La Comunione Riformata Mondiale (WRF) sostiene il seguente “Impegno in favore del matrimonio cristiano” promosso originalmente dalla rivista teologica americana “First Things”, inteso come impegno dei ministri del culto cristiano a sostenere il principio biblico del matrimonio fra un uomo ed una donna (l’unico matrimonio possibile), rifiutando di servire come ufficiali di stato civile nelle celebrazioni del matrimonio e di rilasciare certificati di matrimonio. La cosa sta diventando rilevante anche in molti paesi europei, tanto da dover prendere una posizione risoluta.
Impegno in favore del matrimonio
In molte giurisdizioni, incluse molte negli Stati Uniti d’America, le autorità civili hanno adottato una definizione di matrimonio che esplicitamente respinge il principio biblico che il matrimonio può essere solo l’unione di un uomo e di una donna. Fra pochi anni o persino mesi, sarà probabile che questa nuova definizione diventi legge della nazione, e in tutte le giurisdizioni, i diritti, i privilegi ed i doveri del matrimonio verranno garantiti ad unioni di uomini con uomini e di donne con donne.
In quanto ministri cristiani abbiamo il dovere di dare una testimonianza chiara. Ci troviamo in tempi molto difficili. Il divorzio e la coabitazione hanno indebolito il matrimonio. Siamo stati troppo compiacenti nel modo in cui abbiamo risposto a questo fenomeno. Ora è lo stesso matrimonio a venire ridefinito alla radice, e siamo ancora messi alla prova. Se manchiamo di prendere una chiara azione, rischiamo di falsificare la Parola di Dio.
La nuova definizione di matrimonio non coincide più con la comprensione cristiana del matrimonio come l’unione fra un uomo ed una donna. La nostra fede biblica ci impegna a sostenere, celebrare e promuovere questa comprensione, affermata molte volte nelle Sacre Scritture e ripetutamente riaffermata per secoli nelle cerimonie di nozze, leggi ecclesiastiche e confessioni di fede. Continuare con la pratica delle chiese che congiunge il matrimonio civile con il matrimonio cristiano, coinvolgerà la Chiesa in una falsa definizione del matrimonio.
Quindi, nel nostro ruolo di ministri cristiani, noi sottoscritti, ci impegniamo a disgiungere, nello svolgimento dei nostri doveri pastorali, il matrimonio civile da quello cristiano. Non intendiamo più servire, nelle cerimonie di nozze come ufficiali di stato civile, né intendiamo più fornire i certificati di matrimonio provveduti dallo Stato. Chiediamo alle coppie di registrare il loro matrimonio presso le autorità civili separatamente dai loro voti e benedizioni connessi alle chiese. Presiederemo solo quelle cerimonie di nozze che cercano di stabilire un matrimonio cristiano conforme ai principi articolati e vissuti fin dall’inizio dalla vita della Chiesa.
Vi preghiamo di unirvi a noi in questo impegno di separare chiaramente il matrimonio civile dal matrimonio cristiano aggiungendovi il vostro nome. Incoraggiamo pure i laici a firmare come segno di sostegno ai pastori che così si impegnano.
Sottoscrivere l’impegno qui:
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