Il Nuovo Esodo 32: Mosé riscrive i comandamenti perché piacciano al popolo

di Paolo Castellina

Il 6 giugno 2013, la Chiesa di Inghilterra ha annunciato che, essendo chiara volontà del Parlamento di permettere a coppie dello stesso sesso di sposarsi, essa non si opporrà più alla ridefinizione del matrimonio ma concentrerà i suoi sforzi a “migliorare” la legislazione*. Ecco la traduzione dell’articolo comparso su Voice for Justice, che riscrive ironicamente il capitolo 32 dell’Esodo sul Vitello d’oro aggiungendovi dei commenti. Riteniamo che anche chi non appartiene alla Chiesa di Inghilterra possa trovare utili paralleli in altri contesti.

“Il popolo vide che Mosè tardava a scendere dal monte dove egli parlava con Dio (che tutti loro stavano cominciando sentire come un po’ troppo un guastafeste); allora si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: ‘Ehi, facci un dio che sia un po’ più comprensivo e a nostra immagine, e che non cerchi sempre di rovinarci le feste’.

E Aaronne rispose loro: ‘Va bene, se questa è la volontà democratica dell’assemblea, portatemi tutti gli orecchini e gli anelli d’oro che avete e vi farò un nuovo idolo che possiate adorare e che sia più in linea con la pratica attuale. Sono anch’io d’accordo che Mosè sia diventato piuttosto retrogrado ed appoggerò questo cambiamento non benché io sia un profeta del SIGNORE, ma proprio perché io sono profeta del SIGNORE’. E tutto il popolo gli portò tutti i preziosi oggetti d’oro e nel corso dei giorni seguenti egli riuscì a mettere in piedi un idolo davvero impressionante in forma di vitello gigante. E quando egli lo mostrò al popolo essi ne furono veramente ammirati, e dissero: ‘Uau, quello sì che è un oggetto di culto’. Ed essi si prostravano davanti a quell’idolo con le loro fronti fino a terra. Poi il popolo sedette per mangiare e bere fino ad ubriacarsi, poi si alzarono per divertirsi facendo una grande festa.

Più tardi quella stessa notte, Mosè scese dalla montagna con le due tavole della Testimonianza in mano, quelle che il Signore gli aveva dato e che istruivano il popolo nel modo che avrebbe dato loro sicurezza e prosperità. Le tavole erano opera di Dio, scritte dalla Sua stessa mano. Quando giunse nell’accampamento, Aaronne e una delegazione del popolo gli andarono incontro e gli dissero ‘Mosè, non vogliamo quelle tavole, perché le regole sono repressive e ci impediscono di essere fedeli alla nostra immutabile natura interiore’. Mosè replicò: ‘Ma queste tavole sono la Parola di Dio, datevi proprio affinché voi possiate prosperare ed essere felici, trascendendo i vostri bassi istinti per poter diventare pienamente il popolo che dovevate essere’.

‘No’, essi replicarono, ‘quelli sono solo sogni e teorie astratte. Noi non possiamo cambiare – noi siamo quegli istinti, e noi vogliamo essere in armonia con ciò che siamo veramente. Vogliamo essere liberi di fare sesso liberamente con i nostri vicini, uomini e donzelle, o asini e pecore, ogni qualvolta vogliamo. Basta con regole repressive che ci fanno solo del male. Vogliamo insegnare ai nostri bambini che anche loro sono esseri sessuati fin dalla nascita, con il diritto di fare sesso senza limitazioni se lo desiderano l’uno con l’altro, con i loro vicini, e con i giovanotti e le donzelle, o con gli asini e le pecore della loro casa’.

Mosè allora pensò per una lunghezza considerevole di tempo, perplesso nella sua mente sul modo migliore di procedere, mentre tutto il popolo diceva: ‘Amen, lode al vitello d’oro!’. Alla fine fu chiaro a Mosè che qualunque cosa Dio dicesse, la volontà del popolo era favorevole alla moralità alternativa del vitello d’oro, e più ci pensava, e più si persuadeva che forse avevano ragione loro, e che Dio, con le Sue belle teorie, non comprendesse veramente l’essere umano e le sue esigenze. Era Dio, quindi, che avrebbe dovuto cambiare. Così, alla fine, disse: ‘Se questa è la vostra volontà, allora io sono d’accordo ma, per conservare la fede, io riscriverò le regole’. E tutto il popolo disse: ‘Amen’.”

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Il 6 giugno 2013 – dicevamo – la Chiesa di Inghilterra ha annunciato che, essendo chiara volontà del Parlamento di permettere a coppie dello stesso sesso di sposarsi, essa non si opporrà più alla ridefinizione del matrimonio ma concentrerà i suoi sforzi a “migliorare” la legislazione.

Nella stessa data, 69 anni fa, all’inizio del D Day, gli Alleati sbarcarono sulle spiagge della Normandia. L’operazione, con il nome in codice “Overlord”, sarebbe stata l’inizio dell’invasione dell’Europa continentale finalizzata a sbaragliare l’occupazione nazista. Nei giorni oscuri della prima parte della guerra, diversi nel governo britannico insistevano che la resistenza contro Hitler non avrebbe avuto successo e che quindi sarebbe stato molto più saggio giungere ad una sorta di compromesso con lui. Churchill, però, era rimasto eroicamente irremovibile e contrario ad ogni tipo di compromesso. In che modo la storia avrebbe preso un corso diverso se avesse ceduto alle pressioni di essere più conciliante con il nazismo?

Nel modo in cui i vescovi della Chiesa di Inghilterra hanno capitolato, essi hanno totalmente abrogato la loro vocazione di guardiani spirituali, e tradito la fedele testimonianza di quegli uomini e quelle donne che li hanno preceduti, talvolta al costo della loro stessa vita. Se Mosè, Elia ed i profeti avessero adottato la stessa loro linea, e se Gesù, di fronte all’evidenza della “pratica corrente” avesse scrollato le spalle e detto: “Beh, non c’è veramente molto di più che noi si possa fare”, oggi non ci sarebbe alcuna fede cristiana.

Non fa parte della fede cristiana cercare di essere rilevanti sottomettendosi ai mutevoli valori del mondo. Al contrario, la nostra fede esige da ciascuno di noi – e soprattutto dai nostri leader – di attenersi senza compromessi alle regole morali scolpite nella Bibbia e fare differenza nella società. Ci aspettiamo che i vescovi forniscano una chiara guida per la nostra fede in quel senso, e non accettino di fare compromessi per motivi discutibili.

*Si noti che, in precedenza, l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby aveva affermato che la ridefinizione del matrimonio avrebbe minato la pietra angolare della società e che, in precedenti documenti, il matrimonio gay era stato definito la più grande minaccia alla Chiesa anglicana dai tempi di Enrico VIII.

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