La notizia censurata dagli organi di informazione valdesi ufficiali – La leggete solo qui, sul sito condannato dal Sinodo
Il dialogo tra la Chiesa Valdese e la Federazione delle Chiese Pentecostali (per brevità FCP, con circa 45mila membri di chiesa) è in serio pericolo. Segno evidente di questo pericolo è stata l’assenza della delegazione FCP dal Sinodo Valdese tenuto ad agosto a Torre Pellice. È la prima volta che ciò avviene in oltre dieci anni, ma l’assenza è stata ignorata in Sinodo e accuratamente censurata dai mezzi di informazione ufficiali.
Questo dialogo andava avanti dall’inizio del secolo. Su di esso la Claudiana ha pubblicato un libro nel 2002 e ancora il 20 luglio 2010 sull’argomento usciva un testo del teologo Paolo Ricca.
Com’è noto, la FCP ha duramente condannato la benedizione in pompa magna di una coppia gay a Milano e l’atteggiamento di fronte alla Bibbia che ne è il presupposto. Non stupisce, perciò, la scelta di non mandare inviati al Sinodo. Dovrebbe stupire invece la totale censura da parte degli organi di informazione valdesi: addirittura, nel sito di Riforma, non risulta citata la parola “pentecostali” nell’ultimo anno!
Nota finale: i documenti del dialogo tra Pentecostali e Valdesi usano giustamente come espressione della dottrina valdese, la Confessione dei Fede del 1655, che ovviamente essi condividono in larga parte. Non sapevano che i pastori valdesi – come ha detto, non smentito da alcuno, uno di loro (Aldo Comba) – la firmano ma “non aderiscono alle sue singole formulazioni”. È indubbiamente difficile il dialogo con chi firma nel modo più solenne cose che poi non rispetta.
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