“Chi di voi presterà orecchio a questo? Chi sarà attento in avvenire? Chi ha abbandonato Giacobbe al saccheggio e Israele in balia dei predoni? Non è stato forse il Signore? Colui contro il quale abbiamo peccato, nelle cui vie non si è voluto camminare e alla cui legge non si è ubbidito?
Perciò egli ha riversato su Israele la sua ira furente e la violenza della guerra; la guerra l’ ha avvolto nelle sue fiamme; ed egli non ha capito; l’ha consumato, ed egli non se l’è presa a cuore” (Isaia 42: 23;25).
Il “dio” d’amore, della pace, dell’accoglienza che salverà tutti gli uomini non è il Dio della Bibbia.
Il Dio della Bibbia è un Dio che riversa la sua ira furente e la violenza della guerra verso chi pecca contro di Lui e nelle cui vie non si è voluto camminare e alla cui legge non si è voluto ubbidire.
Uno spirito di torpore, simile all’effetto della bevanda alcolica che inebria ha avvolto la mente degli attuali predicatori dell’amore, del solo amore di Dio. È vero, Dio è amore, ma se l’amore accetta l’ingiustizia e accoglie nelle sue braccia tutti coloro che deridono Cristo e lo rifiutano allora non è l’Amore della Sacra Scrittura che mandò il suo Servo, il suo Eletto (Isaia 42:1;4) per manifestare la giustizia secondo verità.
L’ira furente di Dio è una realtà permanente non solo chiaramente espressa nel libro di Isaia, ma anche nel Nuovo Testamento: “Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia” (Romani 1:18).
Giovanni Battista dichiarò: ” Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su lui” (Giovanni 3.36).
La furente ira di Dio è uno dei temi della Bibbia e chi ha lo Spirito di Dio la contempla e la predica affinché le anime riconoscano che Dio ha chiamato Cristo secondo giustizia, lo ha preso per mano, lo ha custodito, lo ha stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, affinché la sua ira fosse placata.
L’ira di Dio (di D. Martyn Lloid-Jones)
“Questa è la testimonianza biblica e se leggerete i racconti riguardanti la vita e le predicazioni dei più grandi evangelisti che la chiesa abbia avuto, scoprirete che ognuno di loro ha espresso questo tema. Tra questi non solo Giovanni Calvino e John Knox che vengono considerati uomini rigidi e legalisti, ma Martin Lutero e anche Agostino. Tutti lo predicarono. Quel grande predicatore di Whitefield lo predicò, John Wesley lo predicò. Avete letto il sermone di Jonathan Edwards, “Peccatori nelle mani di un Dio adirato”? Quante volte Dio ha usato quel messaggio per convertire le persone. Sì, tanto i giovani quanto gli anziani! L’età non ha importanza. I secoli che passano non contano. Dio non cambia! Lui è ancora sempre lo stesso fuoco consumante. A meno che l’uomo non vada a Dio perché voglia conoscerlo ed amare la Sua vita, non c’è motivo perché vada. Lo scopo dell’Evangelo è di portare gli uomini a Dio e di riconcigliarli con Lui. Non è quello di riempire le chiese! Non è quello di avere delle statistiche positive! Ma è quello di riconciliare gli uomini con Dio, di salvarli dall’ira che sta per venire.”
Daniela
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