Messaggio per il Natale 2014, dal past. Paolo E. Castellina
Oggi sembra che si parli solo di debiti da pagare e che bisogna dare, dare, dare e ancora dare. A forza di dare, di togliere, di sottrarre, presto non ci rimarrà più niente. Sarebbe proprio una buona notizia, una volta ogni tanto, che si parlasse di ricevere, di vedere che sul nostro conto ci è stata accreditata una bella cifra. Sì, aspetta e spera, direste voi, magari, come dice un proverbio, “quando il gallo farà tre uova”… Il messaggio dell’Evangelo di Gesù Cristo, quello autentico, non parla, in primo luogo, di dare, ma di ricevere, non di addebitare, ma di accreditare.
L’apostolo Paolo, alla fine del primo capitolo della sua prima lettera ai cristiani di Corinto, scrive: “Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione; affinché, com’è scritto: «Chi si vanta, si vanti nel Signore” (1 Corinzi 1:30-31). Qui si parla di ricchezze spirituali, quelle che, quando le riceviamo, nessun ladro ce le potrà più portar via, quelle che rendono una persona dignitosa e gradita a Dio, il che è quel che più conta. Questo tipo di ricchezze sono il dono che, per sua grazia e misericordia, Dio fa a coloro che seguono con fiducia il Signore Gesù Cristo. Chi ha guadagnato ricchezze è Lui, e Lui ce ne fa dono. Questa è la “somma” che Egli ci fa trasferire, girare, sul nostro conto. Di questo dono, dice l’Apostolo, possiamo legittimamente vantarci.
Di solito ci vantiamo di quel che siamo e di quello che abbiamo realizzato solo per accorgerci, chi prima chi poi, che di fatto non siamo nulla e le nostre imprese sono fallimentari. In Gesù e con Gesù, il cristiano è quell’uomo o quella donna che, dopo avere onestamente riconosciuto la futilità della propria vita e l’inconsistenza delle proprie opere e meriti, riceve da Dio, nella persona di Gesù Cristo, al quale dà piena fiducia, doni inestimabili. Si tratta di quella sapienza che altrove non potrà mai trovare. Si tratta di quella rettitudine (giustizia) che non altrimenti non potrebbe mai conseguire. Si tratta di quella purezza di vita che il fango di questo mondo non gli permetterebbe mai di avere. Si tratta di quella santificazione che nessun programma di “self-improvement”, di miglioramento, potrebbe mai realizzare, Si tratta di quella redenzione dalle catene della nostra esistenza che da soli non potremmo mai spezzare.
Tutto questo è ciò che accompagna Gesù Cristo, ricevuto con fiducia e seguito con fedeltà. Non si tratta di teoria, ma di realtà.
Provare per credere, in questo periodo di feste natalizie!
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