Crediamo:
– che la vita e la pratica del popolo di Dio e di ciascun credente ha bisogno di confrontarsi continuamente con la Parola di Dio e questo per conformare effettivamente ad essa ogni aspetto della via;
– che costante sia la necessità per la chiesa di “correggere la rotta” per evitare la deriva morale e spirituale in cui incorre chi non si attiene all’insegnamento biblico così com’è definito con precisione dalle Confessioni di fede e dai Catechismi della Riforma.
Ci opponiamo:
– alle innovazioni della “chiesa liberal”, alla revisione e all’allontanamento dell’ortodossia confessionale in nome di una presunta “evoluzione del pensiero” o “cambiamento delle circostanze”;
– al relativismo dottrinale essendo esso quanto di più lontano ed incoerente vi possa essere con i presupposti identitari della fede riformata storica, rivelando, di fatto, come il pensiero della “chiesa liberal” sia pesantemente condizionato dalla filosofia evoluzionista.
Contestiamo:
l’affermazione di chi dice: ” Come potrebbero mai le confessioni e i catechismi scritti nel XVI e nel XVII secolo guidare la nostra dottrina, vita e culto del XXI secolo?” che sorge da chi equivoca l’origine e la funzione dei canoni dottrinali della Riforma, alterandone sostanzialmente i presupposti stessi della fede cristiana storica sui quali essa è stata fondata, vale a dire le Sacre Scritture come espressione immutabile della Parola di Dio e interpreti di sé stesse;
– la pretesa di chi propone innovazioni dottrinali e morali sulla basa di una “nuova luce” acquisita sul testo biblico che sorge da concetti che, a tutti gli effetti, alterano, sovvertono e relativizzano l’autorità della stessa Bibbia;
– la pretesa dogmatica che il moderno approccio critico e “scientifico” sia tale da “ridimensionare” l’autorità della Bibbia, quella che si era da sempre ritenuta tale.
Affermiamo:
che il risultato finale di questi “aggiornamenti” e “progressi” non siano una riforma, ma una radicale ridefinizione ed alterazione della fede cristiana, operate sulla base di presupposti alieni alla fede millenaria del popolo di Dio; non riforma dunque, ma revisione sostanziale.
Tutto questo in nome del “progresso” o persino dell’azione dello “Spirito”.
La S.A.V. (Sentieri Antichi Valdesi) si propone dunque:
di non calcare il “sentiero liberale”, né conservatore, ma quello radicale, nel senso del tornare alle radici, essendone il “Sola Scriptura” il riflesso. S.A.V non ha interesse nel cambiamento fine a sé stesso, ma fa appello al ristabilimento del Cristianesimo apostolico, credendo che la Chiesa venga sempre riformata dallo Spirito di Dio attraverso la Parola di fronte alla deriva e alla degenerazione.
La S.A.V. si orienta verso la Parola di Dio che è la fonte della nostra vita.
La nostra fedeltà ultima non è al passato come tale, o al presente o al futuro, ma a quella Parola che, come disse Martin Lutero in un suo inno, sta al di sopra delle potenze terrene.
Non dietro a noi, né davanti a noi, ma al di sopra di noi, regna il nostro sovrano Signore sul suo corpo in ogni luogo e tempo. Amen.
Villar Pellice, il 17 febbraio 2014
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