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Il pastore Paolo Castellina ci esorta a studiare la storia del cristianesimo. Certamente che in certi ambienti del cristianesimo professante (evangelicale) non viene vista l’importanza della storia .
Generalmente non la si analizza, la si salta, si “spiritualizza” il cristianesimo come fosse un qualcosa di staccato dalla realtà storica. Tutto è visto a livello spirituale e la vita cristiana viene messa in rapporto con le “cose in alto” mentre la vita sulla terra e le vicende della storia lasciate da parte, come non fossero direttamente gestite da Dio, e fossero di conseguenza lontane da ciò che dovrebbero essere i nostri interessi.
Dio risulta in questo modo come un tantino lontano anche se poi da lassù dirige ogni cosa. Dirige sì, ma sempre in modo “staccato” e così si viene condotti a ragionare in modo “staccato” dalla realtà storica, perché si dice che il regno di Dio non è di questo modo, come diceva Gesù, ma forse Gesù intendeva: “che non faceva parte del sistema peccaminoso di questo mondo”?
In altri ambienti del cristianesimo (tipo i valdesi) la storia la si esalta alla nausea, creando un orgoglio secolare senza vita; anzi io direi che la storia la si esalta abbellendola di eroiche vicende, o di un atmosfera “magica” a tal punto da distruggere la testimonianza semplice dei veri figli di Dio e dei martiri. A volte si adornano le tombe e i sepolcri dei giusti e dei profeti pensando di non essere complici nello spargere il loro sangue.
Informarsi sulla storia cristiana penso che sia necessario principalmente per capire ed
individuare la linea della fede, per individuare dove maggiormente il popolo di Dio ha potuto vivere ed esprimersi nella storia passata e, di conseguenza, individuare in quali ambienti “cristiani”, il popolo di Dio non ha potuto vivere, è stato perseguitato e afflitto a causa di eresie e dottrine fuorvianti.
Il problema della confusione attuale è veramente allucinante: dove trovare “l’ovile” o almeno qualcosa che sembri “all’ovile”? Tutti gli ambienti cristiani, quando ci sei dentro, sembrano begli “ovili riscaldati dalla presenza del Signore”. Ma c’è un “luogo” singolare nella storia dove tutti i cristiani (non cattolici) sono d’accordo nel testimoniare che fu un periodo eccezionale per tutti noi: la Riforma. Con chiunque parlo, di qualunque denominazione, tutti sono d’accordo che la Riforma fu qualcosa di eccezionale da parte di Dio. Nella memoria storia del cristianesimo dunque c’è l’incancellabile Riforma che il cristianesimo stesso riconosce come essere stato simile “all’ovile” per tutti noi. Perché dunque non provare a rispolverare quella storia, per mezzo della quale, il popolo di Dio, ancora oggi ha la possibilità di risalire la corrente e incamminarsi sui sentieri della giustizia?
Daniela
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