CRONOLOGIA VALDESE – Una straordinaria storia di fede

Questa cronologia nasce dal proposito di dare un’idea della lunghissima storia valdese nella sua continuità. Centinaia di libri sono stati scritti, spesso di alto livello accademico, ma – proprio per la loro accuratezza – di solito dedicati a singoli fatti o periodi specifici. Non è dunque strano che persino molti valdesi buoni conoscitori della loro storia abbiano difficoltà ad abbracciare anche concettualmente l’intero soggetto. Vi sono anche storie valdesi abbreviate o abbreviatissime, che però non danno conto che di pochi fatti, inevitabilmente filtrati secondo sensibilità molto particolari, specialmente in questi ultimi decenni. Con un po’ di faccia tosta tentiamo di mettere insieme il tutto, senza pretese accademiche, e rendendoci conto che accosteremo fatti importantissimi con altri di assai minore rilevanza, specie quando ci avvicineremo al presente. Crediamo che comunque questa cronologia sia un utile strumento di consultazione
Dobbiamo anche aggiungere che ne avevamo abbastanza di non sapere che cosa consigliare a chi ci chiedeva indicazioni per saperne di più sulla storia dei Valdesi. L’ideale sarebbe Israël des Alpes di Alexis Muston, ma non è mai stato tradotto in italiano, è comunque introvabile e… risale a più di un secolo e mezzo fa, e dunque manca della storia recente. Le opere più recenti si confanno tutte al dogma secondo il quale prima di Valdo erano tutti buoni cattolici fedeli al Papa, e sull’ultimo secolo sono reticenti, edulcorate o addirittura menzognere, descrivendo una realtà dove tutti i valdesi concordano su tutte le derive politiche, ideologiche e teologiche, frutto invece dell’azione di una minoranza a furia di fatti compiuti, e ambiguità volte a non scandalizzare la maggioranza del popolo, ingannandola. Preghiamo i lettori di segnalarci errori o altri fatti e date che andrebbero aggiunti
Una nota particolare merita il problema sull’evento da cui iniziare questa cronologia. Dopo tutto quello che abbiamo scritto sui Valdesi prima di Valdo, non potevamo iniziare con la conversione del mercante lionese, bensì almeno con il vescovo Claudio. Molte antiche fonti parlano però di una specificità valdese o pre-valdese assai più antica, arrivando a citare quel Leone del tempo dell’imperatore Costantino, e o gli apostoli Giacomo e Paolo. Ci siamo allora detti: partiamo dal Capo della Chiesa, Gesù di Nazaret. Il quale è però il compimento della promessa fatta ad Abramo, e dalla nascita di quest’ultimo abbiamo dunque deciso di partire, usando le datazioni bibliche, o comunque basate sulla Bibbia. I Valdesi non hanno senso senza Gesù, capo e fondatore della Chiesa. E Gesù spiegava ai suoi discepoli chi lui fosse in quanto compimento delle Scritture (Luca 24:27). Insomma: la storia è una sola, nelle mani di Dio.
Le valli di più stabile permanenza valdese sono qui denominate “Valli”, e non “Valli Valdesi”, sia per brevità, sia in omaggio alla spiegazione di Jean Léger, secondo il quale la stessa parola  “valdesi” deriva da “valli”.
2166 a.C. Nascita di Abramo (datazione biblica, come le seguenti)
2091 a.C. Vocazione di Abramo: “Farò di te una grande nazione e tu sarai una benedizione”
2066 a.C. Nascita di Isacco
2054-2030 a.C. Offerta di Isacco: Dio promette ad Abramo: “Nella tua discendenza ogni nazione della Terra sarà benedetta”
2006 a.C. Nascita di Giacobbe e Esaù
1991 a.C. Morte di Abramo
1916 a.C. circa Nascita di Giuseppe
1885 a.C. circa Giuseppe governa l’Egitto
1876 a.C. circa Giacobbe e la famiglia si trasferiscono in Egitto
1806 a.C. circa Morte di Giuseppe
1526 a.C. Nascita di Mosè
Pasqua 1446 a.C. Il popolo d’Israele, liberato dalla schiavitù, esce dall’Egitto
1446 a.C. Il popolo d’Israele riceve i Dieci Comandamenti
1406 a.C. Morte di Mosè, il popolo d’Israele passa il Giordano ed entra nella sua terra sotto la guida di Giosuè. Presa di Gerico
1040 a.C. circa Nascita di Davide
1010 a.C. circa Davide re
1003 a.C. circa Davide re di tutta la terra d’Israele
997 a.C. circa Dio promette a Davide un discendente, il cui regno durerà per sempre. “Io sarò per lui un padre ed egli sarà per me un figlio”
970 a.C. circa Morte del re Davide
730 a.C. circa Isaia profetizza “un bambino ci è nato, sarà chiamato Meraviglioso, Consigliere, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace. Non ci sarà fine all’incremento del suo impero e pace sul trono di Davide e sul suo regno”
473 a.C. Complotto di Haman per sterminare gli Ebrei, sventato dalla regina Ester. Editto del re Serse a favore degli Ebrei
14 marzo 445 a.C. Artaserse I Longimano, Gran Re di Persia, autorizza per decreto Nehemia a ricostruire Gerusalemme
2 a.C. Nascita di Gesù, discendente del re Davide (ipotesi di datazione storico-biblica, come le seguenti)
gennaio 30 Battesimo di Gesù, dopo circa un anno dall’inizio della sua predicazione
febbraio 31 Gesù invia i discepoli a predicare
21 ottobre 31 Festa dei Tabernacoli (Succoth): Gesù nel Tempio proclama la sua missione
domenica 6 aprile 32 Gesù entra trionfalmente a Gerusalemme ed è acclamato re
martedì 8 aprile 32 Ultima Cena (viene qui riportata l’ipotesi di crocifissione di mercoledì, prima dei giorni festivi di Pasqua, concorde con le Scritture che parlano di morte di Gesù “per tre giorni e tre notti”; nelle festività della Pasqua i “sabati”, nel senso di festività con astensione dal lavoro, sono più di uno)
mercoledì 9 aprile 32 Processo, crocifissione e morte di Gesù
sabato 12 aprile 32 Verso sera. Gesù risorge
domenica 13 aprile 32 Mattino. Le donne e i discepoli trovano la tomba vuota
giovedì 22 maggio 32 Gesù ascende al Padre
domenica 1° giugno 32 Pentecoste: lo Spirito Santo discende sugli apostoli a Gerusalemme
34 circa Uccisione di Stefano
36 circa Conversione di Saulo/Paolo sulla via di Damasco
36-44 circa Paolo predica in Arabia e Siria
46-48 circa Viaggio missionario di Paolo in Asia Minore (odierna Turchia)
49 circa Concilio di Gerusalemme, presieduto da Giacomo, alla presenza di Pietro, Paolo e degli altri maggiori apostoli. Stabilisce che non è necessaria l’adesione all’ebraismo per i convertiti a Cristo
50-52 circa Viaggio missionario di Paolo in Siria, Asia Minore e Grecia
51 Secondo una tradizione, Barnaba, amico dell’apostolo Paolo, fonda la chiesa di Milano. In questo stesso periodo, secondo un’altra tradizione, l’apostolo Giacomo – nel corso del viaggio verso la Penisola Iberica – sarebbe passato nelle Valli, portandovi l’autentico Evangelo
53-57 circa Terzo viaggio di Paolo: ancora Asia Minore, poi Macedonia
57-60 circa Paolo arrestato nel Tempio di Gerusalemme, prigioniero a Cesarea, portato a Roma per mare, dopo un naufragio a Malta
62 circa Uccisione di Giacomo
63 Possibile viaggio di Paolo in Spagna e passaggio nelle Valli del Piemonte
64-65 circa Viaggio missionario di Paolo a Efeso, Creta e Macedonia
67 circa Uccisione di Paolo a Roma (tradizione)
66-313 Persecuzioni contro i Cristiani. Alcuni storici ritengono che le Valli siano state popolate da genti che in esse trovarono rifugio grazie all’asprezza dei luoghi.
II secolo Secondo alcuni studiosi, giungono nel Nord Italia dall’Asia Minore testi particolarmente accurati dei libri del Nuovo Testamento, esenti dall’eresia gnostica (che fiorisce in seguito con centro ad Alessandria d’Egitto e influisce sulle versioni oggi preferite), nonché dall’influenza della chiesa romana istituzionalizzatasi con Costantino. Ciò favorirà una lunga autonomia dottrinaria di questa area rispetto a Roma
177 Ireneo diventa il secondo vescovo di Lione. Originario di Smirne, allievo di Policarpo, a sua volta discepolo dell’apostolo Giovanni. Secondo C.H. Strong e altri potrebbe aver predicato nelle Valli nella sua strada dall’Italia a Lione.
III-IV secolo Epopea dei Bagaudi, celti ribelli a Roma che a lungo controllano vasti territori dell’odierna Francia. Lo storico Roger Morrice, che scrive in Inghilterra tra il 1677 e il 1691, riporta la convinzione che da essi siano discesi i Valdesi
286-302 Secondo, militare romano di origine greco-egiziana, è ucciso in Piemonte per la sua fede cristiana. Da lui prende il nome il comune di San Secondo presso Pinerolo, al confine dell’area valdese. Secondo Alexis Muston è la prova che almeno da quest’epoca le Valli erano cristianizzate. In realtà, la tradizione afferma che Secondo fu messo a morte a Salussola,  cento chilometri a Nord Est di San Secondo, ma anche che si rifiutò di partecipare a un’azione contro i bagaudi perché cristiani
21 ottobre 309 Muore Papa Eusebio, l’ultimo a non conoscere le lusinghe del potere imperiale
gennaio 313 L’imperatore Costantino emana l’editto di Milano: il cristianesimo è accettato nell’Impero
31 gennaio 314 Eletto Papa Silvestro I
7 marzo 321 Un editto dell’imperatore Costantino riconosce la domenica come giorno festivo. Diverse fonti riportano che ancora nel Medioevo i Valdesi osservavano il sabato
31 dicembre 335 Muore Papa Silvestro I. Durante il suo pontificato la Chiesa di Roma riceve poteri e sostanze dall’imperatore Costantino. Secondo un’antica tradizione, Leone, amico di Silvestro, preveduta la cattiva influenza del potere e della ricchezza sulla Chiesa, lascia Roma e raggiunge le valli del Piemonte. Per questo i Valdesi furono anche chiamati Leonisti
Di certo, da allora la chiesa di Roma ha ricevuto grandi ricchezze, è stata sempre più coinvolta in questioni politiche e di potere ed ha apertamente accolto un gran numero di tradizioni e riti pagani, visibili anche nel culto mariano, che riprende molti aspetti di quello di Iside o altre divinità femminili antiche, nella sovrapposizione di feste cristiane ad altre pagane, e nel titolo di pontefice massimo, carica religiosa-politica dell’antica Roma pagana, assunto dal vescovo di Roma. Una situazione ben diversa da quella di luoghi economicamente e politicamente più marginali, come le Valli, dove il cristianesimo rimaneva, quanto meno per ragioni pratiche, più semplice, più attento agli aspetti spirituali e sostanziali, meno a quelli esteriori e formali, legato alle Scritture e non a tradizioni aggiunte. In questo contesto, nonostante ciò disturbi gli storici degli ultimi 150 anni, è verosimile che nelle Valli ci si sia progressivamente sentiti diversi e altri rispetto ai fasti e al potere delle alte gerarchie cattolico romane
22 maggio 337 Morte di Costantino a Nicomedia
370 circa Nasce a Calagurris, l’odierna Saint-Martory in Aquitania, sud della Francia, Vigilanzio, futuro teologo
27 febbraio 380 L’imperatore Teodosio promulga l’editto di Tessalonica: il cristianesimo, come definito dal Concilio di Nicea, è religione dell’Impero
385 Priscilliano, vescovo di Avila, è messo al rogo: è il primo giustiziato per eresia
403 circa Vigilanzio, dopo viaggi in Palestina e Egitto in cui incontra Gerolamo, conosciuto come San Gerolamo Dottore della Chiesa Cattolico Romana, scrive un trattato (del quale ci è pervenuta solo la confutazione scritta da Gerolamo “Contra Vigilantium”) in cui critica il culto delle reliquie, il celibato dei chierici e gli eccessivi onori riservati ai monaci. Vigilanzio sarà generalmente considerato eretico, ma la memoria delle sue posizioni resterà molto a lungo, tanto che le sue tesi e il libro di Gerolamo ripubblicato da Erasmo da Rotterdam nel 1516 contribuirono ad ispirare il riformatore Louis de Berquin, arso sul rogo a Parigi nel 1529. Lo storico Monastier lo cita a testimonianza della diversità religiosa del Sud della Francia.
12 marzo 604 Muore Papa Gregorio I (Magno). Secondo Calvino è l’ultimo buon papa
13 maggio 609 Papa Bonifacio IV dedica il tempio pagano del Pantheon di Roma alla Vergine e a tutti i martiri. Il 13 maggio diventerà presto la festa di Tutti i Santi, sovrapponendosi alla festa pagana degli spiriti dei morti detta di Lemuria. La festività sarà poi spostata al 1° novembre, ma di essa non c’è alcuna traccia nel mondo valdese, neppure per respingerne la fondatezza biblica. Ciò potrebbe indicare che la radice dei valdesi sia anteriore a questa data
25 marzo 717 Leone III diventa Imperatore d’Oriente
726 L’imperatore Leone III ordina la distruzione delle immagini sacre in tutto l’impero
754 Il V concilio di Costantinopoli (Hieria), convocato dall’imperatore Costantino V, condanna il culto delle immagini come eresia idolatra
8 settembre 780 Muore l’imperatore Leone IV, contrario al culto delle immagini
780 circa Claudio nasce in Spagna
786 Si riunisce il VII Concilio Ecumenico a Costantinopoli: la maggior parte dei vescovi presenti è contraria al culto delle immagini. Il concilio è interrotto da un’irruzione dell’esercito
28 settembre 787 Irene, reggente dell’imperatore Costantino VI, dopo aver epurato l’esercito e tenuti lontani i vescovi contrari al culto delle immagini, fa riprendere il Concilio a Nicea
23 ottobre 787 Si conclude il II Concilio di Nicea che introduce l’obbligo del culto delle immagini. Papa Adriano I accetta la decisione
794 Il Sinodo di Francoforte, convocato da Carlo Magno, alla presenza dei legati papali rifiuta le conclusioni del II concilio di Nicea
798-799 Claudio si stabilisce a Lione
25 dicembre 800 Papa Leone III incorona Carlo Magno Imperatore dei Romani, togliendo il titolo all’imperatore di Costantinopoli, in quel momento Costantino VI in co-reggenza con Irene, che non accettava la supremazia del vescovo di Roma
19 maggio 804 Muore Alcuino da York, letterato e teologo alla corte di Carlo Magno. C.H. Strong riporta che in uno dei suoi scritti aveva affermato che le chiese delle Alpi non praticavano la confessione auricolare.
809 circa Claudio scrive il commentario alla Genesi, primo di una lunga serie di commentari biblici in cui si oppone alle novità recentemente introdotte dal Papa, tra cui il culto delle immagini e la venerazione della croce
28 gennaio 814 Muore Carlo Magno, gli succede Ludovico il Pio
815 circa L’imperatore Ludovico il Pio nomina Claudio vescovo di Torino
25 gennaio 817 Eletto Papa Pasquale I
817 Nel commentario a Matteo, Claudio scrive che è apostolico chi segue la dottrina degli apostoli, non chi siede sulla cattedra di Pietro
821 Claudio ha il comando della mobilitazione militare contro le incursioni dei saraceni in Liguria
823 I teologi della Scuola Palatina di Aquisgrana rifiutano di condannare come eretici gli scritti di Claudio, che fanno anzi diffondere in molte copie
825 Il Sinodo di Parigi affronta ancora una volta la questione del culto delle immagini e nomina una nuova commissione per esaminare gli scritti di Claudio, il quale la definisce “una congrega di asini”
827 Claudio ha il comando della nuova mobilitazione militare contro le incursioni dei saraceni in Liguria
inizio gennaio 828 Muore il vescovo Claudio. Fino almeno a metà del XIX secolo i Valdesi lo hanno considerato parte della continuità apostolica valdese. La casa editrice valdese Claudiana è intitolata a lui
1° novembre 835 Papa Gregorio III sposta la festa dei martiri dal 13 maggio al 1° novembre, per assorbire la festa celtica di Samhain. Nel mondo valdese non c’è traccia di tali celebrazioni, elemento che testimonia a favore di una origine risalente almeno al tempo del vescovo Claudio, morto da poco
6 giugno 840 Muore Agobardo, vescovo di Lione, come Claudio contrario al culto delle immagini. A differenza di Claudio, le faceva distruggere, promuoveva l’odio contro gli Ebrei e fu proclamato santo
marzo 843 Il Sinodo di Costantinopoli legittima definitivamente il culto delle immagini
924 Attone è nominato vescovo di Vercelli. Afferma che la Chiesa si fonda sulla confessione di fede e non sulla gerarchia. Sostiene il diritto dei laici a partecipare all’elezione dei vescovi
928 Il belga Raterio è nominato vescovo di Verona. Rifiuta apertamente l’autorità del Papa, che definisce “Sommo (quanto a malvagità) Pontefice”, ritenendo le sue scomuniche “carte comprate”
963 L’imperatore Ottone convoca un sinodo a Roma che definisce il Papa in carica, Giovanni XII, “scelleratissimo e mostro”
2 novembre 998 Istituita la festa cattolica romana della Commemorazione dei defunti, per obliterare del tutto la festa celtica di Samhain. I Valdesi non aderirono mai a tali tipi di celebrazioni
settembre 1050 Il Papa Leone IX presiede il Concilio di Vercelli per condannare come eretiche le tesi di Berengario di Tours (998-1088) contro la transustanziazione. Affermava che durante l’eucaristia Gesù è presente in modo simbolico e non reale.
16 luglio 1054 Papa Leone IX scomunica il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Michele Cerulario che non accetta il celibato dei preti, la tonsura della barba e l’eucaristia con il pane azzimo. Michele risponde con la scomunica al Papa. E’ il cosiddetto Scisma d’Oriente, che gli orientali chiamano Scisma d’Occidente
22 aprile 1073 Eletto papa Ildebrando da Soana che prende il nome di Gregorio VII. Durante i dodici anni di pontificato introduce la supremazia papale su ogni altra autorità: solo a lui spetta nominare e revocare i vescovi, modificare i territori delle diocesi, portare le insegne imperiali, deporre l’imperatore, riformare qualunque sentenza. Stabilisce che la Chiesa Romana non ha mai errato né mai errerà, che il Papa validamente eletto è indubitabilmente santo, che tutti i principi gli debbano baciare i piedi, che non si possa condannare chi si appella a lui, che non si possa considerare cattolico chi non è in comunione con lui
1101 Datazione tradizionale del poemetto valdese “Nobla Leyczon”, che espone una sintesi della dottrina cristiana, esorta alla preghiera e alla temperanza, loda la vera chiesa cristiana, cioè quella rimasta fedele, attribuisce la persecuzione dei valdesi – definiti come coloro che non mentono, non giurano e non derubano il prossimo – alla corruzione del clero
1137 circa Nasce Valdo di Lione (o Pietro Valdo, o Valdesio)
primavera 1173 (o 1174) Conversione di Valdo: distribuisce i suoi beni ai poveri e predica nelle strade e nella piazze, vedendo che il clero non lo fa
1177 Valdo e i suoi seguaci sono cacciati da Lione
5 marzo 1179 Si apre il Terzo Concilio Ecumenico Lateranense. Alcuni seguaci di Valdo, e forse lui stesso, sono presenti e ottengono l’autorizzazione a predicare, purché si tratti di predicazione esortativa senza esposizione di dottrina o esegesi
1180 Il legato pontificio Henri de Marci, a Lione per una campagna contro i Catari, certifica l’ortodossia dottrinaria di Valdo
aprile 1183 Giovanni Bellemani, ostile ai Valdesi, si insedia vescovo di Lione
4 novembre 1184 Papa Lucio III promulga la costituzione ‘Ad abolendam diversarum heresium pravitatem’ con anatema contro chi disobbedisce alla Chiesa, come “coloro che si fingono Poveri di Lione” (cioè seguaci di Valdo)
1185 circa Valdo e suoi seguaci scomunicati dal vescovo Bellemani per aver predicato senza autorizzazione oltre le limitazioni imposte
1199 Papa Innocenzo III raccomanda al clero e ai fedeli di Metz di non consentire che laici diffondano le Sacre Scritture in lingua volgare
1206 circa Morte di Valdo, secondo molti storici
1214 Secondo lo storico e teologo francese Nicolas Vignier (1530-1596) “si sono bruciati quest’anno sette valdesi della Provenza”. Dai Valdesi “cento anni prima era uscita l’eresia albigese”. Ciò indicherebbe l’esistenza dei Valdesi assai prima di Valdo.
14 dicembre 1215 IV Concilio Laterano: dichiara eretici Catari e Valdesi, stabilisce l’uso della forza per reprimerli, introduce gravi discriminazioni per gli Ebrei, il primato del Papa, l’impossibilità per i laici di attribuire cariche ecclesiastiche, l’obbligo della confessione annuale. La transustanziazione viene proclamata dogma della fede
1217 Secondo una tradizione, Valdo muore in Boemia
22 novembre 1220 Il giorno della sua incoronazione l’imperatore Federico II promulga una costituzione contro gli “eretici”, inclusi i “Leonistas”, cioè i Valdesi (detti leonisti in quanto seguaci di Leone – vedi anno 355)
1220 Gli Statuti di Pinerolo condannano a una multa di dieci soldi per chi ospita un valdese
Il fatto che così pochi anni dopo la predicazione di Valdo ci fossero valdesi nell’area delle Valli e che in vaste parti di esse fossero la totalità della popolazione avvalora l’ipotesi “antica” dell’origine valdese. Solo nel XVIII secolo, infatti, in ogni villaggio valdese fu istituita artificialmente una “parrocchia” cattolica, spesso costituita dal solo prete con una persona di servizio. Come scrivevano gli storici valdesi un tempo, Valdo sarebbe dunque stato il più grande, non certo il più antico dei Valdesi. Come si spiegherebbe altrimenti l’adesione immediata e totale di popolazioni montanare, in aree geograficamente vaste, con difficili collegamenti interni, a una “nuova” religione e che di ciò non resti traccia né nella memoria valdese né in quella della gerarchia cattolica, che all’epoca non avrebbe certamente potuto ignorare la cacciata o la conversione di qualche decina di parroci ad opera dei loro parrocchiani “diventati valdesi”? Altrettanto improbabile si sia trattato dell’insediamento di gente giunta dal lionese dopo la cacciata dei seguaci di Valdo, poiché ciò non spiega che sorte avrebbero avuto gil abitanti originari né il fatto che le più antiche opere valdesi ritrovate siano in una lingua alpina e non in quella di Lione. Molto più probabile che la gente delle Valli abbia accolto Valdo, o più probabilmente la sua predicazione, come una conferma, un rafforzamento di ciò che essi avevano sempre pensato e creduto, analogamente a quanto avverrà con la Riforma
Lo storico Jean Léger riteneva che Valdo, spesso citato come Pietro Valdo, fosse in realtà un soprannome: Pietro, chiamato Valdo perché valdese, e che la parola “valdese” indicasse in origine i cristiani delle Valli. Solo in seguito, all’epoca della repressione, la parola prese ad indicare, anche genericamente, persone eretiche. Il successo di Valdo ebbe certamente l’effetto di attirare l’attenzione delle gerarchie non solo sulle nuove aree di espansione, ma anche sulle Valli, fino ad allora al sicuro
1226-1235 Divieti di lettura di traduzioni della Bibbia in lingua volgare a Tolosa, Narbonne, Trèves, Béziers, Mayence, Tarragona, Arles, Avignone
13 gennaio 1228 Un decreto del podestà di Milano contro i ‘Poveri di Lione’, cioè valdesi, ne dimostra la presenza in città
20 aprile 1233 Papa Gregorio IX con la bolla “Licet ad capiendos” istituisce l’Inquisizione
1233 I Signori di Luserna si sottomettono ai Savoia a condizione di mantenere propri privilegi e il libero esercizio del culto per i Valdesi. Difficile spiegare questa condizione se il valdismo fosse una novità recente
XIII secolo Diffusione dei Valdesi in Provenza, Delfinato, Alsazia, Lorena, Spagna, Svizzera, Italia fino alla Calabria, Germania, Ungheria, Polonia, Boemia
1250 L’inquisitore Raynerus Sacconi nella ‘Summa de Catharis et Leonistis sive de Pauperibus de Lugduno’ riporta le dottrine dei ‘Leonisti’ o ‘Poveri di Lione’: giurare è peccato, anche un laico o una donna possono celebrare l’eucaristia, la chiesa romana è rimasta chiesa di Cristo solo fino al Papa Silvestro I, poi è diventata la bestia e la prostituta dell’Apocalisse, ma sempre è rimasto qualcuno che temeva Dio ed era salvato, non è peccato mangiare carne in quaresima e il venerdì, i bambini possono essere salvati anche senza battesimo, la Chiesa è l’insieme dei credenti.
15 maggio 1252 Con la bolla ‘Ad extirpandam’ Papa Innocenzo IV autorizza l’uso della tortura per ottenere la confessione dagli eretici e il rogo per i colpevoli
1289 Persecuzione contro i Valdesi dell’area di Embrun e Briançon
18 novembre 1302 Papa Bonifacio VIII promulga la bolla “Unam Sanctam Ecclesiam” in cui afferma che: esiste una sola Chiesa, fuori dalla quale non c’è salvezza; il capo della Chiesa è Cristo che opera attraverso i successori di Pietro, cioè i papi; le due spade, spirituale e temporale, appartengono alla Chiesa, che maneggia quella spirituale, mentre quella temporale, impugnata dal re, va usata secondo le istruzioni dei sacerdoti; la Chiesa ha la suprema potestà spirituale e chi le resiste, resiste a Dio.
1312 Una donna è messa al rogo a Pinerolo accusata di essere valdese
1315 Proprietari terrieri dell’area di Cosenza offrono ai Valdesi terre esenti da obblighi feudali. Centinaia di valdesi delle Valli accettano e mantengono per secoli la loro religione. La loro lingua occitana sopravvive ancora oggi
1323 Papa Giovanni XXII promulga la bolla “Cum Inter Nonnullos” che considera eretiche tutte le opinioni affermanti la totale povertà di Gesù e degli Apostoli
23 luglio 1332 Papa Giovanni XXII è informato della diffusione dei valdesi: in Val d’Angrogna si tengono sinodi cui partecipano 500 persone. Nuova persecuzione contro i Valdesi dell’area di Embrun e Briançon
1344 I valdesi di Freysinières, perseguitati, fuggono in Piemonte, ma ben presto tornano
dicembre 1366 I valdesi di Barcelonette, Ducato di Savoia all’epoca e oggi Francia, ricevono l’ordine di convertirsi o di lasciare il ducato. Durante il loro viaggio verso la valle di Freyssinières, Francia, molti muoiono di freddo, tra cui sedici bambini
22 maggio 1393 Embrun. 230 valdesi sono condannati al rogo e i loro beni confiscati
1425 circa Datazione oggi prevalente, ma discutibile, della “Nobla Leyczon” (vedi anno 1101)
30 maggio 1431 Giovanna d’Arco, che da famiglia contadina è arrivata a comandare armate dell’esercito francese cogliendo diverse importanti vittorie contro gli invasori inglesi, è bruciata sul rogo a Rouen, colpita da varie accuse, soprattutto di essere eretica, e pertanto “valdese”, come risulta dagli atti del processo.
1450 L’intera Val Pellice è accusata di resistenza alle autorità per l’incontrastata presenza valdese
6 marzo 1458 Il barba (predicatore) valdese Frederich Reiser arso sul rogo a Strasburgo. Tedesco, operò in Germania, Svizzera, Boemia e Polonia
1475 La Duchessa Iolanda Valois, vedova del duca Amedeo IX di Savoia e reggente per il figlio, Duca Filiberto I, ordina alle autorità del ducato di appoggiare l’Inquisizione contro i Valdesi. Viene multato lo stesso Conte di Luserna
23 gennaio 1476 La duchessa Iolanda  intima ai signori di Pinerolo e Cavour di riportare con qualsiasi mezzo i Valdesi nell’ambito della Chiesa Cattolica Romana. Essi rispondono che bisognerebbe prima riportare quest’ultima all’Evangelo.
29 agosto 1484 Eletto Papa Innocenzo VIII. Subito esorta a combattere gli “eretici”
fine 1484 Il Duca Carlo I di Savoia lancia una persecuzione contro i Valdesi, che si difendono con efficacia. Solo a Rocciamaneoud (Angrogna) i soldati hanno la meglio sui difensori. La gente del posto invoca l’aiuto di Dio; il gigantesco capitano dei persecutori, chiamato il “Nero di Mondovì” si fa beffe di loro, alza la celata dell’elmo e subito viene colpito tra gli occhi da una freccia scagliata con vigore da Pierino Revel, un ragazzo valdese. I combattenti valdesi si gettano sui soldati rimasti senza comandante uccidendone numerosi e mettendo in fuga gli altri. La storia, declassata a “leggenda” ispirata alla storia di Davide e Golia dagli storici nei secoli XIX e XX, è stata recentemente confermata da fonti cattoliche dell’epoca. Il giorno dopo, un contingente che tentava di espugnare Pra del Torno passando dal fondovalle viene annientato grazie a una nebbia improvvisa e alla prontezza dei valdesi nell’attaccare, prima facendo rotolare massi sui nemici e poi assalendoli all’arma bianca
1487 Papa Innocenzo VIII promulga la bolla “Inter Multiplices” che introduce la censura preventiva dei libri, che nel 1501 Alessandro VI estende al tutta la cristianità
1487-1489 Il legato pontificio Alberto Cattaneo lancia una persecuzione contro i Valdesi di Francia
marzo 1488 I persecutori francesi occupano la Val Pragelato. I Valdesi rispondono con una Dichiarazione di Fede che termina: “Vogliamo piacere a Dio e non agli uomini”. La popolazione valdese di Prali respinge le truppe del conte Ugo La Palud
1490-1520 Circa 6000 valdesi delle Valli si trasferiscono nel villaggio di Mérindol, nel Luberon (Francia), disabitato da un secolo
31 marzo 1492 Decreto dell’Alhambra dei re cattolici di Spagna Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona che obbliga gli ebrei a convertisrsi al cattolicesimo o a lasciare i loro regni entro il 31 luglio. Coloro che compiono false conversioni, o restano nel terrotorio o vi fanno ritorno, così come coloro che prestano loro aiuto sono puniti con la pena di morte e la confisca dei beni. Circa centomila ebrei lasciarono la Spagna, dei quali alcuni giunsero nelle Valli dove trovarono tolleranza per la loro diversa religione, per poi unirsi alla fede valdese. Ciò sarebbe provato da alcuni cognomi valdesi di evidente origine ebraica come Benech, Michelin Salomon, Telmon, e forse anche altri come David.
1492 Arrestato in Val Chisone e arso sul rogo “barba Martino”, Francesco di Girundino
1500 Nasce Martin Gonin ad Angrogna
1505 Pietro Olivetano, cugino di Calvino, nasce a Noyon
10 luglio 1509 Nasce Giovanni Calvino a Noyon
1513 Nasce a Haddington il riformatore scozzese John Knox
19 dicembre 1516 Papa Leone X promulga la bolla Supremae Maiestatis la quale stabilisce che nessuno può predicare pubblicamente senza essere stato prima esaminato ed approvato dai superiori ecclesiastici
31 ottobre 1517 Martin Lutero affigge le sue 95 tesi alla porta del Duomo di Wittenberg, dando l’avvio alla Riforma protestante
3 gennaio 1521 Papa Leone X scomunica Martin Lutero
18 aprile 1521 Discorso di Lutero alla Dieta di Worms: «A meno che non venga convinto da testimonianze delle scritture o da ragioni evidenti — poiché non confido né nel Papa, né nel solo Concilio, poiché è certo che essi hanno spesso errato e contraddetto loro stessi — sono tenuto saldo dalle scritture da me addotte, e la mia coscienza è prigioniera della parola di Dio, ed io non posso né voglio revocare alcunché, vedendo che non è sicuro o giusto agire contro la coscienza. Dio mi aiuti. Amen.»
25 maggio 1521 La Dieta di Worms dichiara Lutero fuorilegge
estate 1526 Il Sinodo Valdese tenuto a Laux, val Chisone, decide di inviare i barba Giorgio di Calabria e Martin Gonin di Angrogna in Svizzera a prendere contatti con i Riformati. Incontreranno Guglielmo Farel
1523 Lettera di Lutero a Carlo III Duca di Savoia con l’invito alla riforma religiosa. La lettera è rimasta senza seguito
1530 Offensiva dell’inquisitore Jean de Roma contro i valdesi di Mérindol e nel resto del Luberon. Il re di Francia Francesco I, informato che il frutto dei saccheggi era incamerato dall’inquisitore, ferma le persecuzioni. Un’assemblea di barba del Delfinato decide l’invio di Morel di Freyssinières e Masson di Borgogna in Svizzera e Germania, dove incontrano i riformatori Farel, Ecolampadio e Butzer
Nell’ambito dei contatti tra i Valdesi e i riformati, viene redatta una relazione su come – da tempo immemorabile – funziona la chiesa valdese. I predicatori, denominati “barba” (“zio” nella lingua locale), erano istruiti presso Pra del Torno, mandavano a memoria vaste parti del Nuovo Testamento, specialmente Matteo, Giovanni e varie epistole, imparavano il latino, l’italiano e la lingua locale. Dopo due o tre anni di istruzione durante l’inverno e un periodo di ritiro, venivano consacrati al loro ministero con l’imposizione delle mani. Erano sostenuti con offerte volontarie dei fedeli, che andavano per un terzo ai poveri, e apprendevano una professione in modo da potersi comunque mantenere. Quando andavano in missione, viaggiavano due a due, un anziano e un giovane. Di solito non si sposavano a causa dei loro viaggi e dei gravi rischi che affrontavano. Tenevano già allora un sinodo annuale nelle Valli che eleggeva un dirigente denominato presidente o moderatore.
La dottrina dei valdesi, anche prima dell’adesione alla Riforma, si fondava sull’autorità assoluta della Bibbia, dalla quale si evinceva la trinità di Dio, la consapevolezza del peccato dell’uomo, la salvezza per grazia attraverso Gesù Cristo, la fede in atto attraverso le opere caritatevoli. Non si ponevano il problema del numero dei sacramenti poiché tale parola non compare nella Scrittura, praticavano la confessione sottolineando che è fondamentale quella fatta a Dio dal profondo del cuore, mentre quella con un pastore o un fratello serve ad avere buoni consigli ma se resta solo formale porta alla perdizione. La penitenza era ammessa come espressione di pentimento, non come strumento di espiazione. Ritenevano idolatria invocare intercessione di preti e santi e negavano l’esistenza del purgatorio. Come dice la Nobla Leyczon: “se qualcuno non maledice, non giura, non mente, non commette ingiustizie e ruberie, non si dà alla dissolutezza e non si vendica dei nemici, lo chiamano Valdese e dicono che va messo a morte”
12 settembre 1532 Il Sinodo Valdese, riunito a Chanforan, Val Pellice, decide di aderire alla Riforma
fine 1532 Due barba del Delfinato, Daniel di Valenza e Jean di Molines, si oppongono alla decisione di Chanforan e cercano appoggi in Boemia
estate 1533 Il Sinodo Valdese di Prali conferma l’adesione alla Riforma
3 novembre 1534 Il Re Enrico VIII stabilisce la Chiesa d’Inghilterra
29 gennaio 1535 Editto del Re di Francia Francesco I contro tutti i protestanti. I Valdesi del Luberon prendono le armi e conquistano diverse piazzeforti, facendo base nelle foreste
29 marzo 1535 Il vescovo di Cavaillon, 25 chilometri a sud est di Avignone annuncia in una lettera all’arcivescovo di Torino la condanna al rogo di 13 valdesi originari del Piemonte trovati nella sua diocesi
4 giugno 1535 Pubblicata a Neuchatel la traduzione in francese della Bibbia, redatta da Olivetano, richiesta e pagata dai Valdesi
agosto 1535 Pantaleone Bersore, signore di Miradolo, attacca i Valdesi in Val d’Angrogna con 500 armati, ma è sconfitto. Poche settimane dopo, un editto del Duca di Savoia proibisce di attaccare o molestare i Valdesi
26 aprile 1536 Il barba Martin Gonin è arrestato sul Colle d’Orsières con l’accusa di spionaggio. Portato a Grenoble, è assolto da questa accusa ma, trovato in possesso di scritti protestanti, è condannato a morte per eresia. Le autorità evitano una esecuzione pubblica, lo fanno strangolare e gettare nel fiume Isère
giugno 1536 I cittadini di Ginevra decidono di aderire alla Riforma
1538 Muore a Roma, forse per avvelenamento, Pietro Olivetano
18 novembre 1540 Dopo che, in reazione alla messa al rogo di un mugnaio di Mérindol e alla confisca del suo mulino, i valdesi del posto hanno preso le armi in una ribellione, il Re di Francia Francesco I emana l’Editto di Mérindol con cui condanna a morte 19 capi valdesi, bandisce le loro famiglie e ordina di radere al suolo il villaggio, tagliarne le foreste e sradicare gli alberi da frutto. Ma di fronte all’atteggiamento dei valdesi e all’intervento dei principi protestanti tedeschi suoi alleati, il Re concede l’amnistia
1541 Calvino pubblica a Basilea ‘Istituzione della Religione Cristiana’. Nell’ultimo capitolo dell’ultimo libro scrive: “Siamo soggetti agli uomini che ci governano, ma soggetti solo nel Signore. Se essi comandano qualcosa contro di Lui, non prestiamo minimamente attenzione, né lasciamoci commuovere da tutta la dignità che possiedono come magistrati, dignità alla quale non viene recata alcuna lesione quando è subordinata al potere speciale e veramente supremo di Dio. Per questo motivo Daniele nega di aver peccato in alcun modo contro il re quando si rifiutò di obbedire al suo empio decreto (Dan. 6:22), perché il re aveva oltrepassato i suoi limiti, e non solo era stato dannoso per gli uomini, ma, attraverso alzando il suo orgoglio contro Dio, aveva virtualmente abrogato il proprio potere.” I Valdesi già avevano più volte nel passato applicato questo principio e molte volte lo faranno nel futuro.
1544 L’arcivescovo di Arles, il vescovo di Aix-en-Provence e altri prelati, riuniti ad Avignone, chiedono al Re, “per la salvezza della sua anima”, di revocare l’amnistia per i valdesi del Luberon, affermando che erano in grado di arruolare quindicimila uomini e attaccare Aix o Marsiglia, in alleanza con la Svizzera
1° gennaio 1545 Nuovo editto di Francesco I contro i Valdesi di Francia
13-18 aprile 1545 Un piccolo esercito, radunato dal barone di Oppède, attacca uno per uno i villaggi valdesi del Luberon, distruggendoli completamente e uccidendo tutti gli abitanti su cui riescono a mettere le mani
20 maggio 1553 Il Sant’Uffizio affida al vicario dell’arcivescovo di Napoli il compito di combattere l’eresia nel Sud Italia
17 aprile 1555 I pastori riformati ginevrini Jean Vernou e Jean Lauvergeat tengono il culto pubblico a Fenestrelle, val Chisone
25 settembre 1555 Pace di Augusta. Stabilito il principio ‘Cuius regio eius religio’, in base al quale i Valdesi dovrebbero abbracciare la religione cattolica del Duca di Savoia o andare in esilio
1555 Si inaugura il culto pubblico nel Tempio del Ciabas, Val Pellice
4 maggio 1557 Il pastore Nicolò Sartoris di Chieri, figlio del notaio Leonard arrestato e morto in carcere, è arso vivo ad Aosta per eresia
giugno 1557 Bartolomeo Héctor è strangolato e arso in piazza Castello a Torino per la sua fede protestante
1557 Almeno da quest’epoca, dodici pastori a tempo pieno curano le chiese delle Valli
29 marzo 1558 Il pastore valdese Goffredo Varaglia strangolato e bruciato in piazza Castello a Torino, dopo aver perdonato il boia
13 luglio 1558 Il Sinodo Valdese  approva le prime discipline di cui si abbia notizia: “Articles faits et arrêtés”.
2 maggio 1559 Il pastore valdese Gian Luigi Pascale, giunto l’anno prima da Cuneo, è arrestato a Guardia Piemontese, Calabria
15 febbraio 1560 Editto del Duca Emanuele Filiberto di Savoia: è vietato ascoltare le prediche dei “ministri luterani (inendeva dire dei Valdesi). Multa di 100 scudi per la prima trasgressione, galera perpetua per la seconda. Mentre i protestanti di Ginevra consigliano la resa, i Valdesi disobbediscono
maggio 1560 Approvata la prima Confessione di fede valdese, preparata dal pastore di San Giovanni Pellice (oggi parte di Luserna San Giovanni), Scipione Lentolo, sulla base della Confessione Gallicana del 1559. In precedenza non si erano messe per iscritto in un testo sistematico le dottrine della Chiesa Valdese, perché “erano immutate da tempo immemorabile”. Ora c’è però l’esigenza di sottoporle al Duca Emanuele Filiberto affinché possa verificare “se noi neghiamo Dio, Giesu Christo, la Virginità della madre del Signore, il Paradiso, e l’Inferno: se vogliamo vivere una vita licenziosa e scelerata, e se cerchiamo di ribellarci a i superiori… sì come gli avversari nostri ci calunniano”.
16 settembre 1560 Il pastore Gian Luigi Pascale è messo al rogo a Roma senza aver abiurato, nonostante prigionia e torture. Intanto in Calabria, su sollecitazione di “San” Carlo Borromeo, segretario di Stato del Papa, si inaspriscono le vessazioni contro i Valdesi, costretti all’abiura (che però, lamentano gli inquisitori, resta solo esteriore), vengono eseguite varie condanne, le case dei loro presunti capi sono rase al suolo, molti di loro scappano altrove
settembre 1560 Il Duca di Savoia, soppressa con la forza la presenza valdese in pianura, tentato senza successo di persuadere i valdesi di montagna all’abiura col gesuita Antonio Possevino, contrastato dal pastore di San Giovanni Scipione Lentolo, nomina Giorgio Costa comandante della guarnigione destinata a colpire i Valdesi. All’arrivo delle truppe in Val Pellice, molte famiglie cattoliche mandano le giovani donne a rifugiarsi tra i Valdesi, temendo la condotta “licenziosa” della soldataglia
ottobre 1560 Di fronte all’imminente attacco i valdesi della Val Luserna e Val d’Agrogna in un primo tempo decidono di ritirarsi sulle più alte montagne, ma poi la determinazione generale fu quella di difendersi con le armi dato che la guerra veniva dal Papa e il Duca era solo “spinto dai maligni spiriti”
21 gennaio 1561 A Puy le chiese delle Valli Pragelato, Chisone e Luserna approvano il Patto dell’Unione, “perpetua et inviolabile confederatione” teologica e militare e  che le vincola a non accettare novità dottrinarie o liturgiche se non unanimemente. Subito dopo, i Valdesi attaccano guarnigioni ducali e saccheggiano la chiesa cattolica di Bobbio Pellice
9 febbraio 1561 Calabria. Decreto del Sant’Uffizio contro i Valdesi: ai funerali non possono presenziare più di sei persone, divieto di parlare occitano, obbligo di partecipare alla Messa ogni mattina, obbligo di istruzione cattolica dall’età di 5 anni, divieto di intrattenere rapporti con il Piemonte e con Ginevra, divieto ai Valdesi di sposarsi fra di loro, obbligo di pagare le luci davanti al Sacramento, demolizione delle case che ospitano predicatori. I Valdesi reagiscono con la resistenza passiva o con la fuga nelle foreste dove mantengono la loro religione
14 febbraio 1561 Piemonte. Le truppe dei Savoia, rinforzate da contingenti spagnoli, attaccano i Valdesi dalla pianura e da due fronti in montagna. Nelle settimane seguenti le truppe savoiarde, forti di 7000 uomini, sono più volte respinte nei loro tentativi di espugnare Pra del Torno. La tradizione riporta innumerevoli episodi di straordinario valore militare dei Valdesi e di provvidenziali episodi in loro aiuto. Carlo Trucchietti di Perrero, valente capitano dei persecutori, è gettato a terra con un colpo di pietra da un contadino che poi gli taglia la testa con la sua stessa spada. I Valdesi danno persino l’assalto al castello dei Trucchietti.
28 aprile 1561 Le truppe dei persecutori attaccano da tre parti Pradeltorno e sono ancora una volta respinte dai Valdesi. E’ il loro ultimo tentativo. Scipione Lentolo ricorda che i combattenti valdesi pregavano con fervore prima dele battaglie e ad ogni pausa, mentre i nemici si riposavano. Infine redevano grazie a Dio. La guerra del 1561 è la più grande vittoria bellica dei Valdesi
3 maggio 1561 Papa Pio IV affida la risoluzione definitiva del problema dei Valdesi di Calabria agli arcivescovi di Reggio Calabria e Cosenza
20 maggio 1561 Calabria: il barone di Castagneto e il vescovo di Cosenza si danno al rastrellamento del villaggio di San Sisto, si gettano all’inseguimento di alcuni valdesi e cadono in una imboscata dove cinquanta persecutori e lo stesso Castagneto vengono uccisi
29 maggio 1561 Calabria: il marchese di Bucchianico e altri nobili, radunate truppe spagnole e del Sud Italia, insieme a criminali comuni arruolatisi per ottenere l’amnistia, attaccano i Valdesi, su ciascuno dei quali era stata posta una taglia. A San Sisto saccheggiano e incendiano le case, uccidono gli uomini e violentano le donne, poi inseguono nelle foreste i fuggiaschi con cani mastini. Molti altri sono uccisi, a centinaia sono incarcerati. Alcuni si rifugiano a La Guardia (oggi Guardia Piemontese)
5 giugno 1561 In Piemonte trattato di Cavour tra i Valdesi e il Duca di Savoia. Perdono e assoluzione ai Valdesi per tutti gli atti commessi durante la guerra, autorizzazione a tenere i culti in determinate aree delle Valli. È la prima eccezione in Europa al ‘Cuius regio eius religio’ e il primo riconoscimento del diritto alla libertà religiosa e a difenderla con le armi
5 giugno 1561 Calabria: le soldataglie entrano a Guardia Piemontese con l’inganno e catturano molte centinaia di valdesi
11 giugno 1561 In un luogo di Guardia Piemontese chiamato da allora “Porta del Sangue” il boia sgozza 88 valdesi. In tutto i valdesi uccisi in Calabria in quei giorni sono da 600 a 6000, a seconda delle stime. Il supplizio di cento donne, che dovevano essere torturate e uccise, è sospeso per l’ammirazione suscitata dai Valdesi in due gesuiti per le loro virtù morali e il fatto che mai bestemmiano o litigano fra di loro. Molti sono deportati a remare sulle galee spagnole, le donne e i bambini venduti come schiavi, gli altri costretti all’abiura e lasciati liberi ma con l’obbligo di vestire l’abito del penitente. Alcuni riescono a raggiungere le Valli o Ginevra
12 giugno 1561 Papa Pio IV fa giungere un messaggio, attraverso il cardinale “San Carlo Borromeo” un messaggio al Duca di Savoia per esprimere il suo infinito dispiacere per il trattato di Cavour e la mancata estirpazione dell’eresia nelle Valli
1562 I pochi Valdesi di Francia sopravvissuti alle persecuzioni aderiscono alla Chiesa Riformata. Da questo momento al 1848 la presenza dei valdesi è limitata alle Valli in un territorio che andrà riducendosi nel tempo
18 aprile 1564 Il Sinodo Valdese approva le “Ordonnances ecclésiastiques”, che serviranno da fondamento alla disciplina della Chiesa fino al XIX secolo
27 maggio 1564 Muore Giovanni Calvino a Ginevra
giugno 1564 Nell’Assemblea Generale di Scozia John Knox afferma il diritto e dovere del cristiano di giudicare il principe che violi la legge di Dio, in riferimento a Maria, regina di Scozia, che faceva celebrare privatamente la messa
1565 Dopo soli quattro anni il Duca di Savoia viene meno al trattato di Cavour, nomina tal Castrocaro governatore delle Valli, il quale attacca villaggi contigui dove c’erano dei Valdesi. Su pressione dell’Elettore del Palatinato attraverso la Duchessa Margherita di Savoia l’azione pianificata contro le Valli non ha luogo
13 settembre 1565 Muore Guglielmo Farel presso Neuchatel
11 novembre 1571 Il Sinodo conferma e aggiorna il Patto dell’Unione con l’Unione delle Valli
13 novembre 1572 Si fondono gli ordini di San Maurizio e di San Lazzaro per lottare “contro i Turchi e contro i Valdesi”.
1573 Pramollo abbraccia ufficialmente la Riforma e aderisce alla Chiesa Valdese dopo una disputa tra il pastore e il prete
1579 Il teologo calvinista Philippe Duplessis-Mornay pubblica a Basilea, con lo pseudonimo Stephanus Iunius Brutus Celta, “Vindiciae contra tyrannos” in cui afferma che i sudditi possono resistere a un principe che comanda loro di violare la legge di Dio
15 ottobre 1582 Da questa data nei paesi cattolici e in questa cronologia viene usato (salvo errori) il calendario gregoriano, benché a lungo i paesi protestanti abbiano ancora mantenuto il calendario giuliano. Ad esempio, al momento del giuramento di Sibaud, i Valdesi – che venivano dalla protestante Ginevra e avevano contatti con Paesi Bassi e Inghilterra – ritenevano fosse il 1° settembre 1689, mentre i loro nemici erano al giorno 11. Tornati in pace con il Duca di Savoia, si adattarono anch’essi al calendario gregoriano
1583 Per contrastare i Valdesi, stabiliscono loro sedi in Val Luserna i Cappuccini a Torre Pellice, Villar Pellice e Bobbio Pellice e i Gesuiti a Luserna
1583 I valdesi della Val Luserna (oggi Val Pellice) e della Val San Martino (oggi Val Germanasca) giungono in aiuto dei loro confratelli del Queyras che erano sotto attacco, e sconfiggono i nemici molto superiori in numero
1593-1610 Jacques-Auguste de Thou scrive in latino la sua
1594 Nasce Antoine Léger a Villasecca
aprile 1598 Con l’editto di Nantes Enrico IV Re di Francia garantisce la tolleranza agli Ugonotti e ai protestanti in generale
25 aprile 1599 Nasce a Huntingdon Oliver Cromwell
1602
1604 Papa Clemente VIII promette indulgenza plenaria a ogni valdese che entri nell’obbedienza a Roma, ma non risulta di nessuno che ne approfitti
2 febbraio 1615 Nasce a Villasecca Jean Léger, nipote di Antoine
1616 Pubblicato in Olanda il libro ‘Waldensia’ che rivendica l’antichità e la continuità apostolica delle dottrine della Riforma, testimoniata dalla storia dei Valdesi
1617 Nasce Giosuè Gianavello a Liorato, presso Luserna
1622 Con la bolla Inscrutabili Divinae Providentiae Papa Gregorio XV istituisce la congregazione “De Propaganda Fide”.
1624 Un reggimento di fanteria entra in Val Perosa per distruggere sei templi valdesi. Il Re d’Inghilterra, Giacomo I invia un ambasciatore straordinario per intercedere a favore dei Valdesi
1629 Jean Léger va a studiare teologia a Ginevra
maggio 1630 Primo caso di peste a San Germano Chisone
giugno 1630 La peste si diffonde in Val Pellice: circa 9000 valdesi muoiono, solo due pastori sopravvivono. I Valdesi chiedono nuovi pastori a Ginevra. Il francese soppianta l’italiano come lingua ufficiale della Chiesa Valdese
1636 Il prefetto papale Teodoro Belvedere, missionario presso le Valli, pubblica un libro in cui afferma che “le eresie dei Valdesi e degli Albigesi sono sempre state presenti in Val d’Angrogna”
7 ottobre 1637 Muore a Vercelli il Duca Vittorio Amedeo I di Savoia. Inizia la lunga reggenza della vedova Maria Cristina di Borbone-Francia, prima con il figlio Francesco Giacinto, poi, alla morte di questo a sei anni nel 1638 , con l’altro figlio Carlo Emanuele II, di quattro anni. Le venne attribuita condotta licenziosa, poi trasformatasi in fanatica devozione religiosa. In entrambe le fasi si adoperò a ridurre il territorio e i diritti dei Valdesi, in violazione della Pace di Cavour
27 giugno 1638 Muore il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Cirillo Lucaris, cui il pastore valdese Antonio Léger, cappellano dell’ambasciata olandese, aveva fatto conoscere i principi della Riforma, nella speranza di diffonderli  nel mondo ortodosso. Léger torna alle Valli
1639 Jean Léger consacrato pastore
1640 Nasce a Pramollo Barthélemy Jahier
30 settembre 1641 Nasce a Embrun Henri Arnaud
1643 Il valdese Pietro Gilles pubblica in francese, dopo averla scritta in italiano, “Storia ecclesiastica delle chiese riformate un tempo chiamate valdesi”, aggiornamento di “Storia dei Valdesi e degli Albigesi” del pastore francese Perrin. In essa scrive che “la Religione riformata professata nelle Valli è la vera dottrina Apostolica, che Dio per sua grazia vi ha sempre conservato” e che i seguaci di Valdo arrivati da Lione “vi hanno trovato la vera semenza della religione”
estate 1643 Jean Léger eletto moderatore. Succede a suo zio Antoine che, accusato di lesa maestà, era riparato a Ginevra
1644 Pietro Gilles scrive “150 Sacri Salmi”, ultimo testo valdese in Italiano per 200 anni
1646 Jean Léger riceve dal Sinodo l’incarico di continuare l’opera storica di Gilles
1650 Si insedia a Torino un consiglio della congregazione “De Propaganda Fide” la cui parte maschile è presieduto dall’arcivescovo di Torino e quella femminile dalla Marchesa di Pianezza. Su pressione di quel consiglio il Duca Carlo Emanuele II con un Editto impone ai Valdesi di lasciare ogni località, tranne quelle più montane: Angrogna, Bobbio Pellice, Villar Pellice e Rorà. Di fronte alla resistenza valdese, l’editto di fatto non è applicato.
14 novembre 1650 Nasce Guglielmo d’Orange, futuro Stadtholder delle Province Unite e re Guglielmo III d’Inghilterra
26 dicembre 1653 Oliver Cromwell diventa Lord Protettore d’Inghilterra
15 gennaio 1655 L’editto del 1650 viene nuovamente imposto
febbraio 1655 Gianavello raccoglie uomini per resistere con le armi a prevedibili mosse dei persecutori
17 aprile 1655 Il Marchese di Pianezza, forte di almeno 4000 uomini –  soldati, criminali comuni perdonati all’uopo, alcuni irlandesi esiliati da Cromwell per aver massacrato protestanti nel loro paese – lancia l’attacco ai valdesi di Torre Pellice i quali, rotto l’accerchiamento, fuggono verso le montagne. Nella bassa Val Pellice, il marchese incendia i templi, poi insegue i fuggitivi. Va perduto il lavoro di Jean Léger sulla storia valdese
19-20 aprile 1655 Il Pianezza attacca San Giovanni, Angrogna, Bricherasio e Tagliaretto ma è sempre respinto. Truppe francesi di passaggio vengono fatte alloggiare nella valle, affermando che avevano intenzioni pacifiche, ma in realtà sono assai numerosi gi episodi di grave violenza contro i Valdesi
21 aprile 1655 Il marchese di Pianezza convoca i rappresentanti valdesi e afferma che le violenze non erano volute da lui ma causate dall’indisciplina dei soldati. Propone di acquartierarli in piccoli gruppi in tutti i villaggi della valle per controllarli meglio. I Valdesi, tranne Léger e Gianavello, accettano.
24 aprile 1655 Vigilia di Pasqua: gli uomini del Pianezza attaccano in tutta la valle, massacrano, stuprano, uccidono e rapiscono bambini. Innumerevoli atti di ferocia gratuita in cui si distinguono gli irlandesi. In breve tempo, controllano tutta la Val Pellice, tranne Rorà, difesa da Gianavello. I valdesi superstiti si rifugiano in gran parte in Val Chisone e Queyras (Francia).
25 aprile 1655 400 soldati attaccano da Villar Pellice le 47 famiglie valdesi di Rorà, passando da un sentiero poco conosciuto che avrebbe permesso loro di arrivare sul villaggio dall’alto. Gianavello però li avvista mentre stanno ancora salendo. Radunati altri sei uomini con fucili, fa sparare colpi precisi che uccidono subito sei soldati. Gli altri, terrorizzati dall’invisibile nemico, si danno alla fuga, inseguiti da quei sette che riescono ad ucciderne altri 53
26 aprile 1655 Nuovo attacco a Rorà, questa volta con 600 soldati. Gianavello ha 12 uomini armati di fucile e 6 con le fionde. Divisi in tre squadre attaccano i nemici di fronte e ai fianchi. I soldati si danno alla fuga, ma 50-60 di loro non scampano ai colpi di Gianavello e dei suoi uomini.
27 aprile 1655 I pastori stendono a Pinasca la cronaca della persecuzione in atto e la inviano ai pastori di Ginevra
2 maggio 1655 Jean Léger si reca a Parigi per suscitare sdegno e pressione diplomatica contro le atrocità perpetrate nei confronti dei Valdesi
4 maggio 1655 Attacco decisivo a Rorà con 10mila uomini. Dopo una giornata di combattimenti il paese è distrutto e saccheggiato. Gianavello e i suoi si rifugiano nel Queyras. La moglie e le tre figlie sono catturate dai persecutori. Il Pianezza chiede a Gianavello di deporre le armi e convertirsi al cattolicesimo in cambio della loro liberazione, ma lui rifiuta: “Non riesco a immaginare una pena superiore all’abiura.”
8 maggio 1655 Grazie a Jean Léger la ‘Gazette’ di Parigi pubblica la cronaca delle persecuzioni, che diventano così un caso internazionale. Il grande poeta John Milton, segretario di Cromwell, scrive un sonetto: “Vendica, o Signore, i tuoi santi massacrati… che mantennero pura la tua verità, quando i nostri padri veneravano ceppi e pietre”. Su indicazione di Cromwell viene organizzata una colletta nelle chiese inglesi che raccoglie oltre 38mila sterline equivalenti a oltre sei milioni di euro del 2024. Il diplomatico e inventore Sir Samuel Morland è inviato a Torino per tutelare i Valdesi.
15 maggio 1655 Bartolomeo Jahier, a quindici anni d’età, viene nominato capitano a seguito della vittoriosa difesa del colle di Torre Pellice e della Val San Martino
21 maggio 1655 Gianavello attacca Lusernetta, borgo cattolico
23 maggio 1655 Le autorità savoiarde pongono sulla testa di Jean Léger una taglia di 600 ducatoni, una somma sufficiente a comprare parecchi ettari di buona terra
27 maggio 1655 I valdesi di Bartolomeo Jahier e Giosuè Gianavello attaccano Garzigliana, paese cattolico di pianura,  ma sono respinti
28 maggio 1655 I valdesi attaccano San Secondo, e vi annientano la guarnigione irlandese e piemontese
12 giugno 1655 Spedizione punitiva di Jahier e Gianavello contro Crissolo, valle oltre quelle valdesi. Grande bottino di bestiame
18 giugno 1655 Battaglia del Verné: l’esercito sabaudo è respinto dai valdesi di Gianavello, pur in assenza del grosso dei combattenti. Gianavello è colpito da una fucilata al petto
23 luglio 1655 Gianavello, guarito, torna a combattere
3 agosto 1655 Iniziano i negoziati tra valdesi e rappresentanti del Duca di Savoia
18 agosto 1655 Per le pressioni della Svizzera e della Francia, con la quale Cromwell minacciava di rompere l’alleanza, e per le minacce dello stesso Cromwell di attaccare le coste sabaude con la sua potente flotta, il Duca di Savoia concede la ‘Patente di Grazia’ che conferma la pace di Cavour del 1561 e consente il rientro di Jean Léger
fine 1655 Moglie e figlia maggiore si riuniscono a Gianavello, liberate dopo la prigionia a Torino
1656 Arnaud, inviato a studiare a Torre Pellice, incontra il moderatore Jean Léger e Gianavello
3 settembre 1658 Oliver Cromwell muore a Whitehall
fine 1658 Riprende la resistenza armata nelle Valli (la “guerra dei banditi”) alle nuove vessazioni delle autorità
23 settembre 1661 L’assemblea delle chiese delle Valli stende una difesa di Jean Léger e l’invia ai delegati del Duca
5 ottobre 1661 Lettera di Antonio Léger ai Valdesi per presentare la Confessione di Fede, vigente ancora oggi, benché violata nei fatti
fine 1661 Muore a Ginevra Antoine Léger, pochi giorni prima dell’arrivo di Jean, fuggito dalle Valli per una serie di accuse delle autorità ducali
febbraio 1662 Jean Léger è condannato a morte in contumacia, la sua casa distrutta, egli stesso giustiziato in effigie
22 aprile 1662 I Valdesi presentano al Duca una memoria sulla violazione della ‘Patente di Grazia’
1662 Arnaud si iscrive al Collegio di Erasmo di Basilea per studiare teologia
25 giugno 1663 Editto del Duca che impone ai Valdesi di cessare ogni sostegno ai “banditi”, cioè agli uomini di Gianavello
6 luglio 1663 Le truppe savoiarde attaccano Angrogna, ma sono sconfitte dai Valdesi, guidati da Gianavello
17 dicembre 1663 Iniziano nuovi negoziati tra Valdesi e rappresentanti del Duca di Savoia
14 febbraio 1664 Editto del Duca che garantisce la libertà religiosa ai Valdesi, pur vietando il culto nell’area di San Giovanni e imponendo l’esilio dei valdesi del quartiere di Liorato, Gianavello compreso, il quale si rifugia a Ginevra
1664 Arnaud si arruola in un reggimento olandese; vi conosce Guglielmo d’Orange
1666 Arnaud si iscrive all’Università di Calvino a Ginevra
1669 Jean Léger pubblica a Leida la ‘Histoire Générale des Eglises Evangéliques des vallées de Piemont ou Vaudoises’, che si propone di “[f]ar toccare con mano la loro Successione Apostolica senza interruzione, provando in modo invincibile che in diversi luoghi delle Valli mai gli abitanti aderirono alle Tradizioni Papali”
1670 Muore Jean Léger a Leida. Esce in fiammingo la sua ‘Histoire Générale’. Arnaud si laurea in teologia e diventa pastore di Maniglia-Massello
14 luglio 1683 Inizia l’assedio turco a Vienna
11/12 settembre 1683 Un esercito di 60mila austriaci, polacchi e tedeschi guidati dal re Giovanni Sobieski sconfigge 160mila Turchi che muovevano su Vienna. La guerra austro-turca dura fino al 1699. Dal 1669 i Turchi sono alleati di Luigi XIV, re di Francia
18 ottobre 1685 Luigi XIV, con l’editto di Fontainbleau, revoca l’editto di Nantes. Riprendono le persecuzioni contro i Protestanti
novembre 1685 Prima stesura delle “Istruzioni militari” di Gianavello. Saranno applicate durante il Glorioso Rimpatrio e studiate da Napoleone. Si tratta di consigli pratici di carattere sia militare sia spirituale, sintetizzabili nel suo motto: “Nulla sia più forte della vostra fede”.
7 febbraio 1686 E’ affisso nelle Valli l’editto ducale di soppressione della religione valdese. Gli ambasciatori svizzeri offrono ai Valdesi la possibilità di rifugiarsi nel loro paese
24 marzo 1686 In un’assemblea dei Valdesi, i rappresentanti dei cantoni svizzeri tentano di persuaderli all’esilio presso di loro
2 aprile 1686 Nuova assemblea: solo un terzo dei Valdesi, Angrogna, Bobbio, San Giovanni e Torre Pellice sono favorevoli alla resistenza ad oltranza. Gli altri sono disposti all’esilio.
9 aprile 1686 Nuovo editto del Duca che ingiunge ai Valdesi di deporre le armi e proibisce loro di riunirsi. Su pressione dei cantoni svizzeri il Duca concede la possibilità dell’esilio, ma solo dopo aver deposto le armi ed essersi consegnati
14 aprile 1686 Minacciati da 5000 soldati francesi giunti a San Secondo e da altrettanti piemontesi in Val Pellice, i Valdesi tengono un’assemblea a Roccapiatta per decidere che fare. La maggior parte dei pastori è per la resa, ma la perorazione di Arnaud e le pesantissime condizioni poste dal Duca portano alla decisione opposta. La riunione termina con la preghiera di Arnaud: “Signore Gesù! Tu che tanto soffristi e che per noi moristi, concedici la grazia di poter soffrire e di sacrificare la nostra vita per Te! Ognuno di noi esclami con l’Apostolo: Io tutto posso in Cristo che mi fortifica!”
23 aprile 1686 Inizia l’offensiva militare contro i Valdesi, che a San Germano Chisone, sotto il comando di Arnaud, respingono con successo il primo attacco, ma ben presto hanno la peggio dappertutto
7 maggio 1686 Cade la Grande Guglia, ultima resistenza valdese
giugno 1686 I Valdesi sono sconfitti. Almeno 2000, incluso donne, vecchi e bambini, sono massacrati sul posto nei modi più orrendi, circa 8000 si “affidano alla clemenza del Duca” e sono imprigionati a Miolans, Verrua, Ceva, Mondovì, Torino, Carmagnola, Asti, Trino, Vercelli, Cherasco, Fossano e Saluzzo, dove circa 5500 di loro moriranno nei mesi seguenti. Altri 3000 circa evitano ulteriori tormenti convertendosi al cattolicesimo, e sono deportati nel vercellese, dove moriranno in gran parte per febbri malariche. Alcuni, tra cui Arnaud, riescono a fuggire in Svizzera. Alcune centinaia, gli “Invincibili”, resistono sulle alture tra la Val Pellice e la Val Germanasca, da dove fanno incursioni contro coloro che si sono impadroniti delle loro terre
1686 I sovrani d’Inghilterra William e Mary decretano un sussidio di 500 sterline all’anno (equivalenti a poco meno di 100mila euro del 2024) a favore dei Valdesi, che continuerà ad essere corrisposto fino al 1797 quando le Valli cadono sotto il dominio francese.
18 ottobre 1686 Grazie alle pressioni svizzere e alle azioni degli Invincibili, l’emissario del Duca concede che i sopravvissuti alla prigionia possano partire per la Svizzera. Agli Invincibili, circa 460 famiglie, è consentito di tenersi le armi e vengono loro consegnati ostaggi in garanzia dell’incolumità finché non giungono oltre confine. Gli Svizzeri si impegnano a impedire tentativi di rientro
22 gennaio 1687 I primi esuli valdesi liberati dalle carceri piemontesi  giungono a Ginevra
10 marzo 1687 Gli ultimi dei 2450 esuli valdesi giungono a Ginevra. Per la prima volta da tempo immemorabile non ci sono valdesi in Piemonte. Circa 300 muoiono di freddo e fatica durante il viaggio per le pessime condizioni in cui sono stati liberati dalle fortezze dei Savoia
giugno 1687 Alcune centinaia di valdesi si riuniscono a Ouchy per attraversare il lago di Ginevra e intraprendere il ritorno. Sono fermati dal balivo di Losanna
24 giugno 1688 Circa 700 valdesi di riuniscono a Bex sul Rodano per tentare il rimpatrio nelle Valli. Il balivo di Aigle li convince e desistere. Arnaud incoraggia a sperare in tempi più adatti: “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno” (Luca 12). A seguito di questo episodio centinaia di valdesi vengono allontanati verso la Germania pre prevenire ulteriori tentativi
estate 1688 Arnaud ottiene l’appoggio di Guglielmo d’Orange, reggente d’Olanda, per un nuovo e più organizzato tentativo di ritorno
5 novembre 1688 Glorious Revolution in Inghilterra: Guglielmo d’Orange sbarca in Inghilterra alla testa di un esercito olandese sostenuto dai protestanti inglesi contro il re cattolico Giacomo II, proclamando “le libertà d’Inghilterra e la religione Protestante”
febbraio 1689 Secondo lo storico inglese Thomas Newton (1707-1782), tale vescovo anglicano Lloyd, esorta un pastore valdese rifugiato che ospitava a riunirsi ai suoi poiché, sulla base delle Scritture, in particolare Apocalisse 12, riteneva che in capo a tre anni e mezo dall’esilio i Valdesi sarebbero tornati nella loro patria.
marzo 1689 Giacomo II, già scacciato dall’Inghilterra, sbarca in Irlanda protetto da truppe francesi
11 aprile 1689 Guglielmo d’Orange e la moglie Maria incoronati Re e Regina d’Inghilterra
maggio 1689 Luigi XIV attacca il Palatinato e distrugge Heidelberg e Mannheim. Molti valdesi che erano stati mandati nell’area si rifugiano in Svizzera: grazie a questo alcuni di essi parteciperanno al Rimpatrio
giugno 1689 Il Duca di Savoia mette una taglia di 300 doppie per chi uccida Arnaud, per chi lo consegni vivo 600, cioè 3 milioni e mezzo di denari dell’epoca (molto approssimativamente 2 milioni di euro). Vista inutile questa mossa, assolda sicari di vari paesi, i cui agguati falliscono uno dopo l’altro
23 agosto 1689 Un esercito inglese, comprende due reggimenti di profughi ugonotti francesi, sbarca in Irlanda per fare fronte a Giacomo II
25 agosto 1689 Presso Nyon, sul Lago di Ginevra, iniziano a radunarsi 972 uomini di cui circa 600 valdesi, 300 ugonotti e altri protestanti per rientrare con le armi nelle Valli, distanti 300 chilometri, tutti da percorrere in territorio nemico: ciò che, nella speranza di imitare la Gloriosa Rivoluzione inglese, è definito il Glorioso Rimpatrio. Il comandante designato Bourgeois non riesce a raggiungere il luogo ed è sostituito dal capitano Turel
26 agosto 1689 Prima dell’imbarco Arnaud ricorda che chi non è disposto ad affrontare la morte e le torture per la salvezza dell’anima può tornare indietro. Tutti giurano di mai chiedere e concedere quartiere e di combattere fino alla morte se necessario
27 agosto 1689 I Valdesi, attraversano da Prangins il Lago di Ginevra e sbarcano a Yvoire. Superano Boëge e St Jeoire e, dopo una breve sparatoria, arrivano a Corman
28 agosto 1689 Sotto la pioggia, attraversano Cluses fra i cittadini armati, superano Sallanches, e giungono a Combloux
29 agosto 1689 Sotto la pioggia incessante passano il col du Very e il colle delle Finestre e giungono a Plan Jovet. Marciano “come il popolo d’Israele nel deserto, tutto proteso alla terra promessa”, scrive uno di loro
30 agosto 1689 I Valdesi superano i 2448 m del Col du Bonhomme, inaspettatamente non presidiato da soldati, e giugono a Sciez
31 agosto 1689 Giungono a Val de Tigne
1 settembre 1689 Superano il Col d’Iseran (2769 m) e giungono a La Maddalena di Bessans
2 settembre 1689 Passano il Colle Moncenisio (2184 m), dove bloccano i corrieri postali perché non diano la notizia, entrano in Val di Susa, sconfiggono un piccolo presidio e giungono a Molaretto
3 settembre 1689 I Valdesi sono bloccati dalle truppe sabaude presso Giaglione. Cade il capitano Pellenc. Costretti a cercare il passaggio più a ovest, incalzati dalle truppe sabaude e francesi, perdono diversi uomini, caduti o prigionieri. Inseguiti dal nemico alle spalle, non hanno altra scelta che dare l’assalto, ridotti a 800, al ponte di Salbertrand, presidiato da 2500 soldati francesi. Lo scontro è durissimo, i valdesi sono bersagliati dalla fucileria francese. Qualcuno grida: “Il ponte è preso”. La notizia non è vera ma tutti i Valdesi, per approfittare del creduto possesso del ponte e superarlo il più presto possibile, attaccano con un tale impeto che, sotto fitte scariche di fucileria, travolgono il nemico, superano la Dora Riparia, saccheggiano e devastano l’accampamento francese e uccidono molti nemici. Lo stesso comandante francese, Marchese di Larray, si salva a stento
4 settembre 1689 I Valdesi rivedono dopo 3 anni le loro montagne, superano il Chisone e giungono Joussaud già pronti a un nuovo scontro con i sabaudi che presidiano il Colle del Pis
5 settembre 1689 Al Pis, i savoiardi si concentrano su uno solo dei due passaggi, lasciando sull’altro poche decine di soldati. I Valdesi non possono saperlo, ma è qui che varcano lo spartiacque, disperdendo i pochi nemici. La nebbia li nasconde alla vista del grosso del nemico che viene così aggirato. Giungono a Balsiglia e Massello, catturano 46 miliziani e, dopo averli esortati a pregare, li uccidono. L’impresa impossibile del Rimpatrio è per il momento riuscita, ma ora francesi e sabaudi sanno dove sono e organizzano le truppe per annientarli definitivamente
6 settembre 1689 Nel Tempio di Ghigo di Prali, sgomberato dagli arredi cattolici, i Valdesi tengono il primo culto nella loro terra dopo tre anni, presieduto dal pastore Arnaud
7 settembre 1689 I Valdesi sconfiggono i soldati sabaudi al Colle Giuliano e a Serre Cruel e giungono in Val Pellice, Ducato di Savoia
11 settembre 1689 A Sibaud, Bobbio Pellice, i Valdesi giurano di restare uniti ed essere fedeli fino all’ultima goccia del loro sangue, quand’anche fossero ridotti a tre o quattro
21 settembre 1689 Il capitano Bourgeois, il mancato comandante del rimpatrio, attraversa il Lago di Ginevra alla testa di un migliaio di svizzeri e francesi con l’intezione di raggiungere i Valdesi.
25 settembre 1689 Dopo le prime scaramucce con i soldati sabaudi, Bourgeois decide la ritirata
21 ottobre 1689 I Valdesi sono ridotti a 400 per le perdite, alcune diserzioni e la partenza di una trentina di ugonotti tra i quali Turel, il quale, catturato dai francesi, sarà suppliziato sulla ruota a Embrun. Consiglio di guerra dei piemontesi sotto il comando del Marchese di Parella. Benché siano forti di 3470 uomini, rinunciano ad attaccare in attesa di rinforzi, ritenendosi non abbastanza forti per affrontare i 400 valdesi che fino ad ora hanno sconfitto pesantemente loro e i francesi
novembre 1689 I Valdesi sopravvivono per tutto l’inverno grazie al grano e all’orzo trovati intatti sotto la neve (fatto che attribuiscono senza esitazioni all’intervento divino) e ai saccheggi di bestiame durante le scorrerie, spesso cruente, volte anche ad allontanare i cattolici che si erano insediati nelle loro terre
6 dicembre 1689 I Valdesi, riuniti a Villasecca, per rispondere ai protestanti d’Europa che, pur sostenendoli, avevano remore morali e legali rispetto alla ribellione al loro principe, diffondono una “dichiarazione e manifesto” a tutti i prìncipi e popoli cristiani in cui affermano di aver “goduto ininterrottamente del possesso delle Valli” da tempo immemorabile e di aver “professato la stessa nostra attuale religione senza alcuna alterazione degna di nota” e che “ci siamo sottoposti al dominio della Casa di Savoia” a condizione della “sicurezza per la nostra religione e delle nostre libertà”, condizioni più volte riconfermate nel corso dei secoli. Dichiarano pertanto “nostro dovere rivendicare e difendere la nostra religione e le nostre proprietà con la spada… e di non deporre le armi finché non ci saremo procurati il libero e pacifico possesso del nostro paese, dei nostri beni, vite, religione e delle nostre libertà”, promettendo di essere devoti sudditi del Duca di Savoia, una volta che tali obiettivi saranno raggiunti. Meno di quattrocento uomini, isolati, senza rifornimenti, dichiarano così guerra a un potente sovrano
febbraio 1690 I Valdesi si spostano da Rodoretto alla Balziglia e fortificano l’altura che sovrasta la borgata
15 marzo 1690 Giosuè Gianavello, dopo aver ricevuto notizia del successo della traversata e dei, per ora precari, successi militari ottenuti grazie anche alle sue “Istruzioni”, muore a Ginevra
22 marzo 1690 Il capitano Bourgeois, processato dalle autorità svizzere per ribellione a causa della sua tentata spedizione, è decapitato a Nyon. Cessa ogni possibilità di rinforzi ai Valdesi nelle Valli
27 aprile 1690 In risposta a vari messaggi fatti giungere ai Valdesi anche da loro parenti catturati o convertiti al cattolicesimo perché si arrendano prima del loro sterminio, reso inevitabile dall’arrivo di un grande esercito francese e piemontese, Arnaud scrive al Duca che l’intento dei Valdesi è di abitare le loro Valli con le famiglie ed essere buoni sudditi. Dunque, non si arrendono
1 maggio 1690 3700 soldati francesi attaccano i Valdesi alla Balziglia, ridotti a meno di 300 XXX
2 maggio 1690 Grazie alla posizione e alle semplici ma efficaci fortificazioni, i Valdesi respingono l’attacco, catturano il colonnello Parat e uccidono oltre 400 nemici, senza avere fra di loro né un morto né un ferito
3 maggio 1690 Arnaud dà l’ordine di mettere le teste dei nemici uccisi sulle palizzate difensive per mostrare la determinazione dei Valdesi
10 maggio 1690 I francesi completano l’accerchiamento dei Valdesi da ogni lato
21 maggio 1690 Su ordine del maresciallo di Catinat, il comandante francese Feuquières, forte di 4000 uomini, sferra un nuovo attacco, senza successo
22 maggio 1690 I francesi offrono denaro come riscatto per il colonnello Parat. Arnaud chiede invece la liberazione di alcuni valdesi. Al rifiuto dei francesi Arnaud scrive loro: “Con l’aiuto del Dio degli eserciti, speriamo di vivere e morire nei possedimenti trasmessici fin dai tempi più remoti dai nostri padri. Se il vostro cannone spara le nostre rocce non ne saranno impaurite e noi l’ascolteremo tuonare.”
24 maggio 1690 I cannoni issati dai francesi colpiscono 114 volte le difese dei Valdesi, che sono costretti a rifugiarsi nel punto estremo della loro altura. Alle 18 il comandante francese Feuquières scrive al maresciallo Catinat, che si trova a Pinerolo: “A meno che l’ippogrifo li porti via non vedo come possano scappare, circondati a portata di pistola dalle nostre trincee.”
25 maggio 1690 I Valdesi – mentre a Pinerolo i boia approntano le corde per impiccarli e i soldati francesi preparano l’ultimo assalto all’altura sopra la Balziglia – sono avvistati a giorno fatto, ormai lontani ore di cammino sul Colle del Ghinivert, al lato opposto della valle. Nella notte, con il favore di una improvvisa nebbia, guidati dal capitano Tron Poulat, che conosce i luoghi alla perfezione per averci pascolato le capre da ragazzo, erano passati tra due posti di guardia dei francesi in un punto giudicato da questi del tutto impercorribile
27 maggio 1690 I Valdesi attaccano Pramollo, annientano la guarnigione, catturano gli ufficiali
28 maggio 1690 I Valdesi entrano in Val d’Angrogna (Ducato di Savoia). Avvistano dei savoiardi e si preparano all’ennesima battaglia, ma si tratta degli emissari del Duca Vittorio Amedeo II che offrono loro pace ed amicizia. In cambio il Duca chiede di unirsi a lui per combattere contro i Francesi cui stava per dichiarare guerra. I Valdesi, ringraziato il Signore per il sorprendente aiuto ricevuto, accettano
1 giugno 1690 Battaglia di Boyne in Irlanda: Guglielmo III sconfigge Giacomo II, che fugge in Francia
4 giugno 1690 Il Duca Vittorio Amedeo II di Savoia firma un passaporto che autorizza tutti i Valdesi, che da quel momento combattono al suo fianco contro i Francesi, e i riformati che saranno con loro a circolare liberamente per le sue terre e invita i suoi sudditi a rifornirli a prezzi ragionevoli. Altri valdesi giungono dal Brandeburgo, quelli ancora nelle carceri piemontesi sono rilasciati
10 giugno 1690 I Valdesi, comandati da Arnaud, conquistano Perosa, altri si avvicinano a Pinerolo, devastano la Val Pragelato, occupano il passo per Briançon (all’epoca queste località erano tutte in territorio francese)
fine giugno 1690 Altri Valdesi giungono a Milano dalla Germania. Valdesi e milizie di Mondovì conquistano il Queyras e respingono attacchi francesi in Val Luserna. Nel complesso, sono migliaia i soldati francesi caduti sotto i loro colpi
3 luglio 1690 Arnaud, in uniforme da colonnello, incontra il Duca a Moncalieri
1690 Esce in Inghilterra il libro dell’ugonotto Peter Allix, Some Remarks upon the Ecclesiastical History of the Ancient Church of Piedmont, in cui si ribadisce la continuità apostolica dei Valdesi
23 maggio 1694 Editto di tolleranza del Duca Vittorio Amedeo II nei confronti dei Valdesi
3 giugno 1694 Primo Sinodo valdese di cui resta la documentazione (quella dei precedenti andò distrutta nelle persecuzioni). I pastori sono 11, i deputati eletti 18, il 62%. Oggi gli eletti sono meno del 48%
1698 A causa del riavvicinamento del Duca alla Francia, i valdesi di origine francese sono costretti all’esilio. Fra questi, Arnaud, che si trasferisce in Germania
8 marzo 1702 Muore Guglielmo III d’Orange
1704 Con il Duca in guerra contro Luigi XIV, Arnaud torna in Piemonte
1710 Arnaud, nuovamente in Germania, pubblica il suo libro sul Glorioso Rimpatrio
8 settembre 1721 Arnaud muore a Schönenberg
1730 I valdesi della Val Pragelato sono costretti dalle autorità a convertirsi al cattolicesimo. Per evitarlo, parecchi emigrano in Germania dove fondano villaggi con i nomi dei loro paesi d’origine
1739 Si costituisce a Torino una Reale Società per l’acquisto di terre dai Valdesi allo scopo di restringerne il territorio. Non vendere i propri immobili ad estranei diventa un obbligo morale per i Valdesi
1743 Costruita a Pinerolo la Casa dei Catecumeni destinata ad accogliere valdesi dai 14 anni se maschi o dai 12 se femmine che “spontaneamente” (di solito dopo un rapimento) decidono di abbracciare il cattolicesimo
19 luglio 1747 Battaglia dell’Assietta. 7400 piemontesi, tra cui un reggimento di valdesi, respingono l’attacco di 40mila francesi, che lasciano sul campo 5000 caduti. Solo 219 piemontesi perdono la vita
1748 Pinerolo è eretta in diocesi, con il compito di aprire una chiesa in ogni villaggio valdese. Prima non ve ne erano mai stati
1750 Esce in tedesco la Histoire Générale di Jean Léger
16 maggio 1755 Muore a Cuneo il barone Friederich von Leutrum (“Baron Litron” in piemontese), governatore di Cuneo. Nonostante le continue lusinghe del Re per convertirsi al cattolicesimo, resta protestante fino alla fine e chiede di essere sepolto nel Tempio Valdese del Ciabas. I suoi resti furono poi spostati nel Tempio dei Bellonatti (Luserna San Giovanni), csotruito successivamente. A lui è dedicata la nota canzone popolare piemontese Baron Litron, in cui il Re dice: “Baron Litron, o vòs -to nèn che ti batezo? Faria vnì ‘l vèscu ‘d Turin, mi serviria pèr to Parin.” Faria vnì ‘l vèscu ‘d Turin, mi serviria pèr to Parin.”
27 gennaio 1774 Nasce ad Angrogna Antoine Monastier, futuro pastore e storico valdese.
23 dicembre 1777 Nasce il futuro Zar Alessandro I
23 maggio 1785 Nasce a Llanamlet nel Galles, Thomas Sims, pastore anglicano benefattore dei Valdesi.
2 ottobre 1789 Charles Beckwith nasce a Halifax, Canada
estate 1791 Al culto inaugurale del Sinodo il pastore David Mondon si esprime in modo favorevole alla rivoluzione francese e viene sospeso per un anno dalle sue funzioni
24 maggio 1794 Ultimo tentativo di sterminio dei Valdesi in Val Pellice, ordito da alcuni cattolici fanatici che volevano approfittare dell’assenza degli uomini, impegnati a difendere la frontiera del Regno contro i soldati di Napoleone. Un capitano e un prete cattolici informano gli uomini valdesi che riescono a tornare a Torre Pellice prima che i congiurati, ostacolati da un provvidenziale furioso temporale, possano agire
14 giugno 1800 Battaglia di Marengo. Le truppe francesi al comando di Napoleone Bonaparte sconfiggono quelle austriache. Iniziano il dominio napoleonico in Piemonte sotto il quale diversi valdesi saranno nominati in importanti posizioni, cosa in precedenza del tutto vietata.
1805 Il moderatore Jean Rodolphe Peyran, in qualità di sottoprefetto, incontra Napoleone e alla domanda su quando i Valdesi siano diventati una chiesa indipendente, risponde: “Dai tempi del vescovo Claudio.”
 1806 Inaugurazione del Tempio dei Bellonatti, a San Giovanni, la cui costruzione è autorizzata dalle autorità napoleoniche. Nello stesso periodo chiude la “Casa dei Catecumeni” di Pinerolo, dove venivano portati gli adolescenti valdesi “convertiti”
11 febbraio 1810 Nasce a Torre Pellice Alexis Muston, futuro pastore, medico  e storico valdese, autore dell’Inno “Le serment de Sibaud” sul giuramento del 1689, divenuto una sorta di “inno nazionale” dei Valdesi.
 19 maggio 1814 Dopo la sconfitta di Napoleone, il Re di Sardegna Vittorio Emanuele I torna a Torino e dopo pochi giorni emana un editto per la demolizione del Tempio dei Bellonatti. Grazie agli ambasciatori di Inghilterra e Svizzera l’editto non è attuato, ma viene eretta una palizzata che consente ai pochi fedeli della chiesa cattolica situata sull’altro lato del torrente, di non essere disturbati dalla vista degli “eretici”
15 settembre 1814 Il pastore anglicano Thomas Sims incontra a Torino il pastore Ferdinand Peyran. Nei giorni seguenti visita le Valli e incontra il fratello di Ferdinand Peyran, Jean Rodolphe, moderatore della Tavola Valdese. Tornato in Ingilterra, sollevò l’interesse sui Valdesi, raccolse fondi per i giovani che studiavano all’estero coinvolgendo importanti personalità.
1815 Thomas Sims pubblica a Londra il libro “Brief Memoir Regarding the Waldenses”. I proventi delle vendite vanno a beneficio delle scuole nelle Valli
18 maggio 1815 Nella battaglia di Waterloo, il colonnello inglese Charles Beckwith perde la gamba sinistra ed è costretto ad abbandonare l’esercito
ottobre 1815 Thomas Sims promuove la fondazione di una Società Biblica a Torre Pellice, di cui Pierre Geymet è il primo presidente.
febbraio 1816 Il ministro degli esteri del Re di Sardegna Vittorio Emanuele I lamenta che tra i sostenitori degli “artifiziosi valdesi” c’era il deputato William Wilberforce, già celebre per la sua battaglia che aveva portato all’abolizione del commercio degli schiavi nell’Impero Britannico. Wilberforce era stato coinvolto da Thomas Sims.
9-14 ottobre 1821 Il quacchero William Allen, appoggiato dal Duca di Wellington, che era stato informato da Thomas Sims, riferisce al Congresso della Santa Alleanza a Verona delle misere condizioni e dell’alta dignità dei Valdesi, cosa che spinge lo Zar Alessandro I a donare loro una grossa somma per la costruzione del loro ospedale in Torre Pellice, promossa da Charlotte Peyrot con il marito Pierre Geymet, appoggiata dalla Tavola, e “tollerata” dal Re. La donazione iniziale era stata fatta dagli inglesi residenti a Roma.
5 gennaio 1823 William Stephen Gilly giunge a Torino dall’Inghilterra per una visita alle Valli e ai Valdesi, che riporterà in un celebre libro pubblicato l’anno stesso: “Narrative of an Excursion to the Mountains of Piemont, and Researches amongst the Vaudois”. Molti altri protestanti cisitano le Valli in questi anni.
1825 Visita del pastore ginevrino Felix Neff in Val Pellice. Nasce il movimento del Risveglio nell’area
26 maggio 1825 Si forma a Londra un comitato per gli aiuti ai Valdesi ottiene il ripristino del sussidio di 500 sterline annue a favore dei Valdesi
18 agosto 1825 I Valdesi inviano 3000 franchi, frutto di collette spontanee, alle comunità olandesi colpite da inondazioni
 aprile 1826 Inaugurazione dell’Ospedale Valdese di Torre Pellice, finanziato dai doni dei Valdesi e di benefattori esterni, tra i quali soprattutto i 60.000 franchi dello Zar Alessandro I. Somme di denaro vennero anche dal Re di Prussia, da nobili inglesi e tedeschi da chiese olandesi
1826 Pubblicato a Londra, per interessamento e con l’introduzione di Thomas Sims, il libro dell’ex Moderatore Jean Rodolphe Peyran (morto tre anni prima) “An Historical Defense of the Waldenses or Vaudois”. Nella introduzione si dà conto dei numeri dei Valdesi: 15 villaggi, o parrocchie, che comprendono 103 borgate, curati da 13 pastori e con una popolazione di 20.000 anime a fronte di 1700 cattolici. Nel libro si afferma che gli Albigesi sono derivati dai Valdesi prima dei tempi di Valdo
1° settembre 1826 Il presbitero cattolico Pio Bruno Lanteri (proclamato “venerabile” nel 1965) fonda l’istituto degli Oblati di Maria Vergine, con l’appoggio del vescovo di Pinerolo Pierre-Joseph Rey e l’approvazione di Papa Leone XII. Tra i suoi scopi iniziali il proselitismo tra i Valdesi.
estate 1827 Thomas Sims pubblica “An Apology for the Waldenses”. Beckwith legge per caso il libro di Gilly sul suo viaggio tra i Valdesi. Nell’inverno seguente visita per la prima volta la Val Pellice
1828 Inaugurazione dell’Ospedale Valdese di Pomaretto
1830 A seguito del sostegno di Thomas Sims, viene pubblicata a Londra la traduzione degli evangeli di Luca e di Giovanni in francese e nel “patois” (lingua locale occitana) delle Valli.
1831 Fondazione del Collegio Valdese di Torre Pellice, su impulso di Gilly, con il nome di Holy Trinity College. Solo ora giovani valdesi possono studiare senza andare all’estero, poiché l’accesso a ogni altra scuola è loro vietato
1831 A San Giovanni (oggi parte di Luserna San Giovanni) scontro fra l’anziano David Lantaret “risvegliato” e il pastore David Mondon. La Tavola rimuove Lantaret dalla sua carica. Ne segue una scissione nella comunità che dura alcuni anni
20 gennaio 1834 Andrea Charvaz nominato vescovo di Pinerolo. Nei 13 anni di episcopato contrasterà fortemente i Valdesi, contestando la loro origine apostolica (con gli stessi argomenti della storiografia ufficiale di oggi), tenterà di trasformare Torre Pellice in un borgo cattolico con la costruzione di una grande chiesa, delle  scuole e delle strutture dell’Ordine Mauriziano
1834 Alexis Muston pubblica a Strasburgo e Parigi “Histoire des Vaudois des Vallées du Piemont et de leurs colonies”. Benché l’autore abbia solo 23 anni (l’opera è un ampliamento delle tesi presentate durante i suoi studi a Losanna e Parigi), riceve vasto apprezzamento dai più famosi storici dell’epoca. Muston conquista vasto prestigio, conosce Victor Hugo, Alexandre Dumas, Chateaubriand. Con altri, come Zola e Garibaldi, è in corrispondenza epistolare. Muston sostiene fortemente la tesi tradizionale, all’epoca oggetto di obiezioni da parte di diversi storici, secondo cui “i Valdesi delle Alpi sono dei cristiani primitivi o eredi della Chiesa primitiva, conservatisi al riparo delle alterazioni successivamente introdotte dalla Chiesa Romana”
9-10 gennaio 1835 Fuga notturna in Francia di Alexis Muston da Bobbio Pellice, dov’era in visita ai genitori, attraverso il Colle della Croce. Le autorità sabaude volevano arrestarlo per aver pubblicato all’estero la sua tesi di laurea senza l’autorizzazione preventiva della loro censura. Le accuse andarono in prescrizione entro i seguenti sette anni.
1838 Si pubblica a Londra il ibro illustrato “The Waldenses” o “Protestant Valleys of Piedmont, Dauphiny”, del medico William Beattie, che ha visitato le Valli. In esso si scrive: “Secondo la tradizione, tramandata con cura attraverso una lunga serie di antenati, essi fanno risalire la loro origine all’alba della rivelazione e, ai giorni nostri, professano le stesse dottrine che hanno assorbito dagli apostoli.
settembre 1839 Il Sinodo valdese approva la ‘Disciplina ecclesiastica’ che conferma la Confessione di fede del 1655
1844 Risultano viventi 22.500 valdesi, di cui 1080 fuori dalle Valli, soprattutto in Francia meridionale
1846 L’editrice Religious Tract Society di Londra, in collaborazione con l’Unione delle Scuole Domenicali americane pubblica il libro “Sketches of the Waldenses”. Ecco il suo approccio storiografico: “Gli storici [cattolico]romani] non vogliono ammettere l’antichità della chiesa Valdese, che contraddirebbe la dottrina della supremazia papale. Si sono così sforzati di provare che l’origine di questi cristiani va situata nell’undicesimo o dodicesimo secolo. Rincresce che alcuni storici protestanti abbiano adottato la stessa teoria, parlando dei Valdesi come una setta sorta in quel tempo e non come un gruppo di cristiani che ha potuto rimanere incontaminato dal mondo fin dal tempo degli apostoli o dei loro immediati seguaci. Ma quest’ultima tesi è stata dimostrata dalle ricerche di molte menti eminenti…”
17 ottobre 1846 Antoine Monastier completa a Losanna in francese “Histoire de l’Eglise vaudoise depuis son origine et des Vaudois du Piémont”, che rivendica l’antichissima origine valdese. Il libro sarà pubblicato l’anno seguente e, nel 1848 e 1849, tradotto e pubblicato anche a Londra, New York e Rotterdam
17 febbraio 1848 Re Carlo Alberto riconosce ai Valdesi i diritti civili. Ancora oggi i Valdesi considerano il 17 febbraio una festa civile e in molte località accendono falò in ricordo di quando ciò fu fatto per annunciare la firma del Re al provvedimento tanto desiderato. In quel momento nelle Valli sono attive 169 scuole con oltre 4400 allievi.
1848 Bartolomeo Malan e Paolo Geymonat si recano in Toscana a sostegno delle nascenti comunità evangeliche, ma sono cacciati dalle autorità del Granducato
27 settembre 1849 La Tavola Valdese rifiuta la concessione di taluni privilegi da parte del Regno, per evitare i conseguenti controlli statali
2 febbraio 1850 Giuseppe Malan, imprenditore, banchiere, fortemente impegnato nella vita della Chiesa Valdese, è il primo protestante eletto al Parlamento del Regno
1850 Il pastore Jean-Pierre Meille fonda a Torino la prima chiesa valdese in lingua italiana
1850 Beckwith si trasferisce definitivamente in Val Pellice. Per suo impulso verranno aperte 170 scuole, in ogni quartiere e borgata delle Valli. Da allora l’analfabetismo è del tutto scomparso in ambito valdese, dove già era limitato per l’importanza che si dava alla lettura della Bibbia, mentre era sopra l’85% nel resto d’Italia. Insieme a Thomas Sims, Beckwith tentò senza successo di far approvare dal Sinodo Valdese una svolta di tipo anglicano accettando il Boof of Common Prayers.
27 ottobre 1850 Il missionario mormone Lorenzo Snow battezza nel torrente Angrogna i primi valdesi convertitisi alla sua religione.
1851 Dopo anni di accurate ricerche sulle fonti in diversi paesi d’Europa, Alexis Muston pubblica a Parigi l’ampliamento della sua opera storica, con il titolo “Israël des Alpes – Première histoire complète des Vaudois des Vallées du Piemont et de leurs colonies”. Il suo prestigio di storico cresce. L’opera sarà tradotta anche in inglese e tedesco, mai in italiano. Attualmente non è pubblicata. In essa Muston risponde punto per punto a tutti coloro che fanno risalire i  Valdesi unicamente a Valdo di Lione, negando una loro precedente presenza sulle Alpi o altrove. Ancora oggi molte delle tesi di Muston, essendo difficili da controbattere, vengono ignorate da chi assume come verità assoluta che tutto il movimento nasca dal nulla con Valdo di Lione
1° maggio 1852 Muore a Losanna Antoine Monastier
1853 Un gruppo di 72 valdesi convertiti al mormonismo lascia la Val Pellice per lo Utah. Altre fonti parlano di 45 famiglie di Prarostino. È comunque il più grande passaggio spontaneo di valdesi ad altra religione. Giungeranno in Utah l’anno seguente.
15 dicembre 1853 Inaugurazione del Tempio di Torino
1855 Nasce la casa editrice valdese Claudiana, che prende il suo nome dal vescovo Claudio. Nasce la Facoltà di Teologia Valdese a Torre Pellice. Il Sinodo approva la “Contitution de l’église évangelique vaudoise, che prosegue la funzione delle “Ordonnances” del 1564
15 febbraio 1856 Nel tempio di Torre Pellice riunione pubblica  per esaminare progetti migratori e come mantenere l’identità valdese in coloro che partiranno.
novembre 1856 Jean Pierre Baridon e altri 10 valdesi di Villar Pellice costituiscono il primo insediamento valdese in Uruguay
1857-1877 I valdesi emigrati costituiscono varie chiese in Uruguay e Argentina
24 giugno 1859 Il pastore valdese Giorgio Appia contribuisce alla fondazione della Croce Rossa a seguito della carneficina della battaglia di Solferino
1860 La Facoltà Valdese di Teologia si sposta da Torre PellIce a Firenze
22 luglio 1862 Charles Beckwith muore a Torre Pellice
1863 Alexis Muston pubblica “Valdésie” poema sulla storia valdese
23 dicembre 1864 Thomas Sims muore a Cadoxton, poco dopo aver pubblicato a Londra il libro “Visits to the Valleys of Piedmont; Brief Memoir Respecting the Waldenses”.
20 settembre 1870 Dopo breccia di Porta Pia, il colportore Enrico Luraschi introduce le sue bibbie nella città, insieme a Francesco Modon che predica davanti a Palazzo Chigi e benedice la folla plaudente. Dopo pochi mesi, il pastore Prochet tiene il primo culto in una stanza d’albergo
1870 Catherine Lydie Lantaret , nata a Luserna San Giovanni da famiglia di contadini, si reca con il marito Henry Nisbet conosciuto in Scozia, nelle isole Samoa. È la prima missionaria valdese. All’epoca suo fratello Pierre era moderatore
estate 1871 Il Sinodo Valdese approva un ordine del giorno: “Di fronte alle tendenze che si manifestano in luoghi diversi per escludere la Bibbia dalle scuole primarie, ilSinodo, convinto che sia il dovere della Chiesa valdese di mantenere la Parola di Dio alla base dell’educazione, raccomanda vivamente ai Concistori di vegliare affinché il Santo Libro sia letto regolarmente e con rispetto nelle scuole di loro competenza”.
1875 Guidato dal pastore Jean Pierre Michelin,  un gruppo di valdesi provenienti da Colonia Valdese in Uruguay si insedia a Monett, Missouri, dove darà vita alla Waldensian Church of Stone Prairie che entrerà a far parte della chiesa presbiteriana, per poi perdere l’identità valdese negli anni Trenta del Novecento
1877-1955 Secondo periodo di espansione della presenza valdese in Uruguay e Argentina
1879 Apre il Tempio di Coazze
1880 Apre il Tempio di Verona
1881 Aprono i templi di Milano e Napoli. Nei decenni seguenti, parecchie altre chiese nascono in tutta Italia
15 agosto 1881 Il pastore francese François Coillard, nel consueto raduno valdese di mezzo agosto e nel successivo Sinodo chiede aiuto alla sua missione in Lesotho e per lanciare un’azione nell’alto corso del fiume Zambesi.
1881 Valdesi provenienti da Monett, Missouri, si stabiliscono a Galvestone, Texas. Ad essi se ne aggiungeranno altri provenienti dalle Valli, in particolare da Villar Pellice, e da altre parti d’Italia. Nel 1929 la comunità assumerà il nome di Valdese Presbyterian Church, che resterà fino al 1946, quando diventerà First Presbyterian Church.
1887 In risposta all’appello del 1881 di François Coillard partono i primi missionari valdesi per lo Zambesi: Luigi Jalla e la moglie Maria Turin, seguti due anni dopo dal fratello di Jalla, Adolfo, con la moglie Emma Pons, e poi da parecchi altri.
1887 Il pastore e storico valdese Emilio Comba pubblica “Histoire des vaudois d’Italie depuis leur origine jusqu’à nos jours” dove si nega che le origini dei Valdesi siano più antiche di Valdo di Lione. E’ oggi la teoria abbracciata da gran parte degli studiosi
6 aprile 1888 Alexis Muston muore a Bourdeaux
1889 Nel duecentesimo anniversario del Glorioso Rimpatrio, si inaugura a Torre Pellice la Casa Valdese, dove tutt’ora di riuniscono il Sinodo e la Tavola Valdese
1890 L’Esercito della Salvezza ha la sua prima base stabile in Italia a Luserna San Giovanni, per iniziativa del colonnello Fritz Malan, valdese.
29 maggio 1893 Dieci famiglie valdesi della Val Germanasca giunge nella contea Burke, North Carolina sotto la guida di Carlo Alberto Tron. Entro l’anno giungono in totale 427 valdesi, che fondano una città cui danno il nome Valdese. Furono accolti molto bene dagli americani che consideravano la chiesa valdese come “qualcosa di miracoloso”. Già in agosto il governatore dello Stato, Elias Carr  venne in visita.
1894 Apre l’Asilo per Anziani di San Germano Chisone
1895 Apre l’Asilo per Anziani di Luserna San Giovanni
1902 Il Sinodo approva una nuova Costituzione per tener conto delle chiese sorte dall’evangelizzazione.
1905 Le chiese valdesi di Argentina e Uruguay si costituiscono in distretto
1906 Nasce a New York la American Waldensian Aid Society, tutt’ora operante. Nel corso degli anni sosterrà le chiese valdesi in vari modi, ad esempio sostenendo la costruzione di Agape
1908 Nasce il settimanale “dedicato alla famiglia valdese” ‘La Luce’, predecessore diretto dell’attuale “Riforma”
Dal 24 maggio 1915 al 4 novembre 1918 L’Italia partecipa alla Prima Guerra Mondiale. La facoltà di teologia costretta a chiudere temporaneamente perché tutti gli studenti sono chiamati alle armi. Diversi pastori vanno al fronte come cappellani militari. Centinaia i caduti valdesi
1915 Inaugurazione del Tempio Valdese di piazza Cavour a Roma, costruito con il decisivo sostegno economico della American Waldensian Aid Society
3-6 gennaio 1919 Woodrow Wilson è il primo presidente degli Stati Uniti d’America a recarsi in visita ufficiale in Italia. A incontra a Roma una delegazione della Tavola Valdese guidata dal moderatore
marzo 1920 Primo incontro di rappresentanti di tutti gli evangelici italiani a Roma. Qualcuno propone di unirsi in un’unica chiesa, ma senza successo
1921 La Facoltà Valdese di Teologia si sposta da Firenze a Roma
7 febbraio 1923 Il Moderatore Bartolomeo Léger incontra il ministro dell’istruzione Giovanni Gentile e chiede che l’insegnamento religioso nella scuola pubblica sia «semplicemente cristiano» e che alla dimensione ‘dottrinale’ fosse riservato uno spazio più contenuto rispetto a quella ‘etico-storica’.
1924-1925 Il governo Mussolini introduce varie leggi che limitano i diritti dei Valdesi, come il divieto di “offendere la religione cattolica”, l’obbligo dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.
1926 Si inaugura a Torre Pellice il monumento a Henry Arnaud, “pastore e duce dei Valdesi”
24 giugno 1929 Per venire incontro a Valdesi ed Ebrei, che si sentono minaccoiati a seguito della stipula del Concordato del Regno d’Italia con la Chiesa Cattolica, è romulgata la legge sui culti ammessi nella quale si dichiara che è libero il culto delle minoranze religiose.
estate 1929 Il Sinodo Valdese si rallegra con il primo ministro Benito Mussolini per la legge sui culti ammessi
28 febbraio 1930 Emanato il Regio Decreto che, a completamento della legge dell’anno precedente, dettaglia altre prerogative: i ministri di culto possono celebrare matrimoni con validità civile, assistere i fedeli che lo richiedano in ospedali, carceri e caserme ed essere esentati dalla mobilitazione militare, le minoranze possono aprire scuole e organizzare istruzione secondo la propria confessione anche nelle scuole pubbliche, godere del regime fiscale degli enti di beneficienza; le famigie possono chiedere e ottenere l’esenzione dall’insegnamento della religione cattolica
9 aprile 1935 Il Ministero dell’Interno dirama la circolare n. 600/158, detta «Buffarini Guidi» dal nome dell’allora sottosegretario, che bandisce il culto pentecostale «essendo risultato che esso si estrinseca e si concreta in pratiche religiose contrarie all’ordine sociale e nocive all’integrità fisica e psichica della razza».
1935 La casa editrice francese Les Bons Semeurs pubblica il libro “Il y avait des Géants” (“C’erano dei giganti”) di Jeanne Decorvet, storia valdese romanzata che sostiene le radici apostoliche dei Valdesi e, più recentemente, il loro legame con Claudio, vescovo di Torino.
1938 Giungono ad Addis Abeba come cappellani militari i pastori Edoardo Micol e Giovanni Bertinatti. Questi aveva il progetto di fondare una Chiesa Evangelica Valdese dell’Africa Orientale Italiana, progetto frustrato nel settembre 1939 da una direttiva del commisario governativo che obbliga entrambi i pastori ad occuparsi solo degli evangelici italiani presenti nell’area-
1938 Il regime fascista proibisce ai Valdesi di tenere culti in francese
1939 Il regime esclude i Valdesi dalle cariche di podestà e segretario del fascio
10 giugno 1940 – 8 settembre 1943 L’Italia partecipa alla Seconda Guerra Mondiale in alleanza con la Germania. Altre centinaia di Valdesi caduti
settembre 1943 Il pastore Vittorio Subilia, futuro professore di teologia, presenta con altri al Sinodo un ordine del giorno che chiede “alla Chiesa valdese di umiliarsi davanti a Dio per non aver saputo annunciare l’Evangelo in ogni circostanza”, con chiaro riferimento al fascismo e alla guerra. Per evitare spaccature, ritira il documento prima del voto
8 settembre 1943 – 25 aprile 1945 L’Italia prosegue la guerra ma a fianco degli Alleati, contro la Germania. Nel Nord Italia Mussolini fonda la Repubblica Sociale Italiana, sostenuta dai tedeschi che occupano la parte d’Italia non ancora in mano agli Alleati. Anche nelle Valli sorge la Resistenza contro tedeschi e fascisti, cui partecipano molti valdesi. Accadde in qualche caso che tedeschi e partigiani partecipassero allo stesso culto, come raccontò il capo partigiano Ettore Serafino
1945-1946 La Chiesa Valdese, forte della partecipazione di molti valdesi alla Resistenza, ha l’opportunità di chiedere un particolare riconoscimento nella Costituzione. C’è chi parla di regione autonoma. La scelta della dirigenza è non chiederla, “per non auto-ghettizzarsi”
1947 Un gruppo di giovani, guidati dal pastore valdese Tullio Vinay inizia la costruzione del Centro Ecumenico di Agape, presso Prali
1951 Inaugurazione del Centro Ecumenico di Agape, presso Prali
settembre 1962 Il Sinodo decide, con soli 5 voti di scarto, di estendere alle donne la possibilità di essere consacrate al pastorato
1965 Secondo incontro degli evangelici italiani. Si concorda un innario comune. Con i successivi innari valdesi si perderà questo aspetto unitario
1965 Le chiese valdesi di Argentina e Uruguay sono autorizzate dal Sinodo di Torre Pellice ad avere un loro Sinodo
1967 Si costituisce la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, il cui principale fondatore è la Chiesa Valdese
1967 A Valdese, North Carolina, iniziano le rappresentazioni di “From This Day Forward” (“Da oggi in poi”) dramma teatrale sulla storia dei Valdesi. Continuano ancora oggi
1969 Si costituisce la FGEI – Federazione Giovanile Evangelica Italiana, dalla Federazione delle Unioni Giovanili Valdesi e altri soggetti evangelici. La stessa FGEI afferma che pone al centro il rapporto tra fede e impegno politico
1970-1975 Ad Agape si tengono parecchi incontri e “campi ecumenici” incentrati sul marxismo. In un corso di storia valdese pubblicato dalla Fondazione Valdese 1994 si dice che in quegli anni c’è stato l’incontro “con l’elaborazione del pensiero marxista di gruppi politici più liberi e minoritari spesso ai limiti dell’eresia”. Non è chiaro cosa si intenda di preciso, ma nel 2016 Radio Blackout parlerà di appoggio alla lotta armata, smentita pochi giorni dopo dal Moderatore
estate 1971 Il Sinodo approva il Documento sul Matrimonio, basato sulla Scrittura, in cui si afferma che la famiglia sorge quando in un matrimonio c’è la presenza di figli, anche nati fuori dal matrimonio o adottivi. Il divorzio non è neppure preso in considerazione
estate 1972 Il Sinodo decide che i pastori con diritto di voto non possano essere più numerosi dei “laici” includendo fra questi ultimi anche i membri di diritto, quali i membri della Tavola e un diacono ogni sette. Fino al 1848 gli eletti erano sempre stati circa i due terzi dei membri del Sinodo. Negli ultimi anni precedenti il 1972 i pastori costituivano ben oltre la metà dell’assemblea
16 marzo 1973 Approvato a Leuenberg “Atto di concordia” tra chiese europee luterane, riformate, unite ed altre, volto alla comunione ecclesiale fra di esse. Poiché nell’atto il fondamento biblico è citato in modo meno perentorio che nella Confessione di fede del 1655, nei decenni successivi è preso a pretesto per una “interpretazione” sempre più “libera” della Scrittura
21 febbraio 1974 Entra in vigore la Discilina Generale delle Chiese Evangeliche Valdesi. Approvata nel Sinodo dell’anno precedente, che sostituisce la Costituzione del 1902, in continuità con gli “Articles” del 1558
1974 Primo campo femminista ad Agape
agosto 1975 Patto di integrazione fra le chiese valdesi e metodiste in Italia
inverno 1975/1976 Un gruppo di Valdesi che si definiscono scherzosamente “carbonari” si ritrova periodicamente, di solito in una casa all’imbocco della Val Pellice, per discutere come contrastare l’allontamento della Chiesa Valdese dall’Evangelo
aprile 1976 I valdesi “carbonari” lanciano una petizione al Sinodo in cui “manifestano profondo dolore perché l’impegno socio-politico di una parte della Chiesa Valdese, della Federazione delle Chiese Evangeliche e dei mezzi informazione, non solo si risolve in propaganda per determinati partiti, ma giunge a modificare il concetto scritturale della Chiesa, chiedono che il Sinodo consideri la reale, anche se non dichiarata, divisione prodottasi nella Chiesa e affermi che la Chiesa è la casa di tutti e che pertanto la sua conduzione, a tutti i livelli, non può essere influenzata da ideologie politiche, ma ispirata esclusivamente dall’Evangelo.”
21 giugno 1976 Il pastore Tullio Vinay è eletto senatore nel collegio Casale Monferrato-Chivasso per il Partito Comunista Italiano, che lo candida anche nel collegio che comprende le Valli, dove però non è eletto. È il primo e unico pastore valdese a tempo pieno eletto in Parlamento e anche il primo a candidarsi a tale carica
22 agosto 1976 La petizione partita ad aprile, sottoscritta da 3338 membri di chiesa nonostante l’ostilità di diversi pastori e la mancanza di alcuna informazione sul settimanale della Chiesa, viene consegnata alla presidenza del Sinodo da Giorgio Mathieu
23-26 agosto 1976 Il Sinodo esamina un ordine del giorno presentato da alcuni depuati firmatari della petizione, riprendendone i temi, ma ne stravolge a tal punto il contenuto che i proponenti originari votano contro o si astengono
24 ottobre 1976 In reazione al pessimo trattamento della petizione, i suoi sostenitori organizzano un “Culto di risveglio” a Torre Pellice con la partecipazione di 500 persone, sermone su Geremia 17:5 di Adriano Donini. Da quel culto nasce il movimento Testimonianza Evangelica Valdese
autunno 1978 Oltre trecento studiosi riuniti a Chicago redigono una Dichiarazione sull’inerranza biblica in 25 articoli, di cui il primo è “L’autorità di Cristo e quella delle Scritture sono inseparabili”
1980 La Fgei si impegna contro l’installazione dei missili nucleari americani a Comiso. Lo stesso sito della FGEI non ricorda iniziative contro gli analoghi missili sovietici puntati contro l’Italia
agosto 1983 Il Sinodo esamina diversi ordini del giorno sull’installazione dei missili nucleari americani in Sicilia. Nessuno viene approvato: quello Giorgio Spini-Malan che, ribadita la necessità di lavorare per la pace, chiede di sospendere il giudizio perché si tratta di questione squisitamente di parte politica, è bocciato a larga maggioranza; quello principale, che chiede la rimozione delle armi americane, è ritenuto troppo morbido dai deputati e dai pastori più politicizzati, i quali ne presentano un altro, che neppure raggiunge la maggioranza
21 febbraio 1984 Il moderatore Giorgio Bouchard e il Presidente della Repubblica  Sandro Pertini firmano l’intesa tra Tavola Valdese e Repubblica Italiana. In essa, su richiesta valdese, fu scritto: “La Repubblica italiana prende atto che la Tavola valdese, nella convinzione che l’educazione e la formazione religiosa dei fanciulli e della gioventù sono di specifica competenza delle famiglie e delle chiese, non richiede di svolgere nelle scuole gestite dallo Stato l’insegnamento di catechesi o di dottrina religiosa o pratiche di culto». Cessa qualunque tipo di istruzione valdese nelle scuole pubbliche delle Valli e persino al Collegio Valdese (scuole medie e licei) di Torre Pellice.
1984 Primo “Campo ‘gay’” al Centro Ecumenico valdese di Agape
1984 La Claudiana pubblica la “Storia dei Valdesi” in tre volumi di Amedeo Molnar, Augusto Armand-Hugon e Valdo Vinay,
11 agosto 1984 Promulgazione della legge che approva l’intesa tra Repubblica Italiana e Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi.
21 febbraio 1988 Il professore di teologia Vittorio Subilia scrive al pastore Pietro Valdo Panascia sulla situazione valdese: “Si è perduto il centro, i riferimenti biblici sono caduti, non ci si occupa che di un ecumenismo falso e livellatore, del terzo mondo, di ecologia, di conformismo ai problemi sociali. Dal 1700 non si era prodotta una situazione di una simile gravità.”
estate 1993 L’uomo politico americano Jimmy Jacumin, in occasione del centesimo anniversario della fondazione della sua città, Valdese, North Carolina, visita le Valli e resta impressionato dalla storia valdese e dai luoghi storici. Nasce l’idea di riprodurli a Valdese
5 ottobre 1993 Promulgata la legge che, su richiesta della Tavola Valdese, le assegna la quota dell’8 per 1000 dell’imposta sui redditi, limitatamente a una quota proporzionale a quanti effettuano realmente la scelta
31 dicembre 1997 Il debito degli ospedali valdesi del Piemonte supera in un solo anno l’intero bilancio della Chiesa arrivando a 11 miliardi di lire
4 luglio 1998 Dopo 4 anni di lavori, si inaugura a Valdese, North Carolina, il “Sentiero della Fede” (“Trail of Faith”), che riproduce i luoghi storici della Valli, voluto e progettato dal senatore dello stato, Jimmy Jacumin
agosto 1998 Né il Sinodo né gli altri organismi ecclesiastici affrontano il problema del debito degli ospedali
31 dicembre 1998 Il debito degli ospedali valdesi del Piemonte arriva a 22 miliardi di lire, più di quanto è stimato l’intero patrimonio immobiliare della Chiesa
1999 In una data imprecisata la Tavola garantisce con gli immobili della Chiesa l’enorme debito degli ospedali. La cosa non viene menzionata nella relazione al Sinodo
Sinodo 1999 La CIOV (commissione che si occupa degli ospedali valdesi) nella relazione al Sinodo dà conto di un aumento del debito degli ospedali di solo 4 miliardi anziché degli 11 reali. Il Sinodo non prende provvedimenti, nonostante il debito totale sia il triplo dell’intero bilancio della chiesa
1999 L’editrice valdese Claudiana pubblica il libro “Omosessualità” della pastora valdese Gabriella Lettini, in cui si afferma: “Chi proclama che uomini e donne omosessuali sono malati o peccatori ha il diritto di esprimere la propria opinione con lo stesso ‘diritto’ dei razzisti di disprezzare le persone che non appartengono alla razza bianca, o dei naziskin di insultare gli ebrei… La tradizione cristiana è complice in ogni episodio di violenza e discriminazione nei confronti di uomini e donne omosessuali. Finché i cristiani non diventeranno parte della soluzione a questo stato di cose, il cristianesimo sarà parte del problema.” Insomma, se so deve scegliere tra omosessualità e cristianesimo, è quest’ultimo che deve avere la peggio
2000 Il debito degli ospedali valdesi del Piemonte supera i 30 miliardi di lire
estate 2001 La Federazione delle Chiese Evangeliche della Liguria e del Piemonte Meridionale, la Chiesa Evangelica Valdese di Genova-Sampierdarena, il Centro Ecumenico di Agape (della Chiesa Valdese) aderiscono al Genoa Social Forum, organizzatore delle manifestazioni contro il vertice G8 di Genova, che sfoceranno anche in gravi disordini e devastazioni. Tra gli aderenti, varie associazioni come Antagonismo Gay, Arcigay, Arcilesbica, Diavolo Rosso, Azione Gay e Lesbica, Collettivo Femminista Streghe Rosse, 15 “centri sociali okkupati”, diversi collettivi anarchici, il collettivo “ilFuorilegge”, il collettivo autonomo Molotov, il Comitato contro il McDonald’s di Bisceglie, i tifosi ultras Fighters Juventini di Roma, 35 gruppi comunisti, il Partito Marxista Leninista, il “seminario contro la proibizione della canapa indiana”, l’associazione Stato di Allucinazione
2001 Il debito degli ospedali valdesi supera i 40 miliardi di lire. Gli amministratori tornano a chiedere alla Regione Piemonte di aumentare la remunerazione delle prestazioni, ma non procedono ad accorpare servizi dei tre istituti, mantengono un numero di personale amministrativo che il sistema sanitario regionale giudicherà il triplo del necessario, e contratti di ‘service’ a Torino vantaggiosissimi per i soggetti esterni e onerosissimi per l’ospedale
gennaio 2002 Mentre il debito degli ospedali è oltre i 30 milioni di euro (60 miliardi di lire), sette volte l’intero bilancio annuale della Chiesa, molto oltre il valore di tutti gli immobili posseduti, templi e luoghi storici inclusi, la Tavola comincia a lanciare l’allarme sulla situazione, affermando che l’unica causa è il mancato aumento della remunerazione dei servizi da parte della Regione
2002 Primo “Campo Lesbico” al Centro Ecumenico Valdese di Agape
2003 Il debito degli ospedali valdesi supera i 40 milioni di euro, oltre 80 miliardi di lire. Senza un intervento esterno tutto il patrimonio immobiliare valdese, inclusi, templi, presbiteri, luoghi storici (il cui valore è stimato meno di 20 milioni), passerebbe alle banche creditrici, gli ospedali sarebbero chiusi, i 550 dipendenti perderebbero il lavoro, e alla Chiesa resterebbero ancora parecchi milioni di debito da pagare. Una mediazione politica di Giorgio Mathieu, Lucio Malan ed Emilio Bolla ottiene l’impegno di Enzo Ghigo, presidente della Regione, a promuovere una legge regionale perché essa si accolli tutti i debiti e incorpori gli ospedali, dipendenti inclusi, nel sistema sanitario regionale. E’ così sventato il pericolo che la Chiesa Valdese perda l’intero suo patrimonio, immobiliare e non. Perde però gli ospedali
18 maggio 2004 Approvata la Legge Regionale che accolla alla Regione Piemonte i debiti degli ospedali valdesi, i quali passano al servizio sanitario regionale con i loro 550 dipendenti. La somma stanziata è 40 milioni di euro
8 febbraio 2007 La pastora valdese Letizia Tomassone sul “Corriere della Sera” afferma di aver celebrato liturgicamente matrimoni di coppie dello stesso sesso. Nessun provvedimento disciplinare verrà mai preso nei suoi confronti, benché apertamente contrario all’ordinamento valdese
8 giugno 2009 Promulgata la legge che, su richiesta della Tavola Valdese, le assegna per intero la quota dell’8 per 1000
27 marzo 2010 Durante una trasmissione televisiva su Rai Due, la pastora valdese e professora di teologia Letizia Tomasone, afferma: “Questo in realtà nella mia vita è stato ed è una grande ricchezza, cioè la possibilità di sperimentare relazioni molto significative, anche di lungo termine, con donne e con uomini, mentre il cristianesimo classico tradizionale in tutte le sue forme tende a far sentire in colpa se non sei adeguatamente eterosessuale. Quindi io, più che un problema, lo vedo come la scoperta della possibilità, della gioia di diventare interamente ciò che si è, e di riconoscere che in questo c’è anche un dono di Dio.”
11 aprile 2010 Inizia la raccolta delle firme per il referendum denominato dai suoi promotori “per l’acqua pubblica”, ma nella realtà per “l’abrogazione della norma che consente di affidare la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica a soggetti scelti a seguito di gara ad evidenza pubblica, consentendo la gestione in house solo ove ricorrano situazioni del tutto eccezionali, che non permettono un efficace ed utile ricorso al mercato”. Del comitato promotore, organo di rilevanza costituzionale, entra a far parte la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, e dunque anche la Chiesa Valdese, senza alcun coinvolgimento preventivo del Sinodo, accanto a centinaia di associazioni, prevalentemente politiche di sinistra ed estrema sinistra. Al Senato, il relatore del provvedimento di cui si richiede l’abrogazione è stato il valdese Lucio Malan
aprile 2010 Il pastore valdese Alessandro Esposito celebra, presso la Chiesa di Trapani e Marsala di cui è pastore, la solenne benedizione liturgica dell’unione fra due donne (che i media, non smentiti, definiscono “matrimonio”) senza alcuna decisione sinodale che autorizzi un tale atto, mentre il vigente Documento sul matrimonio lo esclude radicalmente
23 maggio 2010 Il pastore e teologo valdese Paolo Ricca celebra nel Tempio di Roma, via IV novembre, il battesimo di due bambini, definendo “genitori” i due uomini che li presentano: il padre biologico e il suo compagno
15 giugno 2010 Nasce il sito “dissidente” valdesi.eu che chiede di attenersi alla Confessione dei Fede del 1655
28 luglio 2010 Con una inserzione a pagamento sul settimanale ‘Riforma’, cinque valdesi lanciano un Appello per la Fedeltà alla Confessione di Fede, anche in relazione alla prevista discussione sinodale sulle benedizioni liturgiche alle coppie dello stesso sesso: Ivan Caradonna, Fabrizio Malan, Lucio Malan, Sergio Malan e Giorgio Mathieu.
22 agosto 2010 Inizia il Sinodo cui l’Appello per la Fedeltà alla Confessione di Fede è rivolto
25 agosto 2010 Il presidente del Sinodo, il magistrato Marco Bouchard, vieta all’ex moderatore Gianni Genre di parlare dell’Appello
27 agosto 2010 Il Sinodo approva con 105 voti favorevoli, 9 contrari, 29 astenuti e 37 non votanti un ordine del giorno che consente alle singole chiese di decidere se celebrare benedizioni liturgiche per le coppie dello stesso sesso. Valdesi.eu ricorda che non solo la benedizione delle coppie omosessuali è contraria alla Confessione di fede del 1655, ma che affidare alle chiese locali la decisione su aspetti liturgici e dottrinali è contrario al Patto dell’Unione del 1561, sempre confermato nei secoli seguenti, il quale prevede che per le questioni liturgiche e dottrinali occorra l’unanimità di tutte le chiese
30 agosto 2010 L’Alleanza Evangelica Italiana esprime solidarietà allla minoranza valdese che si è espressa contro le benedizioni alle coppie omosessuali. Seguiranno analoghe prese di posizione da parte della Federazione delle Chiese Pentecostali e altre deominazioni evangeliche
24 dicembre 2010 Il pastore valdese Aldo Comba scrive su ‘Riforma’: “Nel sottoscrivere la confessione di fede Valdese del 1655 i pastori valdesi si impegnano a esercitare il loro ministero nella linea della tradizione teologica riformata, ma non ad aderire ad ogni singola formulazione del documento.” Nonostante le numerose richieste di valdesi.eu, nessun pastore ha mai smentito tale affermazione, secondo la quale i pastori sottoscrivono solennemente un documento che non condividono e non metteranno in pratica
23 maggio 2011 Lucio Malan chiede al Concistoro della Chiesa di Luserna San Giovanni, di cui è membro, di essere espulso in quanto la Chiesa Valdese, come tale, si è costituita promotore del referendum per abrogare la norma sui servizi pubblici locali, di cui egli è il principale responsabile politico: o la Chiesa non doveva schierarsi perché non è questione di fede, o lo è e dunque va espulso. Il Concistoro respingerà la richiesta in nome della “libertà di dissentire”
26 giugno 2011 La Chiesa Valdese di Milano celebra con due pastori, alla presenza di operatori televisivi, giornalisti e fotografi, la prima benedizione liturgica a una coppia di uomini dall’approvazione sinodale del 2010
28 giugno 2011 Il pastore valdese Domenico Maselli, già presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, in una lettera al quotidiano ‘il Tirreno’ afferma di non aver benedetto coppie gay e di non avere intenzione di farlo
8 luglio 2011 L’Alleanza Evangelica Italiana afferma che la benedizione di Milano è contro l’Evangelo. Seguono analoghe prese di posizione delle Chiese Battiste Italiane e altre denominazioni
8 luglio 2011 In una intervista al settimanale “l’Espresso”, il pastore Platone afferma che l’opposizione alle benedizioni alle coppie omosessuali è solo tra i pentecostali
luglio 2011 Il gruppo di valdesi.eu pubblica inserzioni a pagamento sul settimanale di Pinerolo “l’eco del Chisone”e il quotidiano “La Stampa” di Torino, precedentemente rifiutate dal settimanale valdese Riforma. In esse si ribadisce il dissenso di molti valdesi sulla politicizzazione della Chiesa e l’allontanamento dalla Scrittura, lamentando la censura subita
22 luglio 2011 Il teologo valdese Paolo Ricca, in un ampio articolo su ‘Riforma’, afferma che le benedizioni alle coppie dello stesso sesso sono fuori dalla scrittura e sbagliate
fine luglio 2011 In una intervista a ‘Riforma’ la Moderatora Maria Bonafede definisce “ampia maggioranza” il 58% dei voti sinodali che ha approvato le benedizioni alle coppie dello stesso sesso, afferma che “l’accoglienza piena e senza incertezze” (delle coppie dello stesso sesso attraverso la loro benedizione) “è biblica al cento per cento”, che “la discussione sul tema della benedizione nella Bibbia è secondaria” e rivela che le chiese valdesi multietniche si sono opposte, cosa mai riportata dai mezzi di informazione valdesi
21 agosto 2011 Si apre il Sinodo. Nella relazione ufficiale consegnata a tutti i deputati si afferma che nelle chiese etniche che si oppongono alla benedizione delle coppie dello stesso sesso “non c’è una argomentazione specifica, ma un’ancestrale omofobia derivante (…) dalla Bibbia”. La stessa relazione rivela che la questione “ha suscitato violente reazioni di rifiuto e ha addirittura fatto emergere minacce di divisione (grassetto nell’originale) delle comunità. Queste situazioni si sono verificate in particolare nelle comunità con una forte presenza di fratelli e sorelle provenienti dall’Africa, o più generalmente dal sud del mondo come pure dall’est europeo”. Di tali minacce gli organi di informazione non hanno mai parlato
21 agosto 2011 Per la prima volta nella storia, e contro il regolamento, ai membri di chiesa non è consentito assistere ai lavori del Sinodo, ma solo vederne le riprese televisive. I voti, avvenendo per alzata di mano, diventano così di fatto segreti. La cosa si ripeterà in tutti i sinodi seguenti, inficiandone la regolarità
26 agosto 2011 Ore 11 circa. Il Sinodo boccia un ordine del giorno a favore dei cristiani perseguitati
26 agosto 2011 Ore 11.15 circa. Il Sinodo approva con 109 sì, 9 no, 9 astenuti e 53 non votanti un ordine del giorno di deplorazione contro il sito internet valdesi.eu promotore dell’Appello per la fedeltà alla Confessione di Fede. In tutta la storia dei sinodi non si ricorda alcuna deplorazione formale di alcuno, neppure dei persecutori che massacraavano uomini donne e bambini. Nel documento si accusa il sito di condurre una “campagna di denigrazione”, di usare abusivamente il nome “valdese”, di pubblicare video non autorizzati dei lavori sinodali (cosa non vera), e di fare attacchi personali a pastori
29 agosto 2011 Valdesi.eu ribatte punto per punto alle pur generiche accuse contenute nell’ordine del giorno sinodale e chiede, anche con lettere a tutti i pastori, di menzionare qualche caso specifico di denigrazione o di attacchi personali. Alcuni rispondono, o dissociandosi dall’ordine del giorno sinodale o citando cose che nulla hanno a che fare con la denigrazione o con attacchi personali
autunno 2011 La Federazione delle Chiese Pentecostali interrompe, dopo oltre 10 anni, il dialogo con la Chiesa Valdese a causa delle benedizioni alle coppie dello stesso sesso
26-31 agosto 2012 Il Sinodo, ancora a porte chiuse contro il regolamento, decide di modificare il Documento sul matrimonio del 1971. Non è ancora conosciuto il testo approvato, ma l’impostazione è chiara: “Non esiste un concetto statico e immutabile di matrimonio, né un nesso imprescindibile tra famiglia e matrimonio o tra famiglia e filiazione”
31 agosto 2012 Conferenza stampa a proposito della decisione sinodale sulla famiglia. Il pastore Paolo Ribet definisce “famiglia” il fatto che “due si mettono insieme” e afferma che il Documento del 1971 è superato perché da allora sono cambiate molte cose. Il pastore Platone afferma che “non abbiamo mai avuto un’idea così fissista del matrimonio, siamo piuttosto persone che addivengono a dei patti, che sono transitori, che non sono indissolubili”. Il professore di teologia pratica della Facoltà Valdese di Teologia, pastore Enrico Benedetto, aggiunge che “in una prospettiva protestante il matrimonio non esiste” e conclude: “Usciamo dal buono e dal cattivo, proviamo a vivere con uno sguardo di benevolenza, che è lo sguardo del Vangelo, le situazioni di vita, che non sempre ci è dato scegliere, che incontriamo. Investiamo ciò che incontriamo di un impulso che non sia un impulso giudicante. L’Evangelo, se non è questo, ma che cosa sarà mai?”
3 settembre 2012 La presidente del Sinodo, Marcella Tron Bodmer, risponde alla richiesta di cancellare la deplorazione sinodale del 2011 contro valdesi.eu, affermando che non si è potuta esaminare per questioni procedurali
21 dicembre 2012 Secondo bizzarre teorie basate sul calendario dei Maya, ampiamente riportate dai mezzi di informazione, in questo giorno doveva avere luogo la fine del mondo. Secondo la versione inglese di Wikipedia, solo tre villaggi sarebbero scampati alla catastrofe. Tra questi, Pra del Torno, roccaforte valdese ai tempi delle persecuzioni, in quanto i Valdesi vi avrebbero custodito per un breve periodo il “Sacro Graal”.
13 gennaio 2013 Il settimanale ‘Riforma’ cerca di far passare per “dialogo con la realtà pentecostale sull’omosessualità” un convegno cui ha partecipato anche un pastore di una piccola chiesa cui aderisce non più dell’1% dei pentecostali italiani
26 maggio 2013 A Roma si celebra la prima benedizione di una coppia di lesbiche dopo l’autorizzazione del Sinodo nel 2010
14 giugno 2013 La Federazione dei Giovani Evangelici Italiani (valdesi ed altri) partecipa ufficialmente al Gay Pride di Roma
25 luglio 2013 Sul settimanale ‘Riforma’ un pastore valdese già membro della Tavola scrive che ci sono “brani biblici affetti da omofobia”. Nello stesso numero del settimanale, un altro pastore esprime sostegno alla proposta di legge che punisce la “omofobia” con il carcere, anche per chi solamente appartenga a gruppi che promuovono la “omofobia”.
2 e 5 agosto 2013 Valpellice: prime “Giornate di Sentieri Antichi Valdesi”, su iniziativa di “Daniela Valdese” (Daniela Michelin Salomon), autrice dell’omonimo blog, del pastore Paolo Castellina (riforma.net) e di valdesi.eu.
agosto 2013 La presidenza del Sinodo respinge il ricorso contro la deplorazione del 2011 nei confronti di valdesi.eu perché essa non sarebbe un “provvedimento” specifico contro il quale si possa ricorrere al Sinodo. Curiosamente il Sinodo ha trattato persino ricorsi riguardanti soldi da dare a ex dipendenti, ma la deplorazione per ragioni di fede non sarebbe degna di poter essere discussa in tale sede
ottobre 2013 Esce il libro di Paolo Castellina “La confessione di fede valdese del 1655”
15 novembre 2013 “Riforma” rivela che negli ultimi 10 anni i membri di chiesa valdese sono diminuiti del 9,2%
2 dicembre 2013 Nasce il movimento ecclesiale Sentieri Antichi Valdesi
12 gennaio 2014 Dichiarazione Sentieri Antichi Valdesi sulla famiglia. Ecco l’esordio: “la famiglia è il nucleo fondamentale della società, stabilita fermamente dalla Parola di Dio”
17 febbraio 2014 Dichiarazione Sentieri Antichi Valdesi: “La Parola di Dio fonte della nostra vita. No al relativismo dottrinale”
6 maggio 2014 La casa editrice valdese Claudiana pubblica un libro il cui titolo è una bestemmia, scritto dalla “teologa” Marcella Althaus-Reid con prefazione di totale adesione redatta dalla pastora e professora di teologia valdese Letizia Tomassone. Anche molti titoli dei capitoli sono bestemmie a sfondo sessuale. Il libro contiene, tra l’altro, la “rilettura” del racconto biblico della distruzione di Sodoma, dove i “buoni” sono “gli accoglienti sodomiti” e la moglie di Lot, mentre Lot stesso e Dio (definito “fascista”) sono i “cattivi”
6 luglio 2014 Nella trasmissione radiofonica “Uomini e profeti”, il decano della Facoltà valdese di teologia Daniele Garrone così definisce il principio del “Sola scriptura”: “il modo che noi abbiamo per fare i conti con una parola altra, cioè quello che io penso, dico credo di Dio non me lo trovo dentro, non voglio che sia semplicemente il prolungamento della mia coscienza, ma lo sviluppo come ermeneutica di un discorso che mi è rivolto”. Il centro non è così più la Parola di Dio, ma l’ermeneutica
18-19 agosto 2014 Valpellice: seconda edizione delle “Giornate di Sentieri Antichi Valdesi”
24 agosto 2014 Per la prima volta il Papa, Francesco I, invia un messaggio augurale al Sinodo Valdese, ma, grazie alla comunicazione su internet di uno dei deputati, trapela che nel testo si invoca l’intercessione della Vergine Maria, cosa che viene rilevata solo da valdesi.eu e poi ammessa ma minimizzata anche da “Riforma”. Il testo del messaggio non verrà mai pubblicato dagli organi valdesi ufficiali, ma solo dal Vaticano e da valdesi.eu
25 agosto 2014 Il Sinodo respinge con 77 voti contro 71 un ordine del giorno della Commissione d’Esame che chiede ai pastori di rendere conto del proprio lavoro a consigli di chiesa e concistori
29 agosto 2014 Il Sinodo approva un odine del giorno a favore dei cristiani perseguitati, che patiscono pesanti discriminazioni, torture, conversioni forzate e migliaia di morti ogni anno. Nel testo la loro situazione viene paragonata alle vittime dell’omofobia in Italia
2014 La quota dell’8 per 1000 sull’imposta sui redditi spettante alla Tavola Valdese raggiunge i 41 milioni di euro
22 giugno 2015 Papa Francesco visita il Tempio Valdese e davanti al Moderatore dice: “Vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!”. Sentieri Antichi Valdesi, notando che i vertici ufficiali valdesi di oggi hanno poco titolo per parlare a nome dei Valdesi perseguitati fedeli alla Scrittura, esprime apprezzamento per la richiesta di perdono e la accoglie.
16 agosto 2015 Esce il libro che raccoglie i principali articoli usciti sul sito valdesi.eu con il titolo “Che cosa è la Chiesa Valdese oggi”
23 agosto 2015 Il Sinodo Valdese esamina la richiesta di perdono di Papa Francesco e formula una risposta così involuta che i giornali intitolano: “I Valdesi dicono di non poter perdonare”. Da parte valdese occorreranno ulteriori precisazione per spiegare che in realtà si voleva perdonare
26 agosto 2015 Presentato al Sinodo il “Documento sulle famiglie”, in sostituzione di quello del 1971, basato sulla Bibbia. In esso viene in diversi modi espressa la totale accettazione dell’omosessualità, affermando, senza neppure tentare di dimostrarlo, che i “rapporti omosessuali che sono condannati nella Bibbia non hanno nulla in comune con una relazione d’amore tra persone dello stesso sesso come viene comunemente oggi riconosciuta nelle nostre società moderne”.  Le relazioni omosessuali sono in tutto equiparate al matrimonio. Le pochissime citazioni bibliche sono del tutto fuori contesto: il detto di Gesù “ciò che Dio ha unito l’uomo non sciolga” viene usato per affermare che “siamo tutti e tutte chiamate all’amore del prossimo e alla giustizia, non a uno specifico modello di relazione”. I versetti di Genesi sulla creazione della donna vengono citati per sostenere che “la diversità può sussistere anche tra persone dello stesso sesso” dunque le relazioni omosessuali sono volontà di Dio tanto quanto quelle tra uomo e donna, “consapevoli che l’amore di Dio è capace di un amore che non si consuma”. Il documento afferma anche che la forma di famiglia è determinata dalle leggi statali
novembre  2015 Il Sinodo Valdese approva un ordine del giorno “per la piena integrazione dei fratelli e delle sorelle omosessuali, invita le chiese a intraprendere e proseguire il cammino fin qui svolto, esprime preoccupazione perché ancora settori ampi, benché minoritari, dell’opinione pubblica italiana mantengono atteggiamenti di chiusura e di discriminazione omofobica, talvolta invocando a sostegno delle proprie posizioni anche una visione distorta dell’Evangelo, invita le Chiese a contrastare con forza ogni forma di discriminazione verso i fratelli e le sorelle omosessuali nonché di strumentalizzazione della Parola di Dio a questi fini”. In pratica, dopo che nel 2010 si erano lasciate libere le chiese locali di praticare o no le benedizioni alle coppie omosessuali, ora cessa la libertà e chi non accetta la nuova pratica è accusato di “discriminazione”
29 gennaio  2016 Roma. I rappresentanti di 24 denominazioni evangeliche, tra cui Sentieri Antichi Valdesi, approvano il documento “Quale famiglia per quale testimonianza evangelica?”, per ribadire che “Nella Bibbia il matrimonio, e per estensione la famiglia su esso fondata, è un’istituzione stabilita fin dal principio a coronamento della bontà della creazione”, e i suoi soggetti sono un uomo e una donna, complementari l’uno all’altro (Genesi 2:18), visione “totalmente accettata nell’insegnamento di Gesù”. “La famiglia rappresenta un dato pregiuridico e prepolitico stabilito da Dio”. Il testo definisce il “Documento sulle famiglie” presentato al Sinodo Valdese del 2015 come “appiattito sulle tendenze della società contemporanea più che orientato dalle convinzioni bibliche”.  “Quale famigia” esorta i “soggetti all’interno delle chiese protestanti storiche a far sentire la loro voce di dissenso, smarcandosi da posizioni che cozzano contro l’Evangelo”
6 febbraio  2016 Culto di Sentieri Antichi Valdesi secondo l’antica liturgia valdese in una sala in via Generale Martinat a Torre Pellice
11 aprile  2016 Il sito valdesi.eu raggiunge il milione di visitatori
17 maggio  2016 “Sentieri Antichi Valdesi” condanna come falsamente evangeliche le partecipazioni di valdesi e altri evangelici agli eventi della “giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia”. Un’azione “che corrompe e sovverte l’antropologia biblica e l’evangelo stesso”
8 luglio  2016 In un articolo di ‘Riforma’ si afferma l’evidenza che “le tre principali religioni monoteiste, ebraismo, islam e cristianesimo, siano improntate e costruite al fine di escludere le donne dalla società, se fosse possibile dal mondo, relegandole a un ruolo di comprimarie, concubine, ombre”. Per quel che riguarda ebraismo e cristianesimo, la Bibbia dimostra il contrario.
10 luglio  2016 “Matrimonio” di due uomini al Tempio Valdese di Palermo. Tale viene definito in tutti i giornali. Gli “sposi” esibiscono nelle foto un “certificato di benedizione”
21 agosto  2016 Culto inaugurale del Sinodo Valdese. L’Assemblea ascolta in piedi la lettura di ciò che anche il foglio della liturgia definisce “Confessione di fede”, il cui titolo è “Credo post-apostolico”. Si tratta infatti di un testo “non apostolico”, in cui i concetti dei primi quattro articoli della Confessione di Fede ufficiale (quelli sulla Scrittura) sono ignorati, Gesù è il messia solo “dei tormentati e degli oppressi”, non è morto per i nostri peccati ma “per aver annunciato il Regno di Dio”, risorto per agire affinché un giorno “Dio sia tutto in tutto”, lo Spirito santo “ci rende compagni e compagne del risorto” e si crede nella “pace sulla terra per la quale ha senso lavorare”. Dopo averla contraddetta tante volte nei fatti, è la prima volta che l’autentica Confessione di fede valdese del 1655 viene rinnegata formalmente. Infatti, anche quest’anno la sua sottoscrizione da parte dei consacrandi pastori non è menzionata nei comunicati ufficiali, pur essendo ancora richiesta dalle discipline
23 agosto  2016 Il sito di estrema sinistra ‘Radio Blackout’ pubblica un articolo in cui si afferma che negli anni ’70 la chiesa valdese appoggiò la lotta armata, cioè gruppi come le Brigate Rosse
26 agosto  2016 Il sito valdesi.eu dà notizia dell’articolo di Radio Blackout
27 agosto  2016 Il moderatore, pastore Eugenio Bernardini, afferma, secondo un articolo di ‘Riforma’, che “Dio accoglie nella sua immensa grazia tutte le forme di famiglia”.  Ciò, non essendo riportato in alcuna parte della Bibbia, implica una nuova Rivelazione, ricorda il sito valdesi.eu
29 agosto  2016 Il moderatore Eugenio Bernardini smentisce ufficialmente l’affermazione di Radio Blackout definendola “fuorviante imprecisione”, dichiarando “non abbiamo mai dato appoggio – come chiesa – a nessun movimento, ancor meno se pronto a imbracciare le armi”
agosto  2016 In una lettera alle chiese valdesi, il moderatore raccomanda di impartire benedizioni liturgiche solo alle copppie omosessuali e non a quelle eterosessuali. Afferma che va rianalizzata tutta la questione alla luce dell’entrata in vigore della legge italiana sulle unioni civili
9 settembre  2016 Un articolo di ‘Riforma’ rivela che i membri di chiesa valdese sono scesi a 17.096, con un calo di 2502 in nove anni
22 ottobre  2016 In occasione del Waldensian Day, il comitato britannico di sostegno alla Chiesa Valdese (English committee in aid of the Waldensian Church Missions) promuove un libro celebrativo di Papa Bergoglio, “The promise of Francis”
20 agosto 2017 Culto inaugurale del Sinodo Valdese. L’Assemblea legge in piedi ciò che anche il foglio della liturgia definisce “Confessione di fede”, il cui titolo è “Credo post-apostolico”. La stessa dell’anno precedente, in profondo contrasto con l’autentica confessione di fede del 1655, totalmente staccata dalla Bibbia, ideologico, panteista, anti trinitario, insomma: non cristiano. La sostituzione di fatto della vera confessione di fede è ormai consumata, la decisione avvenuta non si sa dove, non si sa chi l’ha presa. In pratica il Sinodo ammette di non aver più nulla a che fare con la Chiesa Valdese storica
24 agosto 2017 Il gruppo “Dissidenza valdese” affigge alla porta di ogni tempio della Val Pellice un volantino che riporta l’articolo del pastore Paolo Castellina “La misura è colma”. In esso si cita Apocalisse 18:4: “Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe”, che viene così commentato: “Questo appello è stato spesso utilizzato nel corso dei secoli come quello stesso rivolto da Cristo ai Suoi fedeli affinché si separino chiaramente non solo dallo stile di vita di questo mondo che orgogliosamente si contrappone a Dio ed alle Sue leggi morali, sfidandolo, ma anche come appello ad uscire da chiese corrotte ed idolatre che, pur portando impropriamente il nome di Cristo, si sono compromesse con il mondo abbracciandolo come fa una prostituta per vile guadagno. Difatti siamo di fronte ad una prostituzione spirituale simile a quella in cui più volte era incorso l’antico Israele e che i profeti denunciavano.”
19 settembre 2017 Nuovo consistente calo dei membri della Chiesa Valdese, attestato da un articolo di ‘Riforma’. Da 17.096 a 16809 in un solo anno. Un calo di 287 persone in un anno, 2789 negli ultimi dieci anni. Nelle valli, i valdesi sono ridotti a 8544, circa un terzo di prima del 1848. Nell’ultimo anno nelle valli si sono persi 258 membri, 200 per morte, gli altri per emigrazione o cancellazione
26 agosto 2023 Ordine del giorno: “Il Sinodo Valdese condanna una legislazione orientata a definire la gestazione per altri reato universale”. Si tratta di una proposta portata avanti dal partito Fratelli d’Italia, di cui fa parte il senatore valdese Lucio Malan, che commenta: “Secoli di fedeltà ai fondamenti e ai principi biblici, fedeltà pagata con atroci persecuzioni e massacri subiti, si contrappongono a una entità diventata oggi un secondario e superfluo porta bandierina delle rivendicazioni più estreme delle varie processioni ‘Pride’. Ciò attraverso attraverso l’ordine del giorno che difende la mercificazione del corpo della donna attraverso la ‘gravidanza per altri’, che la trasforma in strumento di produzione di bambini che le vengono sottratti in cambio di denaro, bambini a loro volta diventati merce, vendibile per contratto.”
2024- Il futuro del movimento valdese dipende da chi condivide l’intento di tenere alta la luce che risplende nelle tenebre, e che tra mille pericoli ha proclamato il vero Evangelo contro ogni contraffazione, contro ogni sopraffazione, contro ogni tentativo di farne ciò che non è. Chi è valdese, o si sente solidale con la vera missione del movimento valdese non può che desiderare, ancora oggi, di difendere la Bibbia come Parola di Dio, e diffonderne il messaggio. Fondare dunque una Chiesa Valdese Riformata? “Riformata” nel duplice senso di aderente alla Riforma protestante e di ri-formata, dopo la devastazione portata in quella oggi ufficiale da ideologie, apostasia e odio per la Bibbia? O sperare ancora in un ritorno “alla rocca donde foste tagliati” da parte della struttura attuale? Molto molto difficile.  Gli interessati possono scrivere a lettere@valdesi.eu

 

 

3 commenti

  1. Questa Cronologia è davvero interessante … Sarebbe bello poterla avere in versione PDF …
    Un caro saluto,
    Alberto

  2. “Perché si sono infiltrati fra di voi certi uomini (per i quali già da tempo è scritta questa condanna); empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo” (Giuda 4).

    Il più grande furto del secolo è stato commesso nel 20mo secolo, e ha a che fare con le chiese protestanti storiche. Non è stato commesso un furto in chiesa, ma è stata proprio rubata, sottratta, la chiesa stessa.

    La chiesa appartiene di diritto a Gesù Cristo. Essa esiste nel Suo nome, e la sua funzione è quella di predicare la Parola di Dio, amministrare i sacramenti, come pure applicare fedelmente una giusta disciplina fra i suoi membri. La chiesa, però, è stata rubata. I ladri sono i liberali, i modernisti, i socialisti, gli umanisti, gli evoluzionisti, gli ecologisti, le femministe, e chi più ne ha più ne metta. Il loro scopo? Trasformare la chiesa in “qualcos’altro”. “Così com’è non va”, dicono. Facendo uso del nome di Cristo, questi ladri molto “religiosi” si sono infiltrati nelle chiese, ne hanno acquisito il controllo, si sono impossessati dei pulpiti e delle sue finanze, stanno usando la chiesa per promuovere i loro propositi anti-cristiani. Invece che proclamare Cristo, la chiesa ora predica l’ideologia umanista e ne finanzia le attività.

    In primo luogo, la chiesa è stata rubata dalle mani di Gesù Cristo. In secondo luogo, la chiesa è stata sottratta al popolo di Dio, ai cristiani fedeli. In numerosi casi, i cristiani fedeli, il cui denaro ha edificato la chiesa e sostenuto i pastori, si sono visti imporre predicatori compiacenti che si oppongono alle dottrine bibliche, predicano dubbi al riguardo di Cristo, promuovono un’etica non cristiana ed emarginano fino ad espellere dalla chiesa la stessa gente la cui fede, opera e denaro, ha contribuito ad edificarla. Questi cristiani sono stati derubati: la chiesa è stata loro sottratta. Quando protestano per questo furto, questi fedeli credenti sono denunciati come dei piantagrane, dei “fondamentalisti”! Fa meraviglia che le chiese che sono sorte dal risveglio biblico della Riforma, siano ora praticamente irriconoscibili e motivo di scandalo per molti che le osservano?

    Che si può fare? Per rispondere a questa domanda è necessario considerare realisticamente questa situazione. Due cose sono attaccate: in primo luogo il Cristianesimo, in secondo luogo le proprietà della chiesa. Le proprietà della chiesa sono state alienate e i tribunali sostengono la legalità di quest’operazione.

    La questione più importante è se essi abbiano catturato anche noi e se distruggeranno del tutto la fede cristiana. Essi non ci possono catturare se rifiutiamo di essere parte di loro, se usciamo dalle loro chiese anti-cristiane e ritorniamo a mettere altrove le antiche fondamenta della vera fede. Inoltre, essi non possono distruggere la fede cristiana, perché essa non è dall’uomo, ma da Dio, non è una forza naturale, ma una forza soprannaturale. Al contrario, Dio, a suo tempo, li giudicherà e li distruggerà, e noi faremmo bene ad evitare queste chiese che stanno per essere severamente giudicate.

    Siamo in guerra, una guerra spirituale, e faremmo bene a rendercene conto ed agire di conseguenza. “Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere” (Ef. 6:13). Come potremmo fare questo se continuiamo ad associarci con questi ladri e a sostenerli?

    La chiesa deve essere ricostruita, non nei termini dei desideri umani, ma nei termini della Parola di Dio. Se dev’essere la chiesa di Cristo, essa non potrà che essere governata dalla Parola di Dio e dai propositi salvifici di Cristo. Oggi ci vien detto che la chiesa deve essere “al servizio della società”. Non è questo il suo scopo. Era stata chiamata all’esistenza da Gesù Cristo per essere la comunità dei redenti, la luce del mondo, e il sale della terra. Questo può essere realizzato solo con la fedeltà a Gesù Cristo.

    Sono d’accordo di fondare la Chiesa Valdese Riformata alla quale appartengono tutti i templi, la Casa valdese e i siti storici valdesi essendo stati salvati nel 2003 da un debito colossale che costringeva il moderatore della chiesa valdese a presentare i libri contabili in tribunale per la procedura fallimentare. Il patrimonio immobiliare dell’Unione delle chiese valdesi e metodiste sarebbe passato per intero in mano alle banche creditrici. Ma ciò non avvenne grazie all’intervento di un esponente dell’ attuale “Dissidenza Valdese”.

    D.V. (Dissidenza Valdese)

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