IL PASTORE PETER CIACCIO HA DETTO CHE CI COMPORTIAMO DA NEMICI

(Speriamo che non giudichi disonesto questo titolo)

Nel forum Facebook “Riforma protestante in Italia”, il pastore valdese Peter Ciaccio, lo stesso che ha attaccato il pastore Paolo Castellina per aver parlato di “dissidenza interna vilipesa, emarginata e fatta tacere”, già l’anno scorso aveva avuto molta attenzione nei nostri confronti. In risposta a un altro partecipante al forum, che aveva osato citare valdesi.eu in modo positivo, aveva scritto:

Queste persone non si stanno comportando da fratelli, ma da nemici. Invito cortesemente l’autore dell’articolo a leggere la mia lettera nel sito in questione e a leggere la disonestà del titolo che dovrebbe dire il succo di quanto ho scritto. Non recrimino: lo sapevo che sarebbe andata così, ma la speranza per un cristiano è sempre un’altra, no? Tra l’altro il fatto che tra di loro non vi sia nemmeno un pastore in attività li sta portando a fomentare una lacerazione tra chiese e pastori.

Il pastore Ciaccio, che ci bacchetta perché non siamo abbastanza fraterni, ci dà dei disonesti e dei nemici per il titolo che abbiamo dato alla sua lettera del 2011. Innanzitutto, se il pastore Ciaccio è così sensibile ai titoli poteva proporcene uno e invece non l’ha fatto.

Ma vediamo la “disonestà”: il nostro titolo era “CIACCIO: NON C’ERO MA NON CONCORDO. SECONDO IL PASTORE NON DOVEVAMO FARE UN SITO, NÉ ACCETTARE NON VALDESI, MA DOVEVAMO ATTACCARE PAOLO RICCA”.

Quanto al “NON C’ERO MA NON CONCORDO“, ecco cosa scriveva il pastore: “Non ho partecipato a quel voto. Non ero in aula… Non ho condiviso la vostra campagna. Non condivido il vostro stile. Non concordo con la vostra analisi, con i vostri presupposti e il tutto va ad inficiare le vostre conclusioni“. Il titolo coincide perfettamente.

SECONDO IL PASTORE NON DOVEVAMO FARE UN SITO“. Scriveva Ciaccio: ritengo personalmente inopportuna la vostra scelta di “costituirvi” in sito internet”.

“…NÉ ACCETTARE NON VALDESI“. Ecco il testo: la firma di esponenti di chiese evangeliche nei fatti concorrenti nel rappresentare il protestantesimo italiano evidenzia un conflitto d’interessi e una caduta di stile.” Qui, semmai, abbiamo addolcito le posizioni del pastore, che parla addirittura di caduta di stile.

“…MA DOVEVAMO ATTACCARE PAOLO RICCA“. L’omissione del nome del prof. Ricca, insieme alla menzione di un principiante sconosciuto e del capo del governo della nostra chiesa, ha inficiato in maniera irreparabile il senso del vostro Appello.” Di nuovo abbiamo addolcito: avremmo dovuto scrivere: “dovevamo assolutamente attaccare Paolo Ricca”, visto che non averlo fatto è irreparabile.

Evidentemente, per il pastore Peter Ciaccio accusare dei membri di chiesa valdese (o di altre chiese), dei credenti, di comportarsi da nemici e di manifestare disonestà sulla base di un titolo che rispecchia perfettamente ciò che lui ha scritto, non è “caduta di stile”, non è “comportarsi da nemici”, non “inficia in maniera irreparabile” le sue posizioni. Naturalmente se lo avessimo fatto noi, le cose cambierebbero!

Infine, che un pastore faccia una colpa a un gruppo di membri di chiesa di non avere fra loro un pastore in attività, a noi pare sia “fomentare una lacerazione tra chiese e pastori”, proprio ciò di cui lui ci accusa. Ma questo è poca cosa: assai peggio sono i pastori che in Sinodo parlano di “rieducare i membri di chiesa” che osano non adeguarsi alla loro bizzarra idea di Bibbia contraria alla Confessione di Fede che hanno firmato, o che votano condanne contro un sito dissidente includendo anche dati falsi, che accettano la presenza nella relazione al Sinodo di apprezzamenti di carattere etnico sulle comunità contrarie alle benedizioni delle coppie dello stesso sesso. Questo crea lacerazione. Non il fatto che noi lo riportiamo.

Ci sono comunità che in due anni hanno perso il 40% dei membri, e non per decessi o trasferimenti, ma per cancellazione, cioè hanno chiesto di non essere più membri di chiesa. È colpa dei valdesi.eu ? No di certo, perché noi continuiamo ad esortare a restare nella Chiesa Valdese e farsi valere in essa. Andarsene è arrendersi. Del resto non di rado viene detto a chi la pensa come noi di andarsene. Se ne vadano loro, se vogliono. Se restano, rispettino la Confessione di fede che hanno solennemente sottoscritto.

Quanto ai pastori, vorremmo poter dire di loro solo bene, e cogliamo l’occasione per dire qui che sappiamo bene che nell’operato di tutti loro ci sono cose buone e un impegno di solito intenso. Ma se la Chiesa Valdese scende costantemente nel numero dei suoi membri, e ancor più nelle presenze ai culti non può certamente essere addebitato solo ai membri di chiesa “da rieducare”.

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