Gli occhiali della fede

Da diversi anni purtroppo nelle chiese protestanti cosiddette storiche italiane si va diffondendo un atteggiamento di rifiuto verso il concetto di Sola Scriptura, di accettazione piena della Bibbia come verità rivelata.

Da sempre, come scrive il pastore Leonardo De Chirico, “lo statuto riconosciuto alla Scrittura è una cartina al tornasole per verificare lo stato di salute dell’identità evangelica. Dove la Scrittura è riconosciuta come Parola di Dio, lì vi sono le premesse per una sana fede evangelica. Dove non è riconosciuta come tale, lì ci si mette su un pendio scivoloso che porta alla dissoluzione della fede stessa”.

Atteggiamento che non solo contraddice le confessioni di fede (per la chiesa valdese, si veda la denuncia del movimento dei Sentieri Antichi Valdesi ed il censuratissimo appello al Sinodo del 2010), ma soprattutto rappresenta un cedimento alla mentalità del “mondo” come questo biblicamente è inteso.

Quanto accade qui da noi è però purtroppo la versione nazionale di un attacco alla Bibbia ed ai cristiani che ha una dimensione molto più vasta; lo dimostra il numero crescente di martiri con la propria vita in tante parti del mondo, in Siria e Medio e Vicino Oriente, in Africa, in Cina e nel resto del continente asiatico, gli attacchi all’obiezione di coscienza ed alle legislazioni che tutelano la famiglia in Europa e negli Stati Uniti, l’avvenuto sdoganamento non più soltanto dell’eutanasia ma dell’eugenetica, l’affermazione dell’aborto come “diritto” e tanto altro…

Scrive il pastore Castellina, a seguito dell’attacco frontale alla Bibbia ed agli evangelici nel numero di Natale del settimanale internazionale Newsweek (per una efficace risposta a quell’articolo si veda, ad esempio l’analisi di Michael J. Kruger):

“Gli attacchi sempre più martellanti e raffinati che stanno avvenendo da più parti contro la fede cristiana sono tali da fare venire il mal di testa (e il disgusto) anche al cristiano più diligente e magari anche dubbi. E’ necessario replicare con competenza, ma non sempre è utile, perché, alla fin fine, empi e ribelli a Dio non ascolteranno ragioni e faranno di tutto per discreditare la fede manipolando ogni dato a loro disposizione per sostenere con ogni mezzo la loro determinazione a opporsi a Dio (trascinando nell’empietà per giustificarsi più persone possibile).”

Concludo assieme a lui: “È importante che tutti i cristiani si radichino sempre meglio nel Cristo delle Scritture per poter essere fermi ed incrollabili”.

Toglietevi gli occhiali deformanti del mondo, fratelli e sorelle, e scrutate la Bibbia con la sola luce dello Spirito, con gli occhiali della fede!

Luca Zacchi

3 commenti

  1. ” … verrrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina …” (2 Tim.4:3)
    Splendida riflessione. La condivido pienamente.

  2. Come inizio, sarebbe più proficuo che, se non altro per amore alla coerenza (non dico per amore al cristianesimo, dato che una chiesa che abbraccia mammona di sicuro un grande amore al cristianesimo -e peggio ancora al nostro Maestro- non l’ha) tali chiese, sempre se chiese oramai si possono definire, cessino di definirsi storiche. La chiesa cristiana primitiva era la chiesa degli Atti degli Apostoli! Per cui qualsiasi chiesa che si allontana dalla dottrina cristiana per abbracciare mammona è totalmente inutile che si definisca storica perchè tale può esserlo solo quella che si pone in successione di continuità con la chiesa primitiva, cioè la chiesa degli Atti. Quando si abbraccia una novità (e l’abbracciare mammona è per una chiesa una novità -peccaminosa-) non c’è più storia

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