2 – LE ORIGINI NASCOSTE DEI VALDESI – L’INQUISITORE: CI SONO FIN DAL IV SECOLO

JEAN LÉGER: VALDO, IL PIÙ GRANDE, NON IL PRIMO

Continuiamo a seguire Jean Léger, pastore, moderatore e storico valdese, nella sua monumentale Histoire Générale des Eglises Evangéliques du Piémont ou Vaudoise (Leyda, 1669).

Nel Secondo Capitolo tratta di Valdo di Lione.

“In diversi temi e in diversi luoghi si sono chiamati i protestanti dal nome dei pastori più insigni fra di loro, come da Pierre Bruys si sono chiamati Petro-brusiani… da N. Lollord, Lollardi…”

“Di tutti i pastori che i Valdesi abbiano mai avuto, da Claudio, Arcivescovo di Torino e delle Valli che per primo cominciò a distaccarli dalla comunione con Roma, alla fine dell’ottavo secolo… non se ne è trovato alcuno come Valdo, nella Vocazione, nella Dottrina, nei Costumi, né nei meravigliosi successi e nei frutti del suo ministero.”

Peraltro, Léger afferma anche che Valdo fu “potentemente aiutato e facilitato nella sua Santa Opera dagli scritti degli Albigesi di Provenza, che già prima di lui avevano formato un corpo di Chiese assai considerevole”.

Il Léger cita poi diverse fonti cattoliche che fanno risalire i Valdesi a epoche anteriori a Valdo:

  • Il monaco Belvedere, Prefetto dei Missionari del Papa, disse che “di tali eretici ve ne sono stati sempre e da ogni tempo nelle Valli di Angrogna”.
  • Marco Aurelio Rorenco, Gran Priore di San Rocco di Torino, e Consignore di Lucerna, riporta che “della loro origine non si può haver certezza, e che nel IX e X secolo non era nuova Setta”.
  • L’inquisitore Reynerus Saccone dice che “i Valdesi o Albigesi sono del tempo di Silvestro (papa ai tempi dell’imperatore Costantino, dal 314 al 335) o anche del tempo degli Apostoli”.
  • Claude Seiffel, Arcivescovo di Torino e delle Valli, assicura ‘che la Setta dei Valdesi è cominciata con un certo Leone’, uomo molto religioso del tempo di Costantino il Grande’, cioè all’inizio del IV secolo”.
  • Samuel Cassini, religioso italiano, osa rendere i Valdesi antichi quanto la Chiesa Cristiana”.
  • Johannes Crispinus, e altri, dicono che ‘i Valdesi delle Valli del Piemonte esistono da tempi immemorabili e da essi sono venuti gli Albigesi di Provenza”.

Léger cita poi una serie di fonti protestanti:

  • Robert Olivetan, (circa 1506-1538), protestante francese, cugino di Calvino e autore della traduzione della Bibbia in francese per i i Valdesi, scrive che ‘i Valdesi hanno conservato la purezza del Vangelo dai tempi degli Apostoli, le Chiese Valdesi delle Valli sono sempre state il Cantone inespugnabile, la piccola banda invincibile, il piccolo esercito vittorioso di Cristo’.”
  • de Beze dice che ‘i Valdesi sono ancora i resti della pura primitiva Chiesa, specialmente quelli delle Valli delle Alpi’.”
  • L.Comenius, la cui storia li colloca ai tempi di Costantino”.
  • “La Storia Ecclesiastica di Francia che riporta ‘che esistono non dai tempi di Valdo di Lione, ma da tempo immemorabile, essendosi sempre opposti agli abusi della Chiesa Romana… e sempre conservati nelle Valli di Piemonte, dove non hanno mai aderito alle Tradizioni della Chiesa Romana’.”

Infine (ma siamo solo a quella sorta di sommario che è il Secondo Capitolo), cita una serie di documenti Valdesi, tra i quali una Richiesta al Duca di Savoia, in cui sottolineano che “non chiedono altro che si essere lasciati in possesso della Religione, della quale avevano sempre goduto di Padre in Figlio, prima che i Duchi di Savoia fossero Principi di Piemonte, e da tempo immemorabile.”

 

 


Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*