Dal “minimalismo biblico” al “negazionismo biblico” – “Teologi” molto peggio degli atei dichiarati

Qualche tempo fa, abbiamo parlato di come gli stolti che si credono sapienti e ritengono la Bibbia una raccolta di storielle senza fondamento storico (e quel che è peggio spesso si fanno chiamare “teologi” e “biblisti”) siano stati spesso clamorosamente sbugiardati da ritrovamenti archeologici. Nonostante questo, proseguono nelle loro posizioni ignorando semplicemente i dati di fatto, a conferma del fatto che le loro convinzioni sono più ideologiche che scientifiche.

È l’ideologia del minimalismo biblico: l’Antico Testamento non sarebbe altro che un insieme di testi edificanti messi su a partire dal IV secolo allo scopo di far credere a un’accozzaglia di persone appartenenti a varie tribù di essere un popolo, il popolo d’Israele, con un lungo passato e portato da un Dio attraverso varie avventure come la riduzione in schiavitù in Egitto, la successiva liberazione attraverso una serie di prodigi e la conquista/riconquista della terra di Canaan. Gli esponenti di questa dottrina non risparmiano neppure i re: anche Saul e Davide e persino Salomone sarebbero prodotti della fantasia, mentre – bontà loro – concedono la possibilità che qualche monarca dell’epoca del regno diviso, Israele da una parte e Giuda dall’altra, sia realmente esistito, a conferma, però, della non unitarietà del popolo ebraico. Per loro, ritenere i due regni come parte dello stesso popolo è un’altra costruzione, ovvero falsità, per sostenere la quale l’Antico Testamento è stato scritto.Di questa ideologia abbiamo già parlato qui, in particolare citando l’articolo su Gerico di un pastore battista, che ha studiato anche alla Facoltà Valdese di Teologia, nel quale queste teorie si davano per scontate e pertanto, senza nessun pudore, si affermava che tutto il racconto biblico di Gerico fosse una frottola. Purtroppo non è una opinione personale di quel pastore, ma è verosimilmente quel che viene oggi insegnato. Se così non fosse, non si capisce come persone con certe convinzioni possano conseguire la laurea in teologia, ma soprattutto come possano essere consacrate pastori.

Resti della Città di Davide, trovata dal 2014 esattamente nel luogo indicato dalla Bibbia – Per il minimalismo biblico il re Davide non è mai esistito

Oltre che dai “teologi” “valdesi”, il minimalismo biblico, che sarebbe più corretto chiamare negazionismo biblico, è ampiamente accettato anche da altre confessioni, incluso molti esponenti cattolici, e da gran parte dei mezzi di informazione, con la stessa superficialità con cui hanno accolto la simpatica storia del Codice Da Vinci, dove Gesù sposa Maria Maddalena generando dei figli, i cui discendenti sarebbero il vero Sacro Graal (cioè sang real,sangue reale). Storia piaciuta più dei Predatori dell’Arca Perduta e passata per più intellettuale di quest’ultima perché contraddice il racconto biblico, mentre nell’avventura di Indiana Jones, sia pure in chiave fumettistica, la Bibbia è presa alla lettera.

Insomma, meglio gli atei espliciti di coloro che fanno per mestiere i pastori e i professori di teologia in chiese fondate sulla Bibbia , pur essendo convinti che la Bibbia sia una serie di bugie. È chiaro che una chiesa non può sopravvivere a tali “pastori” che portano il loro gregge nelle fauci del lupo, raccontando alle pecorelle che il lupo è un loro buon amico.

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