La pastora Tomassone: “Già nel 2007 benedicevo coppie gay”
Anche il settimanale l’Espresso si occupa di valdesi con due pagine intere. Ovviamente non c’è neppure una parola sulla nostra fede o la nostra storia: la Chiesa Valdese è caratterizzata esclusivamente per le sue posizioni sulle cellule staminali embrionali, sul testamento biologico e, naturalmente, per le benedizioni alle coppie omosessuali. Purtroppo, tutte cose ormai abituali, incluso il gonfiare le cifre: si parla di 30mila valdesi in Italia, quando sappiamo che siamo 19mila, incluso le migliaia di totalmente inattivi.
Ci sono però due cose notevoli.
Il pastore Giuseppe Platone, che si contende mediaticamente con la pastora Zell il discutibile onore di aver celebrato il primo matrimonio/benedizione gay, alla domanda se ci siano state reazioni negative “tra i vostri”, risponde: “Qualche difficoltà solo nel mondo pentecostale: sono più fermi al dettato biblico dell’omosessualità come peccato”.
Dichiarazione davvero sconcertante per diverse ragioni.
1) Ci vuole una notevole faccia tosta a definire “qualche difficoltà” il “radicale dissenso” e la “netta contrarietà sul piano biblico e teologico” manifestate dalla FCP pentecostale (i cui aderenti sono due volte e mezzo i valdesi), per non parlare di altri che hanno ignorato il fatto non considerando più la Chiesa Valdese un interlocutore evangelico.
2) L’Alleanza Evangelica Italiana rappresenta varie denominazioni evangeliche ed ha anch’essa preso posizioni durissime. E ci sono altri esempi non pentecostali.
3) Poiché la domanda si riferiva chiaramente ai valdesi, parlare di dissenso “solo nel mondo pentecostale” è un falso bello e buono. L’appello lanciato da questo sito ne è testimone, ma anche altre lettere pubblicate da Riforma (oltre a quelle censurate). E soprattutto il fatto che la vasta maggioranza dei membri eletti del Sinodo non abbia votato l’ordine del giorno per le benedizioni gay, passato solo grazie ai pastori che dominano ormai quell’assemblea, non può essere ignorato. Ci attendiamo una smentita dal pastore Platone, poiché ci sono forse gli estremi per la diffamazione a mezzo stampa.
L’altra notizia è che già nel 2007 la pastora Letizia Tomassone rivelò di avere celebrato benedizioni a coppie gay e di ciò c’è conferma fin dal febbraio 2007, dunque prima che il Sinodo approvasse il tanto citato documento sull’omosessualità, e 4 anni e mezzo prima che autorizzasse le benedizioni, previa approvazione da parte della chiesa locale.
Un pastore può dunque fare quel che gli pare?
Lascia un commento