Se tu avessi una scatola di montaggio “fai-da-te” che ti permettesse di crearti il tuo proprio dio, che dio ne verrebbe fuori? Non la si trova in vendita, ma tutti, nessuno escluso, se ne fabbricano uno a proprio uso, consumo e convenienze. Si tratta di un idolo – che poi adorano e che determina la loro vita. Tutti hanno il proprio dio, anche quelli che negherebbero a viva voce di averne uno. Vanno sotto vari nomi. L’essere umano non ne ha mai fatto a meno, e non ne fa a meno neppure oggi, per quanto sia un mondo che si dice secolarizzato. Si tratta del dio che meglio risponde alle proprie idee, esigenze o ambizioni e può essere di varia natura. Il mondo ne è pieno. Le fabbriche di idoli lavorano a pieno ritmo. Producono tante fedi e religioni. Le si vedono sia nelle società liberali e pluraliste, come nelle società tiranniche. In queste ultime ne impongono una, di fede, e perseguitano le altre.
Un giorno l’apostolo Paolo capita ad Atene, un mondo che si vantava del suo pluralismo e “…il suo spirito s’inacerbiva in lui, vedendo la città piena di idoli” (Atti 17:16). Paolo, come ogni autentico cristiano, credeva che non ogni fede vada bene “basta che sia sincera”, ma che esista un solo Dio, vero e vivente, e che i molteplici idoli fabbricati dall’uomo, non solo siano menzogneri, ma abbiano un effetto deleterio. Ecco così che Paolo, che serviva Dio nel suo spirito “annunciando il vangelo del Figlio suo” (Romani 1:9) proprio in quella città osa proclamare l’esclusività del Dio che si è rivelato nella persona e nell’opera di Gesù Cristo.
Ecco come lo descrive il libro degli Atti degli Apostoli:
“22“Allora Paolo, stando in piedi in mezzo all’Areopago, disse: «Ateniesi, io vi trovo in ogni cosa fin troppo religiosi. 23Poiché, passando in rassegna e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: “AL DIO SCONOSCIUTO”. Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio.
PER LEGGERE O ASCOLTARE TUTTO IL CULTO CLICCA QUI
Lascia un commento