
Prima nostra risposta alla moderatrice Trotta sul “caso Malan”.
In riferimento al “Intervento istituzionale” della moderatrice della Chiesa Valdese, Alessandra Trotta, ecco alcune prime osservazioni:
In riferimento al “Intervento istituzionale” della moderatrice della Chiesa Valdese, Alessandra Trotta, ecco alcune prime osservazioni:
Vedo ricorrere l’accusa a noi rivolta quando esprimiamo le nostre persuasioni, di essere degli “integralisti religiosi”. Ma “integralismo” non è una brutta parola. Perché?
A parole dicono di accogliere tutti, ma…
Il recente “Caso Malan” e le pretese del pensiero unico dominante su alcune questioni di interpretazione della Bibbia e di etica sessuale. Dichiarazione del movimento “Sentieri Antichi Valdesi”. La recente polemica proveniente da esponenti della chiesa valdese e dai loro sostenitori come da alcuni ambienti politici su alcune affermazioni dell’on Lucio Malan sulla questione dell’omosessualità è del tutto pretestuosa.
La storia è incancellabile e le tracce storiche rimangono indelebili come segnate profondamente nella roccia da uno scalpello. Una chiesa storica come quella valdese non è in grado e non può scalfire le pietre miliari della sua stessa storia, perché ciò significherebbe far crollare le mura della propria identità. Queste mura rimangono come bastioni nella storia della chiesa e le porte dell’Ades non la potranno vincere.
Essendo indelebili nella storia, chiunque è interessato può cercare sotto cataste di inganni e di marciumi.
Una delle espressioni più comuni della perversione del diritto e della giustizia in questo mondo è quello che va sotto il nome di “doppio standard”. Doppio standard significa applicare la stessa regola in modo diverso in base alla situazione in cui ci si trova o ai fini che si intendono promuovere, l’applicazione di principi di giudizio diversi per situazioni simili, o nei confronti di persone diverse che si trovino nella stessa situazione. Significa applicare il classico “due pesi e due misure”.
Lo spirito di discernimento (che è un dono dello Spirito Santo), oggi scarseggia molto. Fa parte dei “doni maggiori” che l’apostolo Paolo esortava i credenti a chiedere a Dio. Sembrano popolari oggi gli scritti della scrittrice americana Sara Young, che pure vengono pubblicizzati in Italia. Sembra un’iniziativa lodevole, ma propone tecniche riprese dalla New Age. Comunque l’autrice si presenti e quanti sponsor abbia, farebbero bene gli evangelici (e soprattutto i Riformati) a guardarsene.
Certa stampa evangelica (di diversa tendenza) appoggia senza discernimento la narrativa dei potentati globalisti sul perdurare della “emergenza pandemica”. Di fatto si fa portavoce di chi vive e prospera di “emergenze” spesso create ad arte per consolidare e promuovere la loro agenda.
La “libertà” che vorrebbero difendere e promuovere oggi chi governa gli USA e diffondere nel mondo non è più quella intesa dai loro Padri Fondatori ma qualcosa di diverso che nasconde oppressione da parte dello Stato e dei gruppi dominanti. Uno Stato cristiano non è uno Stato che imponga il cristianesimo, ma uno che crei le condizioni per la libertà. Lo Stato cristiano è lo Stato minimo.
“Una divina esortazione agli onorevoli, savi, probi, venerandi confederati di Schwytz, affinché si guardino e si liberino dai signori stranieri” di Ulrico Zwingli (1484-1531) è una delle sue prime opere a stampa di Zwingli e probabilmente tra le più famose.
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