La realtà è assai diversa
Nel numero del 13 gennaio 2012, il settimanale Riforma dà conto del convegno «Omosessualità: in dialogo con la realtà pentecostale” svoltosi a Roma il 12 novembre. È curioso il ritardo di due mesi per una notizia così importante che sembra sbugiardare la notizia da noi data a dicembre: “I PENTECOSTALI ASSENTI DAL SINODO 2011 – IN PERICOLO IL DIALOGO CON I VALDESI – La notizia censurata dagli organi di informazione valdesi ufficiali.”
Poiché il Sinodo si è scomodato a deplorare questo sito, potremmo pensare che l’articolo sia un tentativo di affossare il nostro. Ma questo è un dettaglio.
Chi ha ragione ?
Noi abbiamo scritto che il dialogo con i pentecostali è in pericolo, al punto che per la prima volta da dieci anni al Sinodo Valdese dell’agosto 2011 non c’era la loro delegazione. E la ragione – affermavamo – era principalmente la benedizione delle coppie omosessuali sulla quali la Federazione delle Chiese Pentecostali aveva emesso un durissimo comunicato. Riforma invece ci dà conto di un convegno dove non solo si dialoga (il titolo dell’articolo è “Fede e omosessualità nel dialogo con le chiese pentecostali”), ma c’è un pastore pentecostale che, pur dichiarandosi contrario alle famose benedizioni alle coppie dello stesso sesso, dice che l’omosessualità non è contraria alle Scritture, con argomenti simili a quelli comuni, purtroppo, in ambiente valdese.
Il movimento pentecostale è molto forte in Italia, specie se lo si paragona ai numeri sempre più ridotti della Chiesa Valdese (19.031 l’estate scorsa). Solo le Assemblee di Dio in Italia (ADI), nate negli anni ‘20, hanno un seguito valutato in 400mila fedeli da Wikipedia e in 140mila da altri, la grande maggioranza dei quali frequenta regolarmente culti e attività. La Federazione delle Chiese Pentecostali (FCP), sorta alla fine degli anni ’80, raccoglie chiese che comprendono 45-50 mila fedeli, altrettanto attivi. Ma ci sono anche chiese pentecostali che non aderiscono né alle ADI né alla FCP, e secondo Wikipedia raccolgono altre 100 mila persone.
Ebbene: il pastore Eliseo Tambone, la cui presenza al convegno del 12 novembre fa titolare a Riforma sul “dialogo con le chiese pentecostali”, è uno dei principali dirigenti di quelle che il “settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi” chiama “Assemblee di Dio – AD”, il cui moderatore è Vito Tambone, suo padre. Secondo il sito lanuovavia.org questa organizzazione, nata nel 2006, raccoglie 4500 fedeli. Duemila, invece, secondo il Cesnur.
Sempre secondo il Cesnur, il più prestigioso istituto che studia le minoranze religiose in Italia, il Tribunale di Roma, dopo una causa intentata dalle ADI nel 2007, “inibisce alle AD l’uso della denominazione Assemblee di Dio” e dei siti internet con quel nome, e l’organizzazione oggi “ha dismesso l’uso dei precedenti nomi a dominio, assumendone uno nuovo e preferendo oggi presentarsi con il nome di Chiesa Cristiana Evangelica Assemblee di Dio del Risveglio (ADR)”. Di certo il sito assembleedidio.it non esiste più, le ADI continuano ad usare assembleedidio.org. Peraltro, anche chieseadr.org, che il Cesnur segnala per l’organismo dei pastori Tambone, risulta oggi inusato.
In conclusione:
- Ciò che secondo Riforma è un “dialogo con le Chiese pentecostali” in realtà si svolge con un esponente di una organizzazione nata meno di sei anni fa, che ha un numero di fedeli che, a seconda delle stime, sta tra lo 0,3 e l’1,8% dei pentecostali italiani.
- Se è vero ciò che scrive, non smentito, il Cesnur, Riforma – pronto a scandalizzarsi perché un gruppo di valdesi usa un sito di nome “valdesi” – si riferisce alla denominazione del pastore Tambone con un nome che il Tribunale avrebbe vietato di usare.
- È invece verissimo che:
- le ADI, che rappresentano la maggioranza dei pentecostali in Italia, non hanno alcun dialogo con la Chiesa Valdese, tanto meno sull’omosessualità;
- che la FCP, la seconda organizzazione pentecostale più rappresentativa ha duramente condannato le posizioni valdesi;
- che lo stesso ha fatto l’Alleanza Evangelica Italiana, alla quale aderiscono parecchie congregazioni pentecostali.
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