Si definisce mistificazione una ben nota tecnica della propaganda ideologica e politica tesa a deformare la realtà a proprio vantaggio e per i propri fini per ingannare e modificare il comune sentire. È esattamente ciò che sta facendo il movimento sodomita infiltratosi nelle chiese cristiane. Un ottimo esempio è una recente pubblicazione della casa editrice Claudiana dal titolo Omosessualità della pastora valdese Gabriella Lettini.
La Lettini scrive: “Chi proclama che uomini e donne omosessuali sono malati o peccatori ha il diritto di esprimere la propria opinione con lo stesso ‘diritto’ dei razzisti di disprezzare le persone che non appartengono alla razza bianca, o dei naziskin di insultare gli ebrei… La nostra storia ci ha già ampiamente dimostrato dove questo “diritto” ci può portare.” Scrive ancora: “La tradizione cristiana è complice in ogni episodio di violenza e discriminazione nei confronti di uomini e donne omosessuali. Finché i cristiani non diventeranno parte della soluzione a questo stato di cose, il cristianesimo sarà parte del problema. Si deve smettere di trattare questo come un problema di libertà di opinione, è un problema di diritti umani e di rispetto della creazione di Dio”.
Il tentativo di equiparare omosessualità a “razza” e coloro che sostengono ciò che afferma la Parola di Dio sull’omosessualità in quanto peccato (redimibile) e disfunzione (curabile) a “razzismo” è un’inaccettabile, riprovevole e mistificante escamotage semantico di “cristianesimo” revisionista inteso a sovvertire “la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre” operato da “empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio” (Giuda 1:3,4). Rivelatrice, in questo testo,`è pure l’espressione “il cristianesimo [è] parte del problema”. È così che quando non riescono a piegarlo ed alterarlo per i propri fini, il cristianesimo storico diventa esplicitamente il nemico da combattere con ogni mezzo ed al quale persino “si deve” togliere il diritto di parola! Di fatto, il “Dio” di cui parlano non è quello della Bibbia così come “rispetto della creazione di Dio” è un’ingannevole operazione di disinformazione tesa a far passare ed accettare per “creazione di Dio” ciò che soltanto ne è degenerazione, dovuta alla Caduta. Vediamo così come il movimento sodomita persegua il suo incessante tentativo di impadronirsi delle denominazioni storiche delle chiese per emarginarvi ed estromettervi coloro che “osano” opporsi alla loro arroganza vittimista.
È sempre più chiaro (cosa della quale non ho mai avuto alcun dubbio) come questi cosiddetti militanti omosessuali “cristiani”, nonostante le loro pretese, per questo ed altri motivi, non possano in alcun modo essere considerati nostri “fratelli in fede” e come ci si debba chiaramente distanziare da essi accettandone tutte le conseguenze.
Paolo Castellina
Ringraziamo Paolo Castellina per questo articolo proveniente dal suo blog, al quale vogliamo aggiungere una precisazione, un paio di notizie e una rilessione.
L’affermazione finale di Castellina è molto forte: “questi cosiddetti militanti omosessuali ‘cristiani’ ” non possono “essere considerati nostri fratelli in fede”. A scanso di equivoci, va precisato (e credo che questo sia il suo pensiero) che ciò è detto non perché sono omosessuali (nessuno di noi può dire di riuscire a seguire completamente gli insegnamenti biblici), ma perché questi “militanti” teorizzano la prevalenza dell’essere omosessuali sull’essere cristiani e pretendono che la loro omosessualità venga benedetta nel nome di Dio.
Secondo Wikipedia Gabriella Lettini è pastora valdese, presidente della già prestigiosa American Waldensian Society, che nel passato suscitò molte simpatie (e generose offerte) negli Usa per la Chiesa Valdese, e attualmente professore di etica teologica in California.
Il libretto citato è davvero un notevole esempio di mistificazione perché inizia in modo molto prudente, mette in guardia con ragionevolezza sui pericoli che si corrono sia in una lettura letteralistica della Bibbia sia in una che ignori i passi scomodi. Poi, però, passa a spiegazioni spericolate dei passaggi biblici sull’omosessualità (peraltro diffuse in numerose chiese “storiche”: per intendersi quelle che anno dopo anno vedono il numero dei loro membri in costante calo e sempre meno partecipazione): ad esempio, l’omosessualità vietata dal Levitico sarebbe lo stupro di carattere omosessuale, la prostituzione nei templi pagani e il sesso con giovanissimi. Paolo invece metterebbe in guardia non contro l’omosessualità ma contro rapporti che vanno “contro il proprio naturale orientamento sessuale… un rapporto contro natura potrebbe essere quello di un uomo gay che si imponga di vivere come un eterosessuale”. Notevole è anche l’ipotesi per la quale il servitore del centurione guarito da Gesù in Matteo 8 e Luca 7 sarebbe stato in realtà il “compagno” del centurione… Insomma, benché la pastora non si spinga a dire che dopo averlo guarito abbia celebrato il suo matrimonio con il centurione-spasimante, interpretando i testi in questo modo si può facilmente far passare il Mein Kampf per propaganda pacifista e i Promessi Sposi per letteratura pornografica.
La pastora Lettini ricorda peraltro giustamente che il Levitico prescrive di non far pagare gli interessi sui prestiti a chi è nel bisogno eppure – dice – non si vedono molti cristiani “protestare indignati davanti a banche e società finanziarie”. Andrebbe però ricordato che non si ha neppure notizia di chiese cristiane che celebrino la benedizione liturgica dello strozzinaggio, dell’anatocismo o semplicemente della richiesta di esosi interessi ai poco abbienti.
Un’altra perla della pastora è la sua definizione della famiglia: «un luogo di incontro tra persone che si rispettano e si fanno promesse reciproche di fedeltà e di solidarietà». Pare piuttosto la definizione di una società di mutuo soccorso, di un gruppo Rotary, di un sindacato o di un club. La famiglia, secondo i documenti ufficiali della Chiesa Valdese, che ha fatto studiare e ha pagato per diversi anni la pastora Lettini, è un’altra cosa.
Forte di questi bei ragionamenti, la Lettini finisce per dare del razzista e del nazista a chi non la pensa come lei, negando la libertà di parola, sempre – si capisce- in nome della tolleranza.
Il punto più grave è però un altro. Quello di fare chiaramente una scelta di campo: se il cristianesimo pone qualche ostacolo all’omosessualità il cristianesimo è un problema. Un’opinione che ci si potrebbe aspettare dalla ideologa di un club di omosessuali. Non da una persona che si qualifica e si fa pagare come “teologa” e pastora valdese.
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