa il testo così com’è, si dovrà affrontare un anno e sei mesi di carcere. Lo stesso dovrà accadere se si leggono pubblicamente, dicendo che sono parola di Dio, i diversi brani della Bibbia che condannano l’omosessualità. Lo stesso dovrà accadere per la lettura del canto XV della Divina Commedia. Se una scuola rifiuta di assumere come insegnante un omosessuale o un transessuale, se una chiesa non consente di diventare ministri di culto a omosessuali e transessuali non sta forse compiendo una discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale? E non sarebbe forse discriminazione ammettere alla benedizione liturgica solo le coppie uomo-donna, e non quelle uomo-uomo o donna-donna? Anche per questo, un anno e mezzo di reclusione. E non si pensi che la Chiesa Valdese sia esente: infatti, molte chiese locali, sulla base della decisione del 2010, non consentono le benedizioni alle coppie dello stesso sesso. I semplici membri di queste chiese, anche se magari sarebbero personalmente favorevolissimi alle ‘benedizioni gay’ sarebbero soggetti a una pena tra sei mesi e quattro anni di reclusione. I capi di queste comunità, si suppone i pastori e i membri del concistoro/consiglio di chiesa, invece si farebbero da uno a sei anni di reclusione…
Insomma, ora vedremo quale sarà la scelta della Chiesa Valdese tra la Bibbia e la libertà religiosa da una parte, e la guerra santa “contro l’omofobia” dall’altra. Quante veglie si farebbero a favore di un predicatore islamico che fosse arrestato perché propaganda l’inferiorità delle donne?
E vedremo anche se gli organi di informazione della Chiesa daranno la notizia dell’arresto del predicatore americano in Inghilterra.
Non è la prima volta che succede una cosa del genere in Gran Bretagna. L’anno scorso un pastore battista discutendo con una signora in modo privato e colloquiale anche se inuna via pubblica è stato denunciato e arrestato da un poliziotto poi rivelatosi essere omosessuale.
Questa nuova legge è veramente preoccupante, dimostra come il movimento/lobby LGBT abbia tendenze fascistoidi e non credo di esagerare. Fino a poco tempo fa credevo che loro si sentissero più uguali degli altri ora comincio a pensare che si sentano una razza superiore, una mutazione genetica che li rende migliori e anche più santi e osservanti quando si proclamano cristiani.
Sfruttano le violenze che dei criminali e dei nazisti della loro risma commettono contro le loro persone (interamente intese psiche e corpo) per imporre la loro visione della società alla quale non ci si potrà opporre perchè difesa dalle pistole e dai fucili, nonchè dalle manette del regime.
Qui sono in gioco le libertà fondamentali e non è cosa che riguarda solo i credenti, ma la cittadinanza. Sarebbe ora di allargare questa questione dell’offensiva gay a tutta la citadinanza e prepararsi a raccogliere le firme per abrogare questa legge o quella che comunque ne uscirà.
Speriamo bene.
Saluti fraterni
Anna I femminielli vennogo considerati come un fenomeno folkloristico e per questo accettatti da un popolo che vive di tradizioni popolari. Da un lato c’e8 l’orgoglio di appartenere a questo luogo cosec ricco di cultura popolare, credo che in nessun altro luogo d’Italia potrebbe esistere la Candelora. Dall’altro c’e8 la tristezza di vedere considerati i femminielli quasi come un fenomeno da baraccone. L’ultima parte del filmato lo dimostra ed e8 effettivamente un po’ triste.
Sinceramente io non so più che pensare…perché forse arriverà il tempo che non si potrà neanche più pensare liberamente e leggere la Bibbia prendendola così com’è!!! Daniela
Brava Livia!! :)Concordo in pieno!! Cambiare idea e8 sempre stata una praovgetira delle persone intelligenti, no? Speriamo che ora si facciano ulteriori passi avanti! 🙂
Condivido appieno l’articolo.
Il video non si vede più
Secondo me il dato importante e8 che la deivrsite0 puf2 essere vista come valore in contesti che solitamente si pensa siano ostili a tutto cif2 che va oltre il comune senso del pudore e della vergogna. In questo senso lo vedo come un qualcosa di positivo. Che poi sussista l’omofobia e8 un dato di fatto che diamo tutti per scontato ma la mia osservazione era indirizzata pif9 in generale al concetto di diverso .
ah scusate errore mio, credevo partisse dalla foto.
Grazie per le preziose ifmarnozioni. Napoli si conferma un centro di promozione culturale unico e straordinario, anche se ovviamente nella prassi di tutti i giorni restano i limiti della lentezza di assimilazione.L’omofobia purtroppo sta crescendo, alimentata anche dalla chiesa, un po’ in tutto il Paese.
Anna Il gay pride viene considerato feomneno da baraccone in termini negativi (non e8 un opinione personale ma cif2 che pensa la maggior parte delle persone). Quello dei femminielli invece e8 un feomneno molto pif9 complesso di un gay pride e strettamente legato alla struttura sociale napoletana. Non sono certo persone ridicole, ma proprio per il loro modo di essere sono meglio accettate rispetto ad un gay o ad una lesbica, ed e8 questo il lato triste della vicenda.
anche per ragioni come questa le varie denominazioni cristiane dovrebbero essere unite. Le divisioni in denominazioni certo non aiutano, da decenni non aiutano. In parole povere, per chiudere i cancelli non si deve aspettare che prima scappino i buoi, allora sarà troppo tardi