Seconda domenica di Avvento
Letture bibliche: Salmo 85; Isaia 40:1-11; 2 Pietro 3:8-15; Marco 1:1-8
Il “ministero di grazia e giustizia”. Ecco un abbinamento interessante che pure risponde a criteri biblici. Non vi può essere, infatti, grazia senza giustizia, Evangelo senza Legge, Fede senza Ravvedimento, e viceversa. Quanto spesso oggi si sente proclamare, però, l’uno senza l’altro! Non così l’annuncio dell’Antico e del Nuovo Testamento che vediamo espresso nel testo biblico che esaminiamo oggi: l’appello al ravvedimento che prepara, con Giovanni Battista, quello di Gesù.
La venuta del Salvatore Gesù Cristo non è stata improvvisa ed inaspettata. Il suo luogo ed il suo tempo corrispondono esattamente a quanto il Signore Iddio, nella Sua sapienza, aveva pianificato: “…quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge” (Galati 4:4), cioè arrivato il momento stabilito, quello appropriato, giusto. A quel momento Iddio giunge attraverso un’attenta preparazione. La storia dell’antico popolo di Israele ed il messaggio dei profeti ne segnano le tappe. Tutto è finalizzato all’avvento del Cristo, il Messia: la Legge ed i Profeti, ma anche gli altri scritti dell’Antico Testamento. Giovanni, il battista [cioè il “battezzatore”] è l’ultimo dei profeti, l’ultima autorevole voce dell’Antico Testamento. Il suo aspetto, la sua vita, il suo messaggio inequivocabilmente lo manifestano come tale.
In che modo Giovanni prepara l’avvento imminente del Salvatore Gesù Cristo nella sua generazione? In che modo egli prepara il cuore e la mente delle persone all’annuncio dell’Evangelo, la buona notizia della grazia di Dio per tutti coloro che accolgono la Persona di Gesù Cristo? Ascoltate come lo descrive, sinteticamente ma in modo efficace, l’evangelista Marco.
“Il principio dell’evangelo di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Come sta scritto nei profeti: «Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, il quale preparerà la tua via davanti a te. Vi è una voce di uno che grida nel deserto: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”». Giovanni comparve nel deserto, battezzando e predicando un battesimo di ravvedimento, per il perdono dei peccati. E tutto il paese della Giudea e quelli di Gerusalemme andavano a lui, ed erano tutti battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Or Giovanni era vestito di peli di cammello, aveva una cintura di cuoio intorno ai lombi e mangiava locuste e miele selvatico. E predicava, dicendo: «Dopo di me viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno neppure di chinarmi a sciogliere il legaccio dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo»”.
Giovanni, predica “un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati”. Egli mette chiaramente davanti al suo uditorio, ribadendolo, ciò che Dio esige da tutti nella Sua legge morale. E’ la stessa Legge morale impressa (ma soffocata) nella coscienza di ogni creatura umana e proclamata in modo sintetico dal Decalogo. Giovanni fa prendere loro coscienza delle loro gravi inadempienze del suo uditorio, delle fatali conseguenze che comportano. Sono conseguenze che nessuno può evitare o rimediare da solo senza uno speciale intervento di Dio…
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