Tenere alta la parola – Non farsi condizionare dal politicamente corretto
L’Alleanza Evangelica Italiana (espressione italiana, costituitasi nel 1974, della World Evangelical Alliance, nata nel 1846 N.d. R.) in relazione alla benedizione di una coppia omosessuale svoltasi nella chiesa valdese di Milano il 26 giugno 2011, si riconosce pienamente nelle parole di “netta contrarietà” e di “dissenso radicale” espresse dalla Federazione delle Chiese Pentecostali (FCP) il 5 luglio 2011 nei confronti di un atto che è contrario all’evangelo. Non è infatti nella disponibilità della chiesa fedele al Signore benedire qualcosa che Dio non benedice. E le cose che Dio benedice e che la chiesa può benedire sono quelle che la Scrittura insegna. Questa presa di posizione è in totale sintonia con il comunicato che l’AEI ha diramato dopo il Sinodo valdese del 2010 (30 agosto 2010) e con l’ampio documento di studio che l’AEI ha elaborato sull’omosessualità (“Omosessualità: un approccio evangelico”, 2003);
ribadisce che la radicale differenza che si manifesta su questo tema ha radici dottrinali profonde che hanno a che fare con un diverso statuto riconosciuto alla Scrittura, un diverso senso della gravità del peccato e quindi una diversa comprensione dell’evangelo della grazia di Gesù Cristo che chiama tutti alla conversione e alla santificazione secondo la Scrittura.
invita tutte le chiese evangeliche, gli organismi evangelici e i singoli credenti a tenere alta la Parola della vita (Filippesi 2,16) senza farsi condizionare dai criteri del “politicamente corretto” e nella consapevolezza che a causa del peccato tutti siamo imperfetti (“poiché manchiamo tutti in molte cose”, Giacomo 3:2), e che pertanto tutti abbiamo bisogno dell’evangelo biblico che libera da tutte le distorsioni del peccato, ivi comprese quelle relative alla sessualità, e riconcilia alla vita secondo i modelli biblici di mascolinità e femminilità.
benedire l’omosessualità è tutt’altro che evangelico. L’unica cosa politicamente corretta è la contrarietà all’omofobia (nel senso di odio verso l’omosessuale in quanto persona). E’ vero che Dio ama l’omosessuale ma gli chiede di convertirsi e cambiar vita
Aggiungo: e non lo chiede soltanto all’omosessuale, ma a chiunque vive e si compiace nel peccato, qualunque esso sia: fornicazione, adulterio, dissolutezza, ecc… Dio è giusto e ama ogni uomo.
Ci si chiede se l’omosessualità sia naturale oppure no. A parte che é uno strano modo di fare scienza quella di punire, radiandolo da albi o tacciandolo di discriminazione, chiunque sostenga il contrario e poi vantarsi del favore della medicina sulla condizione omosessuale…e ti credo….chi si azzarderebbe a rischiare il posto di psicologo magari al comune? Quindi prima che ci si sia pronunciati effettivamente dal punto di vista scientifico si opera in maniera coercitiva o come minimo creando un clima intimidatorio per ottenere solo risultati a proprio favore….. ma poi….anche se fosse dimostrato che l’omosessualità sia una condizione naturale, e non una condizione acquisita a causa di fattori familiari,sociali e culturali, cosa cambierebbe? Anche desiderare la donna d’altri nasce da una pulsione naturale eppure é un peccato.
Allora perchè non estendere le benedizioni anche alla zoofilia? Se amo la mia pecora e conta solo l’amore e a lei piace, perchè non legittimare pure questa? A quanto una benedizione tra un contadino solitario e la sua mucca?