Il quarto punto cardinale della fede cristiana (Atti 2:1-21) – Culto di Domenica 31 maggio 2020

Uno dei fatti più significativi della storia del popolo di Dio, avvenuto dopo il ritorno del Salvatore Gesù Cristo presso Dio Padre, e che potremmo chiamare uno dei punti cardinali della fede cristiana, è quello che va sotto il nome di Pentecoste. La chiesa cristiana nel corso dei secoli ha visto la Pentecoste come uno degli avvenimenti fondamentali della sua storia e da celebrare accanto a quello della Nascita di Gesù (il Natale), la Sua sofferenza, morte in croce e risurrezione dai morti (la Pasqua), e la Sua Ascensione al cielo. Perché la Pentecoste è significativa? E’ quello che oggi consideriamo.

Quanto avvenne nel giorno della Pentecoste ci viene raccontato dal libro degli Atti degli Apostoli al capitolo 2. Ne leggeremo i primi 20 versetti.

La discesa dello Spirito Santo. “Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo. E all’improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi. Or a Gerusalemme dimoravano dei Giudei, uomini pii, da ogni nazione sotto il cielo. Quando si fece quel suono, la folla si radunò e fu confusa, perché ciascuno di loro li udiva parlare nella sua propria lingua. E tutti stupivano e si meravigliavano, e si dicevano l’un l’altro: «Ecco, non sono Galilei tutti questi che parlano? Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella propria lingua natìa? Noi Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia che è di fronte a Cirene e noi residenti di passaggio da Roma, Giudei e proseliti, Cretesi ed Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue!». E tutti stupivano ed erano perplessi, e si dicevano l’un l’altro: «Che vuol dire questo?». Altri invece li schernivano e dicevano: «Sono ripieni di vin dolce!». Ma Pietro si alzò in piedi con gli undici e ad alta voce parlò loro: «Giudei e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo e prestate attenzione alle mie parole. Costoro non sono ubriachi, come voi ritenete, poiché è solo la terza ora del giorno. Ma questo è ciò che fu detto dal profeta Gioele: “E avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. In quei giorni spanderò del mio Spirito sopra i miei servi e sopra le mie serve, e profetizzeranno. E farò prodigi su nel cielo e segni giù sulla terra: sangue, fuoco e vapore di fumo. Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore. E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” (Atti 2:1-21).

Il giorno della Pentecoste era già una delle tradizionali festività di Israele: essa era la “festa delle settimane”, una festa di riconoscenza per il primo raccolto della stagione, sette settimane (cioè il cinquantesimo giorno) dopo la Pasqua.

 

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