Il moderatore della Tavola valdese pastore Eugenio Bernardini:”Un evento storico di grande portata ecumenica”
Così l’agenzia Notizie Evangeliche dà notizia della visita di lunedì 23 giugno:
Torino, 21 giugno 2015 (NEV/CS40) – “Il cammino ecumenico è per noi una scelta definitiva e non potremmo mai più comprenderci come chiesa di Gesù Cristo al di fuori di una visione di scambio, collaborazione e comunione con la più ampia ecumene cristiana”. Il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, inserisce in questo contesto di dialogo la visita di papa Francesco domani al Tempio valdese di Torino di corso Vittorio Emanuele II, 23: la prima volta nella storia dei rapporti tra le due chiese che si svolgerà all’insegna della fraternità e dell’ascolto reciproco, assicura il moderatore.
“Sarà un’occasione per ribadire quanto ci unisce come cristiani, discepoli di Gesù Cristo, ma anche per dire quanto ancora ci divide: non avremo timore di richiamare gli aspetti teologici che ancora segnano le nostre distanze e sulle quali desideriamo fare maggiori progressi”. Nella chiesa valdese di Torino, insieme ai membri della comunità locale, sono attesi numerosi esponenti dell’evangelismo italiano, tra cui rappresentanti metodisti, luterani, battisti, avventisti e dell’Esercito della Salvezza.
Alle 9 del 22 giugno il papa sarà accolto all’ingresso del tempio dal moderatore Bernardini, dal pastore titolare della chiesa di Torino Paolo Ribet, e dal presidente del Concistoro, Sergio Velluto. Al suono del canto latinoamericano “Cada cosa en la vida”, eseguito dal coro della comunità “Semicanto”, papa Francesco sarà dunque il primo pontefice a varcare la soglia di un tempio valdese.
Seguiranno i saluti del pastore Ribet e – in rappresentanza dei valdesi del Rio de la Plata – del moderador della Mesa Valdense di Uruguay e Argentina, Oscar Oudri. Dopo i discorsi del moderatore e del papa avverrà lo scambio dei doni seguito dal Padre Nostro nella versione ecumenica del 1999. Il saluto di commiato sarà a cura della presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI) Alessandra Trotta. Una ventina di esponenti di diverse denominazioni protestanti – pastori, docenti, decani, teologi – si recheranno con il papa e la sua delegazione nel salone attiguo per un piccolo rinfresco.
Fermo restando che “nel paese la collaborazione tra protestanti e cattolici è già una realtà”, per il moderatore Bernardini sarà “un evento storico di grande portata ecumenica”. E interpellato sul contesto in cui avviene la visita papale – e cioè l’ostensione della Sindone che appartiene a una dimensione devozionale apertamente criticata dai protestanti, e l’anniversario di Don Bosco, che nel 1853 fu avverso all’apertura proprio del tempio di Torino – ha risposto: “La concomitanza è di natura puramente logistica: avevamo invitato il papa a venirci a trovare, lui ha pensato che questa potesse essere l’opportunità, e noi l’abbiamo accolta”.
I valdesi, presenti nel paese fin dal Medioevo, hanno sofferto secoli di persecuzione dai poteri civili e religiosi. Dal XVI alla metà del XIX secolo la loro predicazione era consentita solo in una zona ben delimitata, le “Valli valdesi” del Piemonte, che per secoli costituirono un vero e proprio ghetto. Il papa entrerà domani nel più antico tempio costruito al di fuori dal ghetto delle “Valli”, pochi anni dopo la concessione dei diritti civili ai valdesi da parte del Re Carlo Alberto nel 1848.
Diretta televisiva: La visita di papa Francesco sarà trasmessa in diretta su Raiuno, dalle 8,55 alle 10. La sera stessa, dopo mezzanotte, “Protestantesimo-Raidue” manda in onda uno speciale sulla visita.”
Nel pregare perché questa visita, comunque la si veda, dia in qualche modo buoni frutti, tre pensieri ci vengono alla mente:
1) Perché mai la più antica comunità valdese fuori dalle Valli, in rappresentanza di tutte le comunità valdesi, sceglie come unico brano musicale una canzone in spagnolo, scritta da un musicista argentino di origine armena, del tutto sconosciuta a quasi tutti i valdesi e dal contenuto di fede evanescente? (“Insegnami a vivere l’oggi in modo / che domani non debba rimproverarmi il ieri / Tempo di nascere, tempo di morire / tempo di piangere, e anche di ridere / Tempo di guadagnare, tempo di perdere / tempo di saper che fare. / è per questo che ho bisogno che tu mi insegni a vivere e a non sbagliare nelle mie scelte…”). Perché il Papa è argentino e di lingua spagnola? Ci fosse ancora stato Wojtyla si cantava in polacco? Perché rinunciare del tutto a dire chi siamo, che cosa crediamo, che storia abbiamo?
2) Gli “esponenti dell’evangelismo italiano” le cui denominazioni sono menzionate rappresentano, insieme ai valdesi e ai metodisti, ben meno di un quarto dell’evangelismo italiano, perché i gruppi più numerosi hanno rotto i rapporti con i valdesi a causa della deriva anti-biblica e delle benedizioni alle coppie dello stesso sesso.
3) Tra “gli aspetti teologici che ancora segnano le nostre distanze” verrà menzionato quello da cui derivano tutti gli altri, cioè il principio del Sola Scriptura, storico e fondamentale punto di frattura con i cattolici, ma clamorosamente contraddetto ogni giorno dalla chiesa valdese di oggi che non manca di agire Contra Scripturam, benedicendo ciò che la Scrittura espressamente vieta , intraprendendo una teologia arbitraria e fuorviata, dove, con il pretesto di una presunta interpretazione, si rovescia il significato della Scrittura stessa ?
Leonista
Lascia un commento