Quella che chiamiamo “ La Domenica delle Palme” è la celebrazione che la comunità cristiana fa dell’episodio evangelico dell’ingresso trionfale di Gesù di Nazareth a Gerusalemme. Una folla speranzosa lo acclama come il leader che li avrebbe portati alla liberazione dal pesante giogo che li opprimeva. Di più, lo acclama come il Messia, il Cristo, il Salvatore, colui che finalmente avrebbe stabilito l’agognata shalom e le loro grida di osanna lo testimoniano.
Sarebbero stati delusi? Molti sì, perché Gesù non si sarebbe rivelato quel Messia che attendevano. Gesù di Nazareth, però, era e rimane l’unico e il vero Messia, il Salvatore del mondo, così come le antiche profezie di Israele lo preannunziano. La maniera in cui Gesù realizza la sua messianicità, la salvezza dal peccato e dalle sue conseguenze, spesso è diversa da quella che ci attendiamo, ma è la più efficace, l’autentica. Lo stesso racconto evangelico dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme è pregnante di riferimenti alle antiche Scritture di Israele il cui messaggio è inequivocabile e che non ci deve sfuggire, a partire dal significato stesso dell’esclamazione osanna! che risuona quel giorno dalla folla che lo acclama. Che vuol dire? Scopriamolo insieme dopo la lettura di questo episodio in Matteo 21:1-10.
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Paolo Castellina
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