Da anni la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia ha a diposizione un ottimo spazio sulla principale emittente italiana, Radio 1 della Rai: venti minuti dalle 7:30. Radio 1 ha una media di 4 milioni e mezzo di ascoltatori al giorno. La trasmissione si chiama Culto Evangelico, ma il culto vero e proprio ne è solo la prima parte. Segue un notiziario e la rubrica “Finestra Aperta”.
Il settimanale Riforma del 2 agosto riporta solo quest’ultima, dall’edizione radiofonica del 28 luglio con il titolo “CULTORADIO. Omofobia, legge necessaria”. In essa, il pastore Massimo Aprile, presidente del Consiglio degli Anziani dell’Unione delle Chiese Battiste in Italia, ammette che ci sono coloro che temono il testo in discussione alla Camera sia un ostacolo alla libertà di opinione di chi ritiene che l’omosessualità sia un peccato. Ma, senza spiegare il perché, “ritiene questa preoccupazione infondata”. Certo, se il pastore legge solo Riforma, non può sapere che con una legge molto simile, un pacifico predicatore evangelico è stato arrestato in Inghilterra e manifestazioni contro il matrimonio gay sono state duramente represse in Francia. Ma non esiste solo Riforma.
Qualche settimana fa ci siamo chiesti quale sarebbe stata la scelta della Chiesa Valdese e delle altre chiese “storiche” che formano la Federazione, tra Bibbia e libertà religiosa da una parte, e guerra santa pro gay dall’altra. La risposta purtroppo sta arrivando. E non c’è solo questo…
Scandaloso! Ma a ciascuno sarà chiesto conto delle sue azioni. In base alla Parola di Dio e non alle determinazioni della Tavola…