Integralismo non è un marchio di infamia

Vedo ricorrere l’accusa a noi rivolta quando esprimiamo le nostre persuasioni, di essere degli “integralisti religiosi”. Ma “integralismo” non è una brutta parola…

Se consultiamo un vocabolario, l’integralismo lo vediamo qualificato in senso lato come qualunque ideologia con cui si miri alla costituzione di un sistema omogeneo, in cui non esista pluralità di ideologie e programmi, conciliando e unificando tutte le posizioni esistenti, oppure rigettando e delegittimando le posizioni diverse dalla propria e rifiutando qualunque compromesso, affinché quest’ultima prevalga su tutte le altre. Il termine integralismo può essere quindi riferito a diversi significati: (1) integralismo religioso intendendo una visione integralista della religione; (2) integralismo politico per indicare una visione integralista in politica. Per estensione approssimativa e dispregiativa il termine è spesso associato ad atteggiamenti di intransigenza, rigore, o addirittura intolleranza e fanatismo (particolarmente religioso). È inoltre spesso confuso con il fondamentalismo.

Sin dall’inizio la fede cristiana riguardava il tutto della vita, perché è una weltanschauung integrale, che copre ogni aspetto dell’esistenza.

La privatizzazione della fede cristiana e il negarne l’integralità, solo rivela il tentativo di ideologie estranee e non meno integraliste (come il laicismo) di dominarla. In questo mondo, di fatti, tutto è lotta fra poteri in competizione fra di loro. Non si scappa, non esiste la neutralità.

E’ vero, infine, che l’integralismo sia spesso associato ad atteggiamenti di intransigenza, rigore, o addirittura intolleranza e fanatismo. Questo però lo si può considerare una degenerazione del concetto, non necessariamente un’inevitabile conseguenza di una visione integrale della fede cristiana. Come per ogni altra cosa, l’abuso non preclude l’uso legittimo. L’insegnamento e lo spirito di Cristo, pur essendo alieno da compromessi, non necessariamente porta ad atteggiamenti di cieca intolleranza. Ritorneremo sull’argomento.

“Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde” (Luca 11:23).

“E se vi sembra sbagliato servire l’Eterno, scegliete oggi chi volete servire: o gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume, o gli dèi degli Amorei, nel paese dei quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo l’Eterno” (Giosuè 24:15).

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