“Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata, sarà sradicata” (Matteo 15: 13).
“Le zizzanie sono i figli del maligno; il nemico che le ha seminate è il diavolo (…) cogliete prima le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle” (Matteo 13: 38, 39; 30).
Una volta i contadini piantavano gli alberi da frutta proprio in mezzo ai prati. Era un’abitudine di cui ancora oggi posso osservarne, nella campagna, letteralmente i frutti, derivanti dal frutto di decisioni umane.
I meli non erano quelli che vediamo in giro nelle coltivazioni, ma erano alti e ombrosi, piantati nel bel mezzo dei prati, perché una volta si falciava l’erba “a mano” armati di falce e proprio lì, sotto l’albero, in mezzo alla gran fatica, ci si poteva fermare a martellare la falce all’ombra e mangiarsi un buon frutto sugoso. Fra questi alberi ancora in vita ce ne sono ancora di una qualità speciale: è il pero delle “toumette”; che sono delle pere sugose e tonde, e pure l’albero è di forma tondeggiante! Su un albero di “toumette” un contadino si divertì a fare un innesto e perciò in estate ci sono delle buonissime pere che dissetano, ma l’albero continua a portare il suo frutto anche in autunno con pere altrettanto sugose e gustose.
Ai giorni nostri questi alberi hanno dato un gran fastidio al contadino, che non usa più la falce, ma dei mezzi rumorosi e velocissimi per compiere il lavoro, e tali alberi in mezzo ai campi intralciavano l’operato e così… tante di queste antiche qualità di alberi da frutta, sono state sradicate.
E’ nella facoltà decisionale dell’uomo piantare, innestare e anche sradicare e non sarebbe altrettanto così per il Dio che decide ogni cosa, e fa tutto ciò che gli piace? “Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace” (Salmo 115:3). Egli pianta e sradicherà ciò che non ha piantato; Egli toglie via ogni tralcio che non dà frutto e pota il tralcio che dà frutto (Giovanni 15:2)) e semina il grano (Matteo 13:37) e ordinerà pure di cogliere le zizzanie, che Egli non ha seminato, di legarle in fasci e bruciarle!
E noi, creati alla somiglianza di Dio, che con la nostra decisione piantiamo e sradichiamo, che abbiam da replicare se a Dio è piaciuto e ha deciso di “fare il mestiere dell’agricoltore”?
Daniela
Lascia un commento