Potrebbe Gesù stesso dire anche a noi di essere “insensati e tardi di cuore” quando non riconosciamo la sua presenza nella predicazione della Parola di Dio e nella celebrazione della Santa Cena? Ci confrontiamo oggi con il racconto dei due discepoli che camminano sulla via di Emmaus e ai quali appare Gesù risorto, come lo troviamo nel capitolo 24 del Vangelo secondo Luca. Prima ascoltiamolo, e poi faremo al riguardo qualche riflessione.
I due discepoli sulla via di Emmaus. “13In quello stesso giorno, due di loro se ne andavano verso un villaggio, di nome Emmaus, distante sessanta stadi da Gerusalemme. 14Ed essi parlavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Or avvenne che, mentre parlavano e discorrevano insieme, Gesù stesso si accostò e si mise a camminare con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti dal riconoscerlo. 17Egli disse loro: «Che discorsi sono questi che vi scambiate l’un l’altro, cammin facendo? E perché siete mesti?». 18E uno di loro, di nome Cleopa, rispondendo, gli disse: «Sei tu l’unico forestiero in Gerusalemme, che non conosca le cose che vi sono accadute in questi giorni?». 19Ed egli disse loro: «Quali?». Essi gli dissero: «Le cose di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e parole davanti a Dio e davanti a tutto il popolo.
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