Il Glorioso Rimpatrio annunciato dall’Apocalisse
Gilly descrive il duro lavoro della coltivazione nelle Valli Valdesi, in aree impervie, senza cavalli e muli che gli agricoltori non si possono permettere, su un suolo pietroso che necessità continuo lavoro per mantenere i terrazzamenti lottando contro l’erosione dell’acqua. E afferma che diversi “scrittori ecclesiastici” hanno anche per questo pensato che ai Valdesi alludesse Apocalisse 12:6,14 e 17: “6 E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, perché vi sia nutrita durante milleduecentosessanta giorni. 14 Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontano dalla presenza del serpente. 17 Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo.” E altri pensano che Apocalisse 11:11 si riferisca al Glorioso Rimpatrio: “Ma dopo tre giorni e mezzo lo spirito di vita, che procede da Dio, entrò in loro; essi si alzarono in piedi e un grande spavento cadde su coloro che li videro.” I tre giorni e mezzo sarebbero infatti tre anni e mezzo. I Valdesi furono infatti completamente scacciati o deportati dalle loro Valli nella seconda metà del 1686 e vi si ristabilirono con l’editto del 4 giugno 1690. Thomas Newton (1707-1782) racconta che tale vescovo Lloyd era persuaso di questa profezia prima ancora che si compiesse, tanto che esortò un pastore valdese profugo, tale “Jordan” – secondo altri testi i profughi erano due – a tornare a casa proprio in vista di questo evento, per poi udire con gioia la notizia dell’avvenuto compiersi di quanto da lui previsto sulla base della Bibbia. nel periodo in cui avvenne il Glorioso Rimpatrio. A ben vedere, anche i 1260 giorni di Apocalisse 12:6 sono tre anni e mezzo!
Durissimo lavoro dei pastori (che erano solo 13)
Nel suo viaggio del 1823 Gilly constata il tremendo lavoro compiuto dai pastori: il tempio è aperto la Domenica per i culti, Lunedì e Mercoledì per il catechismo, Giovedì per preghiere e un sermone. Anziani, malati e giovani non mancano mai del loro sostegno. E le risorse economiche sono così scarse che spesso devono anche fare qualche lavoro per mantenere sé e la famiglia. Tutto questo, quando sono tredici per ventimila valdesi. Oggi i valdesi sono diciannovemila e i pastori più di novanta, tant’è vero che al Sinodo bisogna escluderne un certo numero per evitare che il Sinodo sia a maggioranza di pastori! A parte altre considerazioni, questo vuol dire che all’epoca in Sinodo i pastori erano una piccola, ma autorevole minoranza. Oggi sono addirittura la metà, e in pratica hanno tutte le decisioni in mano.
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