L’articolo 2 delle vigenti Discipline Valdesi stabilisce che “la Chiesa professa le dottrine contenute nell’Antico e nel Nuovo Testamento e formulate nella sua Confessione di fede”. Da secoli i pastori, al momento della consacrazione, sottoscrivono quella Confessione di fede. L’ha fatto anche il giovane consacrato nel Sinodo 2011. La confessione di fede è il documento che apre la “Raccolta delle discipline vigenti nell’ordinamento valdese” ed è al primo posto della sezione “Cosa crediamo” del sito ufficiale della Chiesa Valdese. È perciò un documento fondamentale non solo per regolare la Chiesa, ma definire che cosa la chiesa è e chi fa parte di essa. Senza una confessione di fede condivisa una chiesa non è tale, ma solo un’accozzaglia di gente che si trova nello stesso posto, forse per abitudine, forse perché i propri genitori ne erano parte, o forse per fini che nulla hanno a che fare con una chiesa che si definisce evangelica.
La riproduciamo perciò qui, a puntate, corredata dalle Prove allegate ad essa, secondo la traduzione di Giovanni Diodati, pubblicata pochi anni prima e certamente prevalente – per quanto riguarda la lingua italiana – tra i Valdesi dell’epoca. E con qualche appunto su quanto viene in realtà professato oggi.
Dalla lettera del 5 ottobre 1661 con cui Antonio Leger la presentava ai valdesi:
“La Confessione della fede nostra essendo tutta cavata dalle Sante Scritture, coloro che la combattono non fanno guerra a noi, ma a Dio.”
Confessione di fede delle Chiese Riformate, Cattoliche et Apostoliche del Piemonte, confermata per testimonianze espresse dalla Santa Scrittura (1655)
Noi crediamo
Articolo 1
Che vi è un solo Iddio, il quale è una Essenza spirituale, eterna, infinita,del tutto savia, misericordiosa, giusta, in somma del tutto perfetta; e che vi sono tre Persone in quella sola e semplice essenza, il Padre il Figliuolo e lo Spirito Santo.
PROVE:
Deuteronomio 4:39 : “Conosci adunque oggi, e riduciti al cuore, che il Signore è Iddio, in cielo disopra, e in terra disotto, e che non ve n’è alcun altro.” Isaia 42:8 : “Io sono il Signore, questo è il mio Nome; ed io non darò la mia gloria ad alcun altro, né la mia lode alle sculture.” Non è dunque licito appoggiar la fiducia e speranza nostra nelle creature né invocar li santi, né adorar le imagini, o la croce, atteso che queste cose non sono Dio.
Esodo 20:2 : “Io sono il Signore Iddio tuo, che ti ho tratto fuor del paese di Egitto, della casa di servitù.” Isaia 40:18 e 25 : “Ed a cui assomigliereste Iddio, e qual sembianza gli adattereste?… ‘A cui dunque mi assomigliereste? o a cui sarei io agguagliato?’ dice il Santo.” Contra questo, la Chiesa Romana rappresenta Iddio in Habito Papale, benché S. Paolo habbia condannato gl’antichi Romani e altri Pagani perché essi avevano mutata la gloria dell’incorruttibile Iddio nella somiglianza dell’immagine dell’huomo corruttibile. Romani 1:23: “Ed hanno mutata la gloria dell’incorruttibile Iddio nella simiglianza dell’immagine dell’uomo corruttibile, e degli uccelli, e delle bestie a quattro piedi, e de’ rettili.” Giovanni 4:24: “Iddio è Spirito; perciò, conviene che coloro che l’adorano, l’adorino in ispirito e verità.” Giobbe 11:7 : “Potresti tu trovar modo d’investigare Iddio? Potresti tu trovar l’Onnipotente in perfezione?” Romani 11:33 : “O PROFONDITÀ di ricchezze, e di sapienza, e di conoscimento di Dio! quanto è impossibile di rinvenire i suoi giudicii, e d’investigar le sue vie!” Luca 1:37 : “Poiché nulla è impossibile a Dio.” I Timoteo 1,17: “Or al Re de’ secoli, immortale, invisibile, a Dio solo savio, sia onore, e gloria ne’ secoli de’ secoli. Amen.” I Re 8:39 : “Tu solo conosci il cuore di tutti i figliuoli degli uomini.” Fatti 15:8 : “E Iddio, che conosce i cuori, ha reso loro testimonianza, dando loro lo Spirito Santo, come ancora a noi.” Salmo 106:1 : “Celebrate il Signore; perciocché egli è buono; Perciocché la sua benignità è in eterno.” Esodo 34:6 : “Il Signore adunque passò davanti a lui, e gridò: Il Signore, il Signore, l’Iddio pietoso e misericordioso, lento all’ira, e grande in benignità e verità”. Salmo 103,13: “Come un padre è pietoso inverso i figliuoli, Così è il Signore pietoso inverso quelli che lo temono.” Se li Dottori Papali lo credessero veramente, tale non si sarebbero imaginati falsamente e non darebbono d’intender che Iddio brugia vivi i suoi figliuoli in un fuoco ardentissimo nel loro preteso Purgatorio, centinaia o migliaia d’anni per i peccati già perdonati in virtù della morte di Cristo.
Isaia 55,7: “Lasci l’empio la sua via, e l’uomo iniquo i suoi pensieri; e convertasi al Signore, ed egli avrà pietà di lui; ed all’Iddio nostro, perciocché egli è gran perdonatore.” Ezechiele 33,11: “Di’ loro: Come io vivo, dice il Signore Iddio, io non prendo diletto nella morte dell’empio: anzi prendo diletto che l’empio si converta dalla sua via, e che viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvage: e perchè morreste voi, o casa d’Israele?” 2Corinzi 1,3: “BENEDETTO sia Iddio, e Padre del nostro Signor Gesù Cristo, il Padre delle misericordie, e l’Iddio d’ogni consolazione.” Molti prelati Romani, per svolger l’amor de gl’huomini da Dio alle creature, propongono al popolo Iddio armato solo di giustizia, talche se un peccatore vuol conseguir gratia, in luogo d’indirizzarlo a Dio padre delle misericordie per Jesu Cristo, nel quale, e pel quale noi possiamo ottener gratia, e conseguir indulgenza plenaria ciò è il perdono di tutti li peccati, lo rimandano alla B. Vergine, chiamandola Madre di misericordia: dicendo che Iddio le ha dato la metà del suo regno, ciò è la misericordia ritenendo per se la giustitia, come Cassandro celebre dottor papale lo confessa.
Il mistero della Santa e adorabile Trinità c’è insegnato nella Santa Scrittura, come si vede ne’ luoghi seguenti:
Matteo 28,19: “Andate adunque, ed ammaestrate tutti i popoli; battezzandoli nel nome del Padre, e del Figliuolo, e dello Spirito Santo”. II Corinzi 13,13: “La grazia del Signor Gesù Cristo, e la carità di Dio, e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Amen.” I Giovanni 5,7: “Perciocché tre son quelli che testimoniano nel cielo: il Padre, e la Parola, e lo Spirito Santo; e questi tre sono una stessa cosa.”
ATTUALITÀ
Vi è un solo Dio. È anche il primo comandamento: “Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ho tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dii nel mio cospetto.” Esodo 20:2-3. Oggi sembra un comandamento facile da seguire, così come sembra facile per una chiesa e per i suoi membri mantenere fede a questo articolo. In realtà, mentre è inverosimile che qualcuno si metta ad adorare la statua di Baal o un vitello d’oro, oggi più che mai vi sono – per ciascuno di noi – rischi di “avere altri dii”.
Per esempio, nella Chiesa Valdese di oggi va molto il Dio Ambiente: “creatore sempre all’opera nel recuperare l’armonia perduta del nostro pianeta”. Da dove viene questa definizione, che fa pensare alla Nonna Salice (una specie di Nonna Natura) del film Pocahontas, e ancor più alla dea Eywa del film Avatar, o – più dottamente – alle tante divinità che impersonano “Madre Natura” (Cibele, Cerere, Gaia, Inanna, Ishtar…) ? Dall’invocazione iniziale del culto di apertura del Sinodo 2010, proferita dalla predicatrice designata, pastora Letizia Tomassone, pochi giorni dopo nominata professore della Facoltà di Teologia Valdese. Questo Dio Ambiente non è così buonista come sembra: è un dio geloso, e ha i suoi dogmi, come il riscaldamento globale causato dalle attività umane. Teoria avversata da centinaia di scienziati in tutto il mondo, ma che non può essere messa in dubbio presso di noi, pena essere bollati come sostenitori di chissà quali interessi, e soprattutto come “abominevoli agli occhi del Dio Ambiente”. Questo curioso dio, poi, ha la bizzarria di prediligere le società municipalizzate a nomina politica e si adira se si parla di società private, mentre è indifferente agli sprechi di sua figlia Acqua chiunque li faccia.
Altra divinità che va forte è il vitello d’oro della Laicità. Esigenza certamente importante rispetto allo Stato, che deve appartenere al “laos”, cioè al popolo, e non al clero. Ma che ha finito per contagiare anche la Chiesa nella sua propria vita. Un pastore raccontò – sconsolato – di un suo parrocchiano che gli disse, di passaggio: “Ah, sai, ho fatto battezzare cattolici i miei figli. Non è un problema, vero? Tanto noi valdesi siamo laici, no?”. Su molte questioni, anche eticamente delicate, la Chiesa Valdese si schiera non sulla base dei principi che possono essere tratti dalle Scritture, ma esclusivamente in base al loro tasso di laicità. In nome di questo invadente Vitello d’oro, la Chiesa è assente su qualsiasi richiamo di carattere etico, mentre è attivissima su mille questioni che con l’Evangelo non hanno nulla a che fare. Sempre in omaggio a questo idolo, sono sempre meno le riunioni di chiesa che inizino con una preghiera o un’invocazione. Ci fu chi chiese di togliere dall’Ospedale Valdese di Torre Pellice i quadretti con versetti biblici. Poi, un’amministrazione dissennata tolse anche l’ospedale e il problema fu risolto.
Altra divinità del pantheon della Chiesa Valdese di oggi è la Dea Scienza (i giacobini del Terrore avevano la Dea Ragione). “La legge 40 si adegui alla Scienza”. Può darsi che quella legge, come mille altre, vada cambiata, ma non in nome della Scienza, ma di considerazioni umane. In nome della scienza, si è diffusa l’idea che i protestanti ”non credono ai miracoli”. “Non crediamo nei miracoli” scrivono esplicitamente i catecumeni di una grande comunità nella loro confessione di fede (!), e vengono ammessi alla confermazione. C’è un piccolo dettaglio: bisogna allora buttare una metà del testo dei vangeli (per non parlare del resto della Bibbia, sempre più dileggiato). E che ce ne facciamo dell’altra metà, se è scritta da bugiardi che raccontano di miracoli, nei quali “non crediamo” ? La Dea Scienza è però una divinità capricciosa: nella procreazione umana in nome di Essa qualsiasi tecnologia che manipoli la nostra genetica va bene; per le piante invece no: gli OGM al rogo. Per le altre tecnologie, si va a naso. Infatti, non è la Scienza vera, fallibile e basata sul dibattito e sulla verifica empirica di ogni teoria, ma appunto una divinità capricciosa e dogmatica: “la Scienza ha stabilito che c’è il riscaldamento globale”, “la Scienza ha stabilito che si nasce gay”, “la Scienza ha stabilito che non c’è disegno intelligente” ma solo una caricatura deterministica e casuale di Darwin, degradato da scienziato a sibilla infallibile. Insomma la Dea Scienza è diversa dalla Scienza.
Lascia un commento