(2a puntata)
Cosa dice la Confessione di Fede della Chiesa Valdese – Cosa professa la chiesa oggi
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Dalla lettera del 5 ottobre 1661 con cui Antonio Leger la presentava ai valdesi:
“La Confessione della fede nostra essendo tutta cavata dalle Sante Scritture, coloro che la combattono non fanno guerra a noi, ma a Dio.”
Noi crediamo
Articolo 1
Che vi è un solo Iddio, il quale è una Essenza spirituale, eterna, infinita,del tutto savia, misericordiosa, giusta, in somma del tutto perfetta; e che vi sono tre Persone in quella sola e semplice essenza, il Padre il Figliuolo e lo Spirito Santo.
ATTUALITÀ
Vi è un solo Dio. È anche il primo comandamento: “Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ho tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dii nel mio cospetto.” Esodo 20:2-3. Oggi sembra un comandamento facile da seguire, così come sembra facile per una chiesa e per i suoi fedeli mantenere fede a questo articolo di fede. In realtà, mentre è inverosimile che qualcuno si metta ad adorare la statua di Baal o un vitello d’oro, oggi più che mai vi sono – per ciascuno di noi – rischi di “avere altri dii”.
Per esempio, il Dio Ambiente: “creatore sempre all’opera nel recuperare l’armonia perduta del nostro pianeta”. Da dove viene questa definizione, che fa pensare alla Nonna Salice (una specie di Nonna Natura) del film Pocahontas, e ancor più alla dea Eywa del film Avatar, o – più dottamente – alle tante divinità che impersonano “Madre Natura” (Cibele, Cerere, Gaia, Inanna, Ishtar…) ? Dall’invocazione iniziale del culto di apertura del Sinodo 2010, proferita dalla predicatrice designata, pastora Letizia Tomassone, pochi giorni dopo nominata professore della Facoltà di Teologia Valdese. Questo Dio Ambiente non è così buonista come sembra. E’ un dio geloso, e ha i suoi dogmi, come il riscaldamento globale causato dalle attività umane. Teoria avversata da centinaia di scienziati in tutto il mondo, ma che non può essere messa in dubbio, pena essere bollati come sostenitori di chissà quali interesse, e soprattutto come “abominevoli agli occhi del Dio Ambiente”.
Altro esempio: il vitello d’oro della Laicità. Esigenza certamente importante rispetto allo Stato, che deve appartenere al “laos”, cioè al popolo, e non al clero. Ma che ha finito per contagiare anche la Chiesa nella sua propria vita. Un pastore raccontò – sconsolato – di un amico che gli disse, di passaggio: “Ah, sai, ho fatto battezzare cattolici i miei figli. Non è un problema, vero? Noi valdesi siamo laici, no?”. Su molte questioni, anche eticamente delicate, la Chiesa Valdese si schiera non sulla base dei principi che possono essere tratti dalle Scritture, ma esclusivamente in base al tasso di laicità. In nome di questo invadente Vitello d’oro, la Chiesa è assente su qualsiasi richiamo di carattere etico, mentre è attivissima su mille questioni che con l’Evangelo non hanno nulla a che fare. Sempre in omaggio a questo idolo, sono sempre meno le riunioni di chiesa che inizino con una preghiera o un’invocazione. Ci fu chiese di togliere dall’Ospedale Valdese di Torre Pellice, prima che un’amministrazione irresponsabile lo mettesse in mano allo Stato, i quadretti con versetti bibici.
Altra divinità: la Dea Scienza (per i giacobini del Terrore: la Dea Ragione). “La legge 40 si adegui alla Scienza”. Può darsi che quella legge, come mille altre, vada cambiata, ma non in nome della Scienza. In nome della scienza, si è diffusa l’idea che i protestanti ”non credono ai miracoli”. “Non crediamo nei miracoli” scrivono esplicitamente i catecumeni di una grande comunità nella loro confessione di fede (!), e vengono ammessi alla confermazione. C’è un piccolo dettaglio: bisogna allora buttare una metà del testo dei vangeli (per non parlare del resto della Bibbia, sempre più dileggiato). E che ce ne facciamo dell’altra metà, se è scritta da bugiardi che raccontano di miracoli, nei quali “non crediamo” ? La Dea Scienza è però una divinità capricciosa: nella procreazione umana qualsiasi ritrovato tecnologico che manipoli la nostra genetica, nelle piante invece no: gli OGM al rogo.
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