Le benedizioni alle coppie gay erano solo un aperitivo!
Con questo comunicato della Commissione “Famiglia, Matrimonio e Coppie di fatto”, si va persino oltre l’ala estrema della “teologia” pro-omosessualità. Abbiamo evidenziato altre volte che, nonostante l’unità di azione, vi sono due “scuole di pensiero” nella Chiesa Valdese.
Una è quella, ad esempio, del pastore Aldo Comba, quella “moderata” che dice: “omosessuali si nasce, così come si nasce neri o amerindi, mancini o rom”. Dunque non accettare la pratica omosessuale è come non accettare che uno abbia la pelle di colore diverso e dunque è una mostruosità. Di qui a benedire liturgicamente ce ne dovrebbe passare parecchio, anche perché nessuno pensa di benedire i mancini in quanto tali, ma meglio non sottilizzare troppo.
L’altra scuola di pensiero, è quella, ad esempio, della pastora e professora Letizia Tomassone, secondo la quale, grazie al fatto di essere valdesi, si ha la possibilità di “avere relazioni [sessuali/affettive] significative con uomini e con donne”. Dunque, par di capire, non è come dice Comba che non si può scegliere. Si può scegliere benissimo.
È comunque evidente che le teorie delle due “scuole” sono non solo diverse, ma in aperta contraddizione fra di loro. Questo però non è oggetto di alcun dibattito, ma solo di domande poste da questo sito. Perché? La modesta spiegazione che ci viene in mente è che in realtà le teorie non interessino né agli uni né agli altri. Quel che interessa è la presa di posizione pro-gay, che obbedisce ai dogmi e alla moda del politicamente corretto. Come si spieghi la presa di posizione è trascurabile.
In ogni caso, il documento della Commissione va oltre entrambe le “scuole” su almeno tre punti:
1. È proprio nella “ricerca multiforme di relazioni coniugali e familiari” che c’è uno spazio privilegiato di espressione della fede, dice la Commissione. Non è più una possibilità, ma è una opzione privilegiata. Chi, anziché fare ricerche di questo tipo si limita a cercare di applicare Genesi 2:24 (“Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne”) e il comandamento Non commettere adulterio e a fare crescere in quell’ambito l’amore che viene da Dio è un cristiano di serie B.
2. Finalmente si risponde alla nostra domanda fatta fin dal 2010: se benediciamo le coppie dello stesso sesso, perché non benedire anche le unioni adulterine o incestuose (anch’esse proibite dalla Bibbia) o multiple o chissà come? La risposta della Commissione è chiara: dovremmo fare anche questo al più presto. Essa infatti afferma con sentenziosa certezza che si deve “vivere tutte le forme di famiglia in modo cristiano” e “relativizzare ogni modello di famiglia”, con tanto di corsivo per le parole “tutte” e la parola “ogni”.
3. Ultima e micidiale novità: le multiformi relazioni “coniugali e familiari” (in pratica quelle sessuali, anche non molto durature, visto che si deve fare “ricerca”) non sono semplicemente una espressione di libertà. Sono molto di più: “spazi privilegiati di espressione della fede e dell’amore conosciuti in Cristo”. Siamo più o meno arrivati al “Non lo fo per il piacer mio, lo fo per piacere a Dio” la frase che si ritiene giustificasse le mogli nell’adempimento del “dovere coniugale” nelle epoche sessuofobiche che ci hanno preceduto. È proprio vero che gli estremi si toccano: in questo caso, entrambi sono stravolgimenti della parola di Dio, che non ha mai condannato il sesso, tanto meno ha mai benedetto quello fra persone dello stesso sesso.
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